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Rimetto in ordine l'archivio e rileggo le ultime pagine del mio nuovo caso. Federica mi ha chiesto di poter andare via prima oggi e ho pensato di approfittarne per fare lo stesso anch'io.
Chiudo l'ufficio e mi dirigo verso l'ascensore.
Ho un sorriso da stupido che da tre giorni non va più via. Ripenso al weekend trascorso con Clara e a quanto ci conosciamo di più rispetto a prima, dopo aver chiacchierato per ore. Tutto ciò che ha nella testa è affascinante tanto quanto il resto di lei. Mentre si impegnava a dare voce ai propri pensieri, io ero così preso da non riuscire a staccarle gli occhi di dosso per non perdermi nessuna espressione del suo viso, divertente o seria che fosse. Non vedo l'ora di poterla baciare di nuovo e mentre ripenso ai nostri baci, il mio cuore prende a battere più forte.

Raggiungo l'auto e salgo in fretta, prima che qualche collega mi fermi per fare due chiacchiere. Ho solo voglia di tornare a casa e godermi ancora la compagnia di Clara. Il tragitto non è lungo, ma un pit stop è d'obbligo. Scendo dall'auto e mi fermo a comprare dei fiori. In genere non sono un tipo così sdolcinato, ma non è una cosa su cui ho riflettuto. L'istinto mi ha guidato in una scelta che mai avrei fatto in passato. Clara mi ha davvero cambiato la vita e io voglio essere tutto ciò che lei non ha mai avuto.

Mi rimetto alla guida e il mio cellulare comincia a suonare. Il nome sul display è quello di Claudio e sento che la bolla in cui ho vissuti negli ultimi giorni comincia a creparsi. La voglia di rispondere è pari a zero, ma so che non posso evitarlo per sempre. Premo il tasto della risposta sul display dell'auto.

«Finalmente ci risentiamo!» esordisce entusiasta.

«Già. Quanto tempo.» Mi sforzo di sorridere, come se lui potesse vedermi, mentre lo illudo che tra noi sia rimasto tutto uguale. Ovvio che lui lo pensi, dal momento che non vede ragioni per cui dovrebbe essere diverso.
Sono quasi arrivato a casa e non vedo l'ora di terminare la telefonata, per tuffarmi tra le braccia di Clara e ritrovare il mio buon umore.

«Dobbiamo vederci, ho bisogno di parlarti», dice con tono leggero. «Cena fuori?»

La proposta è inaspettata e poco apprezzata. Sarò un pessimo amico, ma proprio non mi va di rinunciare alla mia serata con Clara. «In realtà avrei già un impegno per questa sera.»

«Cos'hai di meglio da fare che rivedere un amico che non vedi da due mesi?»

«Clara è tornata a vivere da me. Stiamo di nuovo insieme», rispondo risoluto.

«Caspita! Congratulazioni, allora.» Lo sento sorridere. «Sono felice per te. Posso prenotarmi per la pausa pranzo di domani?»

Mi prendo un minuto per pensarci, poi decido di concedergli una vittoria. «Domani a pranzo va bene», parcheggio l'auto nel vialetto. «Devo lasciarti.»

«Certo, certo, va' pure. Buona serata.»

«Buona serata anche a te.» Scendo dall'auto e nascondo il mazzo di tulipani rosa dietro la schiena.
Faccio i primi passi e sento un profumo dolce, proveniente dalla cucina, invadere tutta la casa. Resto sulla soglia. Clara sta guarnendo quella che sembra una torta al cioccolato. È così impegnata che non ha notato la mia presenza. Schiarisco la voce e lei finalmente alza lo sguardo.

«Sei già tornato!» lascia tutto e corre verso di me, con un sorriso così dolce che mi contagia. Mi butta le braccia al collo e mi bacia senza esitare. «Mi sei mancato», mi bacia ancora una volta. «Sei tornato prima per me?» sorride maliziosa.

«Certo che sì. Mi mancavi anche tu.» Tiro fuori il mazzo di tulipani e lei resta senza parole. «Non mi merito un altro bacio?» la prendo in giro.

Sorride. «Vuoi solo quello?» Prende i fiori e li porta sull'isola, dove ha lasciato la torta guarnita a metà. «Ho provato un nuovo dolce. Uno che farò ogni volta che proverò così tanto amore per te, da non riuscire a dimostrartelo solo con i baci.» Arrossisce un po' e la stringo forte tra le mie braccia.

La moglie del mio migliore amico è off-limitsحيث تعيش القصص. اكتشف الآن