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«Allora? Ci sono novità in vista?» Claudio solleva il suo calice di vino e ne prende un sorso. Questa sera ha deciso che dovevamo passare una serata tra amici e io non avevo alcuna intenzione di contraddirlo. Dal tono che ha usato durante la telefonata, sembrava che avesse davvero bisogno di una serata libera, così abbiamo deciso di venire al bar, come ai vecchi tempi, con la differenza che i bicchierini di superalcolici sono diventati calici di vino. I tempi dell'università sono definitivamente andati, e l'età anagrafica comincia davvero a farsi sentire.

Osservo distratto il mio calice. Ho sentito chiaramente la sua domanda, ma non so davvero cosa rispondere. Serena mi ha baciato e quando ho provato a parlare con lei, sembrava non ricordarsi di quanto accaduto. Il ché è un bene. Sarebbe stato stupido rovinare tutto per una cosa accaduta per sbaglio.

Negli ultimi due giorni mi sono dedicato al lavoro, cercando di non perdere la testa per quello che non riesco a controllare, come Clara che non risponde alle mie chiamate e ai miei messaggi. Ho anche aspettato per ore sotto casa sua, ma non si è fatta vedere. Sospiro tristemente.

«Che ti prende?»

Già, che mi prende? Se lo sapessi, eviterei di sentirmi così inerte. «Sono solo stanco», è tutto quello che mi va di dire, evitando così eventuali indagini sulla mia vita, che tirerebbero in ballo il mio passato e la mia incapacità a relazionarmi con il prossimo.

«La causa di Serena è così complicata?» mi chiede e attende la mia risposta, sinceramente interessato.

Guardo il mio bicchiere vuoto, poi lui. «Serena non te l'ha detto?» Accenna un finto sorriso. Allora è vero quello che mi ha detto Serena. Come sono arrivati a questo? Mi schiarisco la voce. «Si sono rifiutati di versare il risarcimento. Andremo in tribunale.» Con un gesto della mano chiedo al barista un altro calice di vino. «Gliel'hai chiesto?» mi guarda stranito e gli rifaccio la domanda: «Lo hai chiesto a lei?» Mi accorgo di aver usato un tono un po' troppo duro rispetto alle mie intenzioni, ma è tardi per tornare indietro.

I suoi occhi sono puntati su di me e la sua aria stranita diventa risentita. «Scusami, Daniele, ma non credo che dovresti intrometterti nelle nostre questioni personali.»

«Non lo faccio. È solo che mi preoccupo per voi.»

«Senti, non so cosa ti abbia detto Serena, né perché tutta a un tratto si confidi con te. Sta di fatto che non sono cose che ti riguardano. Quindi, per favore, stanne fuori.»

Il suo atteggiamento ostile è una cosa del tutto nuova per me. Io e Claudio ci siamo sempre raccontati ogni cosa e dati dei consigli. So tutto anche della loro relazione, o almeno credevo di sapere tutto. Conosco ogni pensiero di lui, ogni serata organizzata per lei, la loro prima volta. La proposta di matrimonio l'ho aiutato io a organizzarla.
Forse questo non mi da' l'autorizzazione di giudicare la loro relazione, né di intromettermi, ma mi farebbe piacere poterli aiutare a sistemare le cose. So che può sembrare falso da parte mia, dal momento che sento qualcosa nei confronti di Serena, ma sono comunque sincero. Non mi perdonerei mai se dovesse capitarmi di avere una situazione con Serena, senza prima sapere se le cose tra loro sono davvero irrecuperabili. In ogni caso, in questo momento non sono dell'umore giusto per questo. La mia mente è presa da Clara e dalla sua scomparsa.

«Come ti pare», sollevo il calice e prendo un sorso di vino, quando intravedo una chioma corvina uscire dal bar. Immediatamente lo rimetto giù. «Scusami.» Scappo via, sotto lo sguardo sconcertato di Claudio. Mi dirigo verso l'uscita, zigzagando tra i tavolini. Finalmente sono fuori, con non poca difficoltà, e la vedo. È Clara. La riconoscerei tra mille. Continuo a tenere un passo sostenuto, ma smetto di correre. È vicina e l'ho quasi raggiunta. «Clara!» la chiamo e lei si volta, sorpresa nel vedermi lì, con il fiatone e lo sguardo perso. La immagino corrermi incontro e buttarmi le braccia al collo, ma ciò che succede è del tutto inaspettato. Mi da' le spalle e sale su una BMW nera. Tasto le mie tasche e solo dopo mi ricordo che siamo venuti con l'auto di Claudio. Mi guardo intorno. Non ci sono taxi. Claudio però è dietro di me.

La moglie del mio migliore amico è off-limitsWhere stories live. Discover now