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«Amico sul serio, smettila di bere e dimmi come si chiama la persona con cui sei venuto».
Mi attaccai ulteriormente alla bottiglia, sottratta ad uno dei tanti tavoli vuoti, e la portai alle labbra.
«È rosa»
«È rosa? Grazie al cazzo, quasi tutti hanno la pelle rosa»
Io scossi la testa, ripetendo la stessa frase varie volte.
«Amico sul serio non ti capisco, chi o cosa è rosa?»
«La sua testa è rosa»
«La sua te-ah, i capelli! Ha i capelli rosa?» alla sua domanda annui, portando il naso sul collo della bottiglia.

Non sapevo nemmeno che cosa fosse, e non mi piaceva neanche. Sentivo solo il bisogno di averne di più.
Finché il ragazzo davanti a me me la staccò dalle labbra e la mise dall'altro lato del bancone dicendo alla ragazza di portarla via. Cosa che fece sotto le mie lamentele.

«Tesoro, mi serve un ragazzo dai capelli rosa. Riesci a trovarlo?» lo vidi parlare con una ragazza che era di fianco a lui, si scambiarono altre parole e poi andò via.
Lo guardai, forse troppo. Mi leccai il labbro, quel ragazzo dai capelli rossi attaccati alla fronte per colpa del sudore, ora che ci facevo caso, era veramente sexy.

Portai una mano sulla sua coscia, spingendola sempre più su. Non mi fermai, ma fu la sua mano sopra la mia a farlo.
Me la rimise sulle mie, di gambe, e continuò a guardarsi intorno.

«Hoseok, questo?» alzai lo sguardo verso la persona che aveva parlato, constatando che era la ragazza di prima. Poi portai lo sguardo verso il ragazzo al suo fianco, più basso di lei e con i capelli rosa.
Mi si illuminò lo sguardo e gli saltai addosso, allacciando le gambe alla sua vita mentre le sue mani finirono sul mio fondo schiena.

«Perché mi hai lasciato da solo, Chim? Non mi vuoi più?» iniziai a singhiozzare, ma il rosa mi rassicurò dicendomi che mi voleva troppo bene per lasciarmi.
Scesi poi dalle sue braccia, tenendo un braccio ancorato alla sua vita.

«Credo proprio sia lui. Io cerco di portarli a casa, tu chiudi il locale. Sono le quattro»
Quattro? In che senso sono le quattro?
«Sono le quattro? Io devo andare a scuola domani. O no? Che giorno è?».
Blaterai parole a caso, finché il ragazzo dai capelli rossi con l'aiuto della bionda ci trascinarono fuori.

Poi la ragazza rientrò e il rosso ci portò in una macchina. Voleva rapirci?
«Jimin scappa, ci sta rapendo!» urlai come uno scemo, staccandomi dal corpo di Jimin ma crollando al suolo due secondi dopo.

«Vi sto portando a casa. Dove abitate?»
«Uhm, io all'università di arte e lui forse abita con me» parlò Jimin mentre si incamminava verso l'auto, barcollando leggermente per poi salirci dentro.
Lo seguii subito dopo, e partimmo per non so dove.

«Questa?»
Voltai lo sguardo dove il ragazzo - scoperto chiamarsi Hoseok - stava indicando.
Jimin sorrise alla vista del dormitorio e scese dalla macchina.
Stava leggermente meglio dopo aver vomitato qualche liquido, e lo stesso io.

«Grazie Hoseok, hai il mio numero. Ti devo un favore»
«tranquillo, non è la prima volta che porto a casa ragazzi ubriachi»
Sorrisi e scesi poi anche io dalla macchina, aspettammo che andasse via e successivamente ci incamminammo verso la stanza.

Camminai fino alla porta del nostro appartamento, inserendo le chiavi con qualche difficoltà. Appena entrai corsi verso il divano e mi ci buttai sopra, chiudendo gli occhi.
Sentii una presenza sopra la mia schiena pochi secondi dopo, ma che cadde a terra nello stesso istante in cui mi girai di fianco.
Sorrisi alla vista del mio migliore amico a terra e mi portai un cuscino sotto la testa.

Mi addormentai sul divano distrutto, svegliandomi poche ore dopo grazie al rumore della sveglia. Forse ne erano passate solo tre, di ore, o forse nemmeno.
Sta di fatto che mi svegliai più rincoglionito di ieri.

Mi alzai e non feci neanche un passo che caddi a terra. Guardai dietro di me, trovando il mio migliore amico morto sul tappeto. Non lo svegliai nemmeno, tanto alle lezioni non ci sarebbe andato.
E forse potevo anche non andarci nemmeno io, un giorno non faceva male a nessuno, giusto?

***

Questo capitolo mi fa un po' schifo, rip:(

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