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I don't hate you. I never will.
I just act like I do because it's easier
than admitting that I miss you.
-Anonimo-

Sirius stava pomiciando tranquillamente con una ragazza premuta contro il muro del corridoio che portava alle cucine.
Quello che non poteva sapere era che Remus avrebbe imboccato proprio quel corridoio perché gli era venuta fame.
Quando li vide il licantropo sentì il suo cuore diventare di piombo e precipitare con un tonfo sordo sul pavimento sfracellandosi in mille pezzi. Però la cosa che più gli fece male non furono le loro labbra premute le une contro le altre ma lo sguardo carico di passione che Sirius le aveva rivolto, a lui il corvino non aveva guardato così quell'unica volta in cui si erano baciati. Quella sera dopo la partita lo sguardo che l'amico gli aveva rivolto era annebbiato dall'alcool e pieno di terrore.
Una lacrima sfuggì al controllo del licantropo che se la asciugò rabbiosamente prima di voltarsi e allontanarsi dalle cucine, la fame del tutto passata.

Da quel giorno per Remus la vicinanza di Sirius divenne pericolosamente dolorosa, per questo motivo, poco alla volta smise di parlargli se non per lo stretto indispensabile e si rintanava ore e ore in biblioteca a rileggere le stesse cinque righe pur di non incontrarlo in Sala Comune.
Sirius ad ogni modo non si fece vedere molto alla Torre di Grifondoro e il castano scoprì da James che era perché passava molto tempo con la sua nuova fiamma, una certa Elizabeth Abbott di Tassorosso, la cui descrizione coincideva con quella della ragazza che aveva visto lui quel giorno.

Una mattina però il licantropo non riuscì a sbrigarsi abbastanza in fretta e fu costretto ad incrociare il corvino al tavolo della colazione in Sala Grande.
A Sirius non parve vero di trovarsi finalmente faccia a faccia con il castano e ne approfittò per chiedere perché lo stesse evitando.
E quando quello gli rispose che lo sapeva benissimo cosa fosse successo, rimase profondamente turbato perché lui, per una volta, non ne aveva sinceramente la più pallida idea.
Provò a chiedere ulteriori spiegazioni ma l'altro si stava già alzando e stava lasciando frettolosamente la stanza.

Dopo alcuni mesi che procedeva così si era instaurata una sorta di nuova routine tra i Malandrini: Remus si alzava per primo e si preparava prendendosi tutto il tempo necessario, come aveva sempre fatto, ma poi anziché iniziare a svegliare Sirius, come aveva sempre fatto, svegliava Ramoso e Codaliscia poi si precipitava giù per le scale lasciando a loro due l'ingrato compito di svegliare Felpato.
Una volta arrivato in sala grande trangugiava due fette di toast con burro e marmellata e beveva un bicchiere di succo di zucca prima di alzarsi e correre in biblioteca dove aveva una mezz'ora buona per ripassare tutti gli argomenti delle lezioni precedenti anche se di solito lo faceva insieme agli altri tre.
Arrivava in classe per primo e si sedeva al banco in seconda fila, come aveva sempre fatto, ma non aspettava che arrivasse Sirius per sorridergli cordialmente e spostare la sua borsa permettendogli di prendere posto al suo fianco, come aveva sempre fatto, al contrario se per caso il corvino arrivava prima degli altri il licantropo teneva la sua borsa ostinatamente posata sul banco e la scostava solo quando arrivano Peter o James o eventualmente Emeline poiché Lily e Marlene si sedevano sempre insieme e Mary si schierava a priori dalla parte del giovane Black.
Finite le lezioni correva nel loro dormitorio per prendere i libri che gli sarebbero serviti nel pomeriggio poi passava davanti alla Sala Grande giusto in tempo per osservare il corvino terminare il pranzo, alzarsi e raggiungere la sua ragazza al tavolo di Tassorosso, solo dopo che lui si fosse allontanato dal tavolo dei Grifoni Remus si avvicinava e pranzava godendosi finalmente la vicinanza degli altri suoi amici riassaggiando un po' della normalità perduta.
Dopo il pranzo si chiudeva in biblioteca, talvolta con Lily o Marl o Em, poi scendeva a cena quando era sicuro che non avrebbe trovato nessuno degli altri Malandrini poi, a malincuore, doveva per forza salire nella Sala Comune di Grifondoro e allora mentre percorreva le interminabili rampe di scale si ritrova a pregare Godric che Sirius non fosse in nei paraggi ma da qualche parte con la sua bella Tassorosso cosa che non lo rasserenava particolarmente ma che sarebbe stato comunque meglio che parlargli e che soprattutto gli permetteva di godere della compagnia degli altri due suoi migliori amici senza preoccupazioni, se invece, il corvino era rimasto nella Torre Remus anziché sedersi accanto a lui sul divanetto, come faceva di solito, tirava dritto e si rinchiudeva nel suo letto a baldacchino a leggere fino a che non si addormentava. Quando gli altri salivano James rivolgeva sempre un sorriso intenerito a Sirius e anziché occuparsene lui, come aveva sempre fatto, lasciava che fosse il corvino a togliere il libro dalle sue mani e a farlo stendere sotto le coperte permettendogli di godere di qualche attimo di vicinanza con l'amico apparentemente perduto.

Fu proprio in una sera come quella che Felpato si avvicinò al suo migliore amico e notò che indossava uno dei suoi maglioni, lo riconobbe subito glielo aveva regalato la Signora Potter proprio quell'anno a Natale. Gli tornarono allora in mente le parole che Remus gli aveva detto quel giorno in Sala Grande quando gli aveva chiesto cosa avesse fatto: 'Lo sai benissimo cosa è successo' poi come un flash ricordò i loro visi vicinissimi e poi gli occhi di Remus feriti e leggermente umidi. E improvvisamente realizzò.
«Ecco cosa é successo!» esclamò. Ramoso e Codaliscia si voltarono a guardarlo sconcertati ma poi alzarono le spalle e si rimisero a fare le loro cose.
Sirius si avvicinò ancora di più a Remus lo fece stendere sulla parte destra del letto e poi si infilò sotto le coperte con lui chiudendo le tende. Al di fuori di esse James e Peter si scambiarono un sorrisetto complice desiderando che quei due facessero finalmente pace.

All'interno delle tende invece Remus sentendo l'intrusione si era alzato di scatto e stava per scendere dal letto quando Sirius lo aveva fermato e poi lo aveva stretto a se sussurrando:
«Non ti serviranno più maglioni  con il mio profumo Moony te lo giuro, ora ci sono io e non me ne andrò più. Scusa se ho ignorato la questione di quel bacio che ci siamo scambiati, scusa se il nostro primo bacio é stato mentre io ero ubriaco, scusa se poi da sobrio non sono riuscito ad accettare che completamente inebriato dall'alcool io sia venuto a cercare te anziché una qualsiasi delle ragazze presenti ad Hogwarts, scusami se sono stato con Elizabeth tutto questo tempo pur sapendo che non era quello che realmente volevo, scusa se ci ho messo così tanto a capire cosa fosse successo, scusami per tutto»
Remus si lasciò accarezzare da quelle parole e si lasciò sostenere da quelle braccia mentre si abbandonava completamente ai sentimenti contro cui aveva lottato così a lungo.
«Accetto le tue scuse Pad, sono così felice di riaverti con me, scusa per tutto il tempo di cui ti ho privato della mia compagnia o di quella degli altri»
Sirius sorrise, Lunastorta era davvero incredibile, si scusava sempre anche quando non era minimamente colpa sua.
Poi il castano di avvicinò a lui e lo baciò sulle labbra. 
«Spero che questa volta te lo ricorderai sin da subito» commentò il licantropo con il suo solito sarcasmo. Come risposta Sirius si avvicinò di nuovo a lui e lo baciò ancora e ancora.

La mattina dopo Remus si alzò per primo e andò in bagno a prepararsi prendendosi tutto il tempo necessario, come al solito, poi si avvicinò a svegliare Sirius che però si trovava nel suo letto e poi si avvicinò ai letti di James e Peter, come aveva sempre fatto ma soprattutto come non faceva da troppo tempo. Scese a colazione con loro e ripeté gli argomenti che erano da studiare mentre Sirius e James continuavano ad interromperlo. Poi si diresse verso la classe dove arrivò per primo insieme a Sirius al quale sorrise cordiale e fece posto accanto a sé nel loro banco in seconda fila, come sempre fatto, ma per la prima volta il corvino rispose lasciandogli un leggero bacio a stampo.
Pranzò ridendo e scherzando insieme agli altri Malandrini godendosi la serenità ritrovata mentre Felpato continuava a trovare ogni possibile scusa per stringergli la mano o per sfiorarlo.
Quel pomeriggio studiò comunque in biblioteca con Lily, Marlene ed Emeline ma sta volta si unirono anche Sirius, James, Peter e Mary.
Dopo cena si fermò in sala comune seduto accanto al corvino, come aveva sempre fatto, ma oggi, e il licantropo sperava per molti altri giorni, egli si era steso con la testa poggiata sulle sue gambe e la mano del licantropo non riusciva a smettere di muoversi tra i morbidi capelli corvini dell'amico. Quando fu davvero troppo tardi salirono tutti e quattro insieme in dormitorio ma Sirius prima di andare a letto si avvicinò a Remus per baciarlo tra le esclamazioni di stupore e felicità degli altri due.

I malandrini erano tornati e due di loro erano finalmente insieme, tutto era come sarebbe dovuto essere.

-🌙-
Finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa di accettabile e ora che ho ripreso non riesco più a smettere: mi si stanno affollando in testa mille idee.
In teoria vi avevo detto che avrei scritto una Romione ed era realmente mia intenzione ma è quella che mi ha bloccato, più avanti ci riproverò per ora penso che continuerò a scrivere con ship che sento più nelle mie corde come la Wolfstar, appunto.
Spero che questo os vi sia piaciuta, ancora un enorme grazie a tutti voi che continuate a leggere quello che scrivo <3
A presto, Selene

Magic, love and other stuff || One-shotWhere stories live. Discover now