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Avanti taehyung, sei forte, ce la puoi fare. Non essere nervoso, non essere imbarazzato e non essere balbuziente. Entra, chiedi ed esci. Facile, ce la puoi fare.

Nonostante continuassi a ripetermi queste cose nella mente non avevo la minima intenzione di bussare alla porta.
Quasi quasi ci ripensai e mi chiesi se fosse la volta buona di chiederlo a Jimin.
Si, facevo prima a chiederlo a Jimin.

Quando mi girai, però, andai addosso a qualcuno. Fortunatamente mi ritrovai solo mr. mentina davanti, altrimenti sarei andato in panico.
«cerchi Jungkook?»
«uhm io-»
«entra» senza essermene accorto yoongi aveva già aperto la porta ed era entrato.

«sono le sei quindi fra poco dovrebbe essere qua. Posso offrirti qualcosa?» sentii la gola secca quindi gli chiesi un bicchiere d'acqua e lo scolai tutto non appena me lo posò in mano.
«avete un appuntamento o qualcosa del genere?» si tolse le scarpe e si mise seduto sul divano, invitandomi a fare lo stesso.
«devo solo chiedergli una cosa». Yoongi annuì, accendendo la televisione. Ma come faceva ad essere tranquillo mentre io stavo morendo dall'ansia a sapermi assieme ad una persona con cui non ho abbastanza rapporti?

Fortunatamente o no, il corvino fece il suo ingresso circa cinque minuti dopo facendomi alzare dal mio posto, scusandomi con uno yoongi troppo impegnato a guardare un documentario sui panda, e spalancando la porta che dava sulla cucina solo per vedere Jungkook con una faccia sbalordita.

«non dovevamo uscire sabato?»
«Si, cioè boh, forse?» parlai agitato tirando i lembi delle maniche della felpa.
«Rilassati taehyung, quante volte te lo devo dire? Poi abbiamo anche dormito assieme, perché ti fai tanti problemi adesso?» parlò calmo mentre si apriva il frigo e bevve direttamente dalla bottiglia.

Guardai come una goccia gli scivolò fuori dalle labbra e continuò il suo tragitto verso la mascella, poi il collo e successivamente scomparve sotto la maglia.
Mi fermai sul suo pomo d'Adamo che faceva su e giù ad ogni sorso per poi spostare il mio sguardo sulle sue labbra rosse una volta che ebbe finito di bere.

«vuoi dirmi perché sei qua o no? Devo andare via io»
«uhm, la professoressa di arte ci ha dato un compito» parlai lentamente
«non sono andato a scuola di arte tae, non le so queste cose»
«no, no. Dovresti solo, uhm-farmi da modello» parlai talmente a bassa voce che faticai pure io a sentirmi, sperando che lui non lo avesse fatto.

Infatti si era fatto più vicino, quasi facendo scontrare i nostri nasi.
«che hai detto?»
Ora ero rosso, di nuovo, e lui si divertì ancora a dirmi che dovevo smetterla di imbarazzarmi.
«però taehyung sul serio, per quanto ami starti così vicino devo andare via. Se hai qualcosa da chiedermi dimmela ora». E così buttai fuori tutto d'un fiato.
«mi faresti da modello per un quadro?»

* * *

Steso sul letto con la faccia rossa, il sorriso che partiva da un orecchio all'altro e gli occhi pieni d'amore stavo stringendo uno dei tanti cuscini, che jimin mi regalò, nelle braccia.

Jungkook aveva detto di sì. Aveva accettato di essere il mio modello. Aveva detto di sì per poi baciarmi il naso, sorridere e uscire dalla porta dopo avermi detto che sabato mi sarebbe venuto a prendere e mi avrebbe portato a mangiare fuori per poi cercare un posto per fare quel maledetto dipinto.

Ero felice? Assolutamente. Più sottone di Jimin? Certo che si! Stavo per prendermi una sbandata da cui non sarei uscito per jeon jungkook? Assolutamente.

«dobbiamo festeggiare!» urlò jimin, quasi rischiando di svegliare hyuna, dormiente in salotto. «cosa?»
«anche tu avrai un fidanzato» e non compresi quelle parole finché non lo guardai negli occhi.
«ti sei messo assieme a yoongi?» quella volta fui io a urlare e a spostarmi dal mio letto per andare nel suo.
«voglio i dettagli » e da lì partì una conversazione che avrei potuto evitare.

Mi parlò del loro primo appuntamento, quello alla caffetteria, dove yoongi l'aveva portato a fare una passeggiata. Della seconda uscita dove andarono in un ristorante di pesce. E della terza uscita dove scattò il loro - primo - vero bacio.
Si, si erano baciati tante di quelle volte ma quello voleva dire qualcosa e non era in ambito sessuale. Che dopo quell'uscita fossero finiti a letto assieme non importava.

Mi disse che alla quinta uscita, dopo il ristorante e una passeggiata notturna, fossero andati al Red Neon - per volere di Jimin ovviamente - e di come avessero trascorso la serata ballando senza ubriacarsi e di come, più tardi in camera, yoongi gli aveva chiesto ufficialmente di stare assieme.

Certo, non era la proposta più romantica di sempre ma a Jimin andava bene così e quindi andava bene anche per me.

«E quindi andiamo a festeggiare?»
«te lo scordi» rovinai la felicità con solo una frase, ma non importava.
Raggiunsi hyuna in salotto, con al seguito il rosa, e la svegliai.

Per tutto il resto della serata giocammo a giochi da tavolo, Jimin sempre perdente e hyuna sempre vincente, per poi finire in bellezza con alcune birre.

***

ho sonno e voglia di scrivere un'altra storia
(forse l'ho già iniziata :)

ᴡᴀʀᴍ ᴍɪʟᴋ Where stories live. Discover now