16.

372 12 29
                                    

Ho ancora la testa invasa da mille pensieri. Dovrò affrontare un periodo complicato e l'unica consolazione è sapere che Clara mi sarà accanto.
Ripenso a quello che ci siamo detti e sono felice che abbia mollato l'idea di andarsene.
Credo che se fosse andata via, questa volta sarebbe stata dura riprendermi.
Si è addormentata poco dopo la nostra conversazione, stretta tra le mie braccia, mentre lasciavo scivolare i suoi capelli tra le mie dita. Sento ancora il suo profumo addosso.

Con molta attenzione, mi sono defilato dal letto e sono venuto in cucina per preparare un'abbondante colazione. L'odore del caffè ha invaso tutta la casa.
Proprio nel momento in cui sforno le brioches che ho messo a scaldare in forno, Clara fa la sua comparsa in cucina. Ha i capelli arruffati e si è cambiata d'abito, indossando una delle sue camicie da notte in raso e pizzo, corte il giusto a coprire le parti intime.

Si avvicina all'isola e si siede su uno degli sgabelli in fila. «Perché non mi hai svegliata?» si strofina gli occhi.

«Buongiorno anche a te, amore.» Mi allungo verso di lei per darle un bacio. «Eri così stanca che ho preferito lasciarti dormire ancora un po'.» Le porgo un piatto con della frutta già tagliata, una brioches e la sua solita tazza con yogurt greco e un cucchiaino di miele. Mi guarda e sospira.
«Cosa c'è?» le chiedo, accennando un sorriso.

«Avrei bisogno di cioccolato e qualcosa che mi dia una carica in più.»

«La brioches è al cioccolato», le porgo anche una tazzina di caffè, «e questo è un espresso. Forte.»

«Hai pensato proprio a tutto, vedo.» Appoggia il mento sui pugni e mi guarda.

«Ed è un male?» sorseggio il mio caffè.

Lei accenna un sorriso. «Non esattamente.» Prende la brioches e da un bel morso grande. «Ma sembra che tu abbia qualcosa da farti perdonare.»

Poso la tazzina sulla superficie in marmo e mi tengo sui palmi, fissando gli occhi nei suoi. «È così, mi hai beccato. Mi sento terribilmente in colpa per come ho gestito le cose. Vorrei solo imparare a prendere decisioni migliori.»

Lascia tutto nel piatto e si mette in piedi. Mi raggiunge dall'altro lato e posa le sue mani sul mio viso. «Ho deciso di starti accanto solo perché mi hai giurato che non cambierà nulla fra di noi. Per questo, rivoglio il mio Daniele. Smettila di autocommiserarti e riprendi in mano la situazione!» asserisce con fermezza.

Annuisco e le mie mani scivolano sui suoi fianchi. «Hai ragione.» La bacio e le mani dai fianchi passano al sedere morbido e compatto, mentre le sue scivolano lungo il mio petto. Ho così tanta voglia di lei, da trovare molto difficile fermarmi. «Devo andare a lavoro.» Il mio tono sofferente spezza i nostri baci. Poso la mia fronte sulla sua e continuo a prendere le sue labbra a piccole dosi. «Odio dover andare via a questo punto.»

Clara stringe di più le braccia intorno al mio collo. «Non andare allora», la sua mano scivola dietro la mia nuca, intrecciando le dita nei capelli.

«Vorrei tanto, ma ho parecchio lavoro da sbrigare», sussurro tra un bacio e l'altro, senza riuscire a fermare le mie mani, che si insinuano sotto la leggera stoffa.

«Allora non ci resta che rimandare.» Fa scivolare le mani sotto la mia camicia.

Sospiro contro la sua bocca e prendo il suo labbro tra i denti. «Cosa mi hai fatto?» la bacio ancora, «mi hai stregato.»

Sorride e mi da un ultimo bacio, prima di separarci.
Il lavoro chiama e devo sbrigarmi con i miei impegni, se voglio riuscire ad andare in vacanza in anticipo. Lo sto facendo per noi, ma soprattutto per lei. Voglio portarla via da qui e vederla sorridere spensierata.

La moglie del mio migliore amico è off-limitsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora