2.

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Ho sempre sentito dire che le donne non riescono a separare il sesso dai sentimenti, eppure Clara sembra riuscirci. Non l'ho mai mandata via dopo il sesso, ma di sua spontanea volontà non si è fatta mai trovare al mio risveglio.
Eccetto questa mattina.
Per la prima volta dopo circa un mese, mi sono rigirato nel letto e me la sono ritrovata davanti. Dormiva beata.
La sensazione che ho provato è stata strana, ma piacevole. Non è male svegliarsi accanto a qualcuno, non mi era mai capitato prima. Anche se non era questo il nostro accordo e Clara sembrava riuscire sul serio a prenderla alla leggera, non volevo che si sentisse usata. Non sono quel genere di persona.

Dopo una doccia e tanto silenzio, le ho proposto di andare fuori per la colazione.
Ed eccoci. Mi tiene per il braccio e sorride.
«Sarei andata via dopo, ma sono crollata. Mi dispiace.»

«Non è un problema.» Le sorrido e vedo la sua espressione cambiare. Sono confuso.
Lascia il mio braccio e diventa pensierosa. «Ho detto qualcosa che non va?»

Si ferma, costringendomi a voltarmi nella sua direzione. «Non voglio complicare una cosa nata per essere semplice. Io e te facciamo sesso, tutto qui. Non voglio una relazione e non voglio che solo perché ho dormito da te, tu pensi che io sia un fiorellino delicato. Se è per questo che mi porti fuori a fare colazione, risparmiatelo. Non ho bisogno di un caffè consolatorio o cose del genere.»

Che tipa. Si è offesa per una colazione.
Mi scappa un sorriso e mi avvicino. «Mi è sempre stato tutto chiaro. Non c'era nulla da mangiare da me e io al mattino ho bisogno di un bel caffè.»

Continua a fissarmi, come se cercasse la verità nei miei occhi e mi sento come se potesse davvero riuscirci. Non so se sarebbe felice di trovarla. Le mie parole erano sincere, ma forse celavano una verità più simile alle sue di parole. Volevo fare colazione, sì, ma volevo anche essere gentile e darle qualcosa in cambio, perché sentivo che le cose stavano iniziando a cambiare per lei, nonostante si impegnasse tanto per nasconderlo.

Erano diventate sempre più frequenti le sue chiamate e aveva cominciato a mandarmi dei messaggi. Sono anche sicuro che se mi vedesse con un'altra, potrebbe prenderla male. Per un attimo ho considerato di chiuderla qua, ma le sue parole mi hanno bloccato. Forse la mia valutazione era sbagliata.

Mi sta ancora fissando, ma le sue spalle si sono rilassate. «D'accordo», dice semplicemente.

«Ora che abbiamo chiarito la questione, possiamo andare a fare colazione?»

Mi sorride e torna ad aggrapparsi al mio braccio.

C'è la fila. Succede quando tardi a buttarti giù dal letto. C'è chi deve scappare a lavoro, chi è in giro con amici e chi deve recarsi all'università e nel trambusto della caffetteria, riesco a scorgere un volto familiare. La sensazione che provo è nuova. Uno sfarfallio nello stomaco e il respiro che si blocca per qualche secondo.

Serena è seduta al tavolino accanto alla vetrina, in compagnia di un'altra donna, e guarda nella mia direzione. I nostri sguardi si sono incrociati nello stesso istante.

«È il nostro turno.» Clara afferra la mia mano e mi trascina al bancone.
Clara. Mi ero quasi dimenticato che fosse qui. Mi ero dimenticato che tutti fossero qui. Per un attimo mi sono sentito come se ci fossimo solo io e Serena.
«Va tutto bene?» mi chiede, rivolgendomi uno sguardo interrogativo.

«Certo. Decidevo cosa ordinare.» Ho sempre odiato mentire, ma cosa posso dirle se nemmeno io so cosa mi sta accadendo? Mi volto nuovamente in direzione di Serena. Sta andando via senza neanche salutare, ma mi lancia un'altra occhiata. Subito dopo guarda Clara ed esce dal caffè. Cos'era quello? Cosa è appena successo? Forse sarò ancora intontito dal sonno, ma sembrava infastidita.

La moglie del mio migliore amico è off-limitsWhere stories live. Discover now