17.

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Claudio si dirige a gran passo verso di me. Giusto il tempo che il mio cervello realizzi la situazione e un pugno arriva forte sul mio viso.

«Mi fai schifo!» aggiunge. Come se il solo pugno non fosse bastato a farmi sentire una merda.

Non riesco a dire nulla e i primi tre minuti dopo il pugno sono riempiti dal solo silenzio e i grossi respiri di Claudio.
Mi sono sentito la persona peggiore del mondo per essere stato con Serena. Dio solo sa se è vero. Però forse, mi sono sentito anche peggio, come amico, a non fargli capire chi si ritrova al suo fianco.
Una donna subdola, che non fa altro che manipolare le persone e le situazioni solo per ottenere ciò che vuole.

Federica corre via e chiama la sicurezza del palazzo e io mi metto seduto, cercando di mettere insieme i miei pensieri.
Mi massaggio lo zigomo indolenzito. «Hai ragione. Come amico sono un fallimento e odio ciò che è accaduto.»

«Taci! Non hai alcun diritto di parlare.» Anche Claudio si massaggia le nocche, ormai diventate rosse.

Mi rimetto in piedi. «Mi dispiace, ma sei venuto qui e mi hai mollato un pugno. Quindi ora ascolterai ciò che ti dirò.» Il mio sguardo non ammette rifiuti. «Serena non è quella che credi. L'altro giorno l'ho trovata a casa mia che raccontava un mucchio di stronzate a Clara. Di quanto siamo fatti per stare insieme, di tutto il tempo che ha aspettato per avermi. Le ha detto che io la amo, come non ho mai amato nessuna.»

Claudio rimette su lo sguardo ostile. «E perché, non è così? Da quanto tempo volevi scoparti mia moglie, eh? Rispondimi, cazzo!» Si prepara per darmi un altro pugno «Non credere che non mi fossi accorto di come la guardavi ultimamente.»

«È vero. Ho iniziato a provare una forte attrazione per lei e non voglio usare la scusa dell'essere stato ubriaco fradicio quella sera a casa tua, ma se fosse stata quella che credi, non sarebbe venuta da me in vestaglia, quasi nuda.» Scuoto il capo, sapendo quanto dolore provochi una cosa del genere e odiando ancora di più me stesso per la sofferenza che gli sto causando. Ancora e ancora. Però, non posso lasciare che lei rovini la vita a tutti.

«Stai zitto!» Claudio si lascia cadere sulla sedia, portandosi le mani alla testa. «È capitato più volte?» mi chiede, senza alzare lo sguardo su di me.

«No. Solo quella volta. Io amo Clara ed è lei che voglio.» Mi rimetto seduto anche io.
«Mi dispiace.»

Lui solleva lo sguardo su di me. «Dici che ti dispiace, ma continui a mentire.»

Studio la sua espressione e resto perplesso. Non mi crede. La rabbia comincia a prendere il sopravvento anche su di me. «Cos'altro ti ha detto, sentiamo. Perché deve esserci dell'altro, no? La corsa nel mio ufficio, il pugno. Cos'altro?»

«È capitato spesso, nell'ultimo periodo, che la sera tornasse tardi. La causa? Era la scusa buona per fornicare alle mie spalle. Quanto ne avrete riso? Tanto, no?»

«Claudio, per favore...»

«No! Fammi finire. Soprattutto dopo aver scoperto che avrete un figlio. Ami Clara? Ma se non sei mai stato in grado di amare!» Lo sguardo duro, che torreggia su di me. «Complimenti. Alla fine ce l'hai fatta... a diventare come tuo padre!»

La vista si appanna, la rabbia continua a crescere e non posso evitarlo. Gli sferro un pugno, forse anche più violento del suo, e il naso di Claudio comincia a sanguinare.
«Ora basta! Ho sbagliato, ma non ho intenzioni di farmi dare lezioni da te. Per quanto tempo non l'hai degnata di considerazione? Quante volte l'hai tradita?» mi guarda sorpreso. «Già. Abbiamo scopato? Sì. Ero ubriaco fradicio e non sono più riuscito a trattenere la mia attrazione per lei, ma è stata solo quella volta. Non ha fatto tardi con me molte sere, ma solo una e non è accaduto un bel niente.» Riprendo fiato e lo guardo dritto negli occhi. «Diamine se sa flirtare quella donna. Si fa desiderare eccome, ma solo fino a quando non realizzi la serpe che è. Il mio errore più grande non è stato tradire la nostra amicizia, ma non dirti quanto è malvagia tua moglie. E ora sparisci dal mio ufficio. O ti giuro che chiamerò la polizia e non la sicurezza del palazzo.» Spalanco la porta, indicandogli l'uscita. «Io amo Clara e soltanto lei.»

La moglie del mio migliore amico è off-limitsWhere stories live. Discover now