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Dopo strazianti giorni di pianti, urla disperate, riluttanze e grugniti, Jimin si decise finalmente a scrivere a Min Yoongi.
La persona con cui aveva fatto sesso la prima volta che era andato al Red Neon. E anche la seconda, in quanto mi disse che quel giorno in cui mi ero ubriacato pure io lo aveva rincontrato.

«Lo sapevi che è al quinto anno?»
«Come potevo saperlo Jimin? Non l'ho neanche mai visto» sospirai, scrivendo un foglio alcune idee per un mio prossimo progetto d'arte.

La professoressa Choi ci aveva dato un tema su cosa fosse per noi l'arte. Cosa ci ispira, cosa ci piace, cosa cambieremo, insomma in generale.
E io avevo talmente tante cose da dire che dovetti fare una scaletta per non inserire tutto.

«Oddio Taehyung ha risposto, che faccio? Che faccio? Aspetto tre ore o solo una? E se poi si stanca di aspettare? Insomma lui mi ha risposto solo dopo sette mi-» si zittii perché gli lanciai il mio astuccio sul viso.

«Ha scritto "Ciao Jimin, certo che mi ricordo di te e mi piacerebbe vederti altre volte oltre ai locali" e ha allegato un cuore, che significa? Che vuole dire Taehyung?»
«Che ti vuole incontrare. Proponigli un posto, che so.».

Dieci minuti dopo si decise ad entrare nella Chat di Instagram di Yoongi e di scrivergli.
«Quindi alla caffetteria dell'Università alle quattro. Tu cerca di nasconderti da qualche parte e guardaci»
«Mmh-Mmh» parlai distratto, mentre cancellavo ancora qualche frase.

* * *

Alle tre e mezza Jimin stava piangendo seduto a terra con il busto appoggiato al divano e la mia mano stretta tra le sue.
«Chim, per favore. Devi prepararti»
«E se non mi vuole? E se mi usa solo per quello? A me lui credo mi piaccia, mi viene qualcosa qui quando lo vedo» alla fine di quella frase si punta la pancia e a me venne quasi da ridere.
«Colpo di fulmine? Andiamo Jimin! Sei perfetto e non ti avrebbe scritto se non ti volesse, che dici?»

«Che andiamo» rispose dopo alcuni minuti di puro silenzio.
Si fece una doccia veloce, poi ci andai anche io. Mentre lui metteva una camicia bianca e dei pantaloni di pelle che risaltavano il suo lato b, io scelsi semplicemente una felpa col cappuccio e un jeans nero.

Arrivammo alla caffetteria cinque minuti prima dell'orario prestabilito.
Mi misi seduto non poco distante dal tavolo in cui c'era Jimin, e gli feci l'occhiolino quando vidi Yoongi entrare.

Anche lui aveva una camicia, ma azzurra, e dei Jeans neri. Non me l'aspettavo così, sinceramente. I tipi che si faceva di solito Jimin erano diversi: alti, biondi, muscolosi e brutti. Perché si, se gli sceglieva sempre brutti.

Yoongi no, era l'opposto. Bello, basso, magrolino e con i capelli biondi.
Lo vidi cercare con lo sguardo Jimin, e appena lo trovò sorrise e camminò verso di lui.

Cercai con tutto me stesso di seguire il discorso dei due, davvero. Ce la stavo mettendo tutta ma il ragazzo dai capelli corvini che lavorava lì mi stava distraendo. E non poco.
I jeans chiari gli fasciavono le cosce, la camicia nera e leggermente trasparente mi permetteva di guardarci attraverso e notare il leggero accenno di tartaruga.

Lo stavo mangiando con gli occhi e lui se ne accorse.
Uno, perché stavo seriamente guardando solo lui e ogni suo dannato movimento;due, perché stava venendo verso di me nonostante avessi già ordinato molti minuti prima e non da lui.

Spostai subito lo sguardo e riposi la mia attenzione sui due piccioncini, avvicinandomi leggermente per capire la loro conversazione dopo che ebbi visto Yoongi sussurrare qualcosa nell'orecchio a Jimin, per poi farlo arrossire.

«Non si ascoltano le conversazioni degli altri e non si fissa la gente. È maleducazione».
Ero talmente concentrato nel capire la conversazione che mi ero dimenticato del ragazzo che si stava avvicinando. E che ora se ne stava seduto davanti a me a fissarmi.

Stavo arrossendo e lo stavo facendo alla perfezione.

«Uhm, mi dispiace»
Il corvino scosse la testa, portando i suoi occhi a squadrarmi da testa a piedi, nonostante fossi seduto.
«No, in verità dillo che non ti è dispiaciuto guardare quello che hai visto» sussurrò più vicino a me, indicandosi il petto, che guardai ancora una volta prima che il corvino mi facesse l'occhiolino e se ne andasse.

Abbassai lo sguardo e poi notai un fogliettino poggiato sotto il mio frappè. Probabilmente ero troppo concentrato sul suo viso - per non dire labbra - per non notare quello che stava facendo.

Presi il bigliettino in mano e quasi soffocai con la saliva.
"***-***-**** - Jungkook"

***

Sono appena tornata a casa da scuola e sono s t a n c a morta quindi perdonate se ci saranno errori:)


ps: gli asterischi che ho messo sull'ultima frase starebbero a significare il numero di Jungkook. Non sapevo come metterlo e quindi ho fatto così :/

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