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Claudio ha fatto riportare la mia auto, che avevo lasciato nei pressi del bar. Sono più lucido e riesco a stare in piedi senza problemi. Posso sicuramente guidare fino a casa, ma il mal di testa che ho non mi permetterà di recarmi a lavoro.

Claudio è già uscito, mentre Serena gira per casa, in tailleur e tacchi alti, recuperando i suoi documenti di lavoro. I nostri sguardi si incrociano e lei si blocca a metà strada, tra la porta del bagno e quella dell'ingresso, alla fine del corridoio. «Claudio ti ha lasciato la colazione in cucina.»

«Non doveva disturbarsi.» Indosso la giacca e mi avvicino. «Ci vediamo domani in tribunale.»

I suoi occhi cercano di evitare i miei, ma nei pochi centimetri che ci separano, non è una cosa facile. «Daniele, io...»

«Non c'è alcun bisogno di parlarne. È stato un momento di debolezza. Buona giornata.» Esco dall'appartamento e mi chiudo la porta alle spalle, senza lasciarle alcuna possibilità di rispondere. In fondo, cosa potrebbe dire che non ha già detto stanotte? Come ho potuto pensare di essere migliore di lui? Entro in auto e parto, tra mille pensieri.

 In fondo, cosa potrebbe dire che non ha già detto stanotte? Come ho potuto pensare di essere migliore di lui? Entro in auto e parto, tra mille pensieri

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Il rumore delle ruote, che si bloccano sulla ghiaia davanti al mio garage, sono il segnale del mio arrivo a casa. Vedo Clara precipitarsi all'ingresso e attendere che la raggiunga. Non sembra arrabbiata, nonostante io non le abbia mai risposto. Mi avvicino e mi abbraccia. «Sono stata così in pensiero per te.» Mi stringe forte, quasi non mi fa respirare. Il calore che mi dimostra ogni volta è così bello, ma anche così doloroso. Perché io non mi merito i suoi sentimenti.

Le afferro le braccia e la allontano da me «Dobbiamo parlare.»

Mi guarda disorientata e sento lo stomaco che si annoda in un groviglio stretto. «Se è per stanotte, non sono arrabbiata con te. Certo, vorrei che me ne avessi parlato, invece di andare a ubriacarti da solo. Claudio però mi ha detto cosa ti è successo e sappi che, quando ti sentirai pronto, potrai raccontarmi tutto.» Posa una mano sul mio viso e io chiudo gli occhi per godermi le sue ultime carezze.
Ci ho pensato su tutta la notte e ho deciso di dirle la verità. Mi odierà e non vorrà più vedermi, ma con il tempo starà meglio. Senza di me avrà di sicuro una vita più felice. Tutto quello che so fare è ferire le persone e devo smetterla di incolpare mio padre per essere uno stronzo. La colpa è solo mia.

«Io e Serena abbiamo fatto sesso, stanotte.»

Clara deglutisce a fatica e si allontana da me, come se avesse appena visto un mostro.
Ed è esattamente così che mi sento. L'unico modo per spingerla via da me e andare avanti è farmi odiare. Sputare fuori la verità, senza girarci intorno, è il modo più veloce per farlo. Prima comincia a odiarmi, prima andrà avanti per la propria strada.
Ma c'è qualcosa di strano in lei. Mi aspettavo un ceffone, una sfuriata; invece è di fronte a me, immobile. Non è la solita Clara, quella che con le sue reazioni mi fa venire voglia di baciarla e fare l'amore con lei per tutta la notte.

La moglie del mio migliore amico è off-limitsWhere stories live. Discover now