18. Voglia di risposte

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Andromeda sbiancò.

I suoi occhi color del vento si sgranarono fino ad assomigliare a due cerchi perfetti fatti di cristallo, mentre la bocca si socchiudeva e lei abbandonava le braccia lungo il corpo, lo sconforto che si impadroniva della sua persona.

Affranta, si inginocchiò sul ponte della Zefiro, le schegge trasparenti che ricreavano delle scintille argentate nella luce dell'alba.

Deglutì, sentendosi mancare mentre il mondo le crollava addosso e la scura macchia di sangue si faceva man mano sempre più opaca, assorbita dalle assi di legno marcio.

-Meda...

Sentì la mano di Frank posarsi sulla sua spalla, un tocco gentile, ma ugualmente avvilito, dentro cui la Mutaforma rifletté le proprie emozioni.

Lei annuì, ma non disse niente, incapace di farlo.

Era stata Alise a farlo notare per prima, infrangendo la gioia che aveva invaso i loro cuori una volta avvistato il vascello di Nexo, l'Inception. Una macchia di sangue circondata da frammenti di vetro: tutto ciò che era rimasto delle sue speranze, del suo infantile tentativo di salvare il mondo.

Doveva essere caduta durante l'attacco, mentre le onde si abbattevano sullo scafo e ogni cosa era attenuata dal canto insistente delle sirene. In quel caos, senza che se ne rendessero conto, l'unica possibilità di salvezza per tutti loro si era spezzata. Tutti i dolorosi passi compiuti al buio per giungere fino a lì erano stati vani... non avrebbe mai rivisto la luce.

Eppure, nonostante lo desiderasse con tutta sé stessa, Andromeda non pianse.

Trattenne le lacrime che le pungevano gli occhi, mentre Frank si accucciava accanto a lei e le cingeva le spalle con un braccio, concedendole un barlume di conforto in mezzo alle fitte tenebre.

-Meda, dobbiamo andare- le sussurrò dopo qualche istante, con delicatezza, quasi avesse paura di rompere quel momento.

La Mutaforma ruotò lentamente il capo verso di lui e lo sguardo caldo del ragazzo accolse i suoi occhi di ghiaccio.

-Moriremo...- bisbigliò, più a sé stessa che a lui. Respirò a singhiozzo -È finita...

Frank si morse un labbro, senza rispondere. Sospirò piano e si levò in piedi, avviandosi tacito verso la passerella che collegava la Zefiro al ponte dell'Inception, da cui Nexo lo guardava con un'ombra in volto.

Andromeda si concesse ancora un istante, lo sguardo incollato a quella macchia rossiccia che già iniziava a sbiadire sotto i raggi del sole nascente.

-Ehi.

Riconobbe la voce di Vege, alle sue spalle.

-Se vuoi fare il viaggio con loro è meglio che ti muovi- intimò la pirata, rude, alludendo all'equipaggio dell'Inception -Altrimenti sistemati in cabina; non ho bisogno di piagnistei mentre governo questa nave.

Andromeda se la immaginò incrociare le braccia sul petto, nonostante non la stesse guardando.

Si alzò lentamente, senza staccare gli occhi dai frammenti. Si inumidì le labbra e finalmente si decise a voltarsi verso Vege, la quale aveva un sopracciglio inarcato e, come previsto, le braccia conserte.

-Vado con loro, grazie- rispose, priva d'emozione, e senza aggiungere altro si avviò verso il vascello di Nexo, da cui Frank le lanciò un tremolante sorriso.

-Ehi- la richiamò Vege, quando Andromeda aveva già un piede sulla passerella sospesa. La Mutaforma si girò, riservandole un'occhiata torva. Vege sospirò, abbassando lo sguardo -Mi dispiace per la boccetta, so che ci tenevi...

Chi viene dal mare [Attualmente sospesa]Where stories live. Discover now