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«Ricordatevi il test per domani ragazzi! Sarà molto facile ma mi aspetto comunque il massimo da alcuni di voi». Il professore finì la lezione così, sbattendo poi una mano sul tavolo quando vide Jessy e Nathan tirarsi palline di carta.

Tornai in stanza non appena l'ultima lezione terminò, lanciando lo zaino a terra e togliendo le scarpe.
Raggiunsi il balcone, posizionato a lato del divano, e aprii porte e tende.

Andai ai fornelli e preparai un po' di uova e riso, dopo che Jimin mi ebbe informato che anche lui stava tornando.
Nel frattempo che il cibo si stava cucinando accessi la TV mettendo sul canale della musica, cambiano pochi minuti dopo quando neanche una canzone decente venne fuori.

«Ciao, come è andata?» parlò Jimin con voce squillante non appena fu entrato. Risposi mentre ero impegnato a far girare il riso nella pentola e nel mentre il rosa iniziò a preparare la tavola.

«Comunque sono quasi le due, che farai?» e quasi mi soffocai alla domanda, trovandomi a tossire e a sputare dal naso un chicco di riso che mi era andato di traverso.

«Fai schifo Taehyung»
Presi un bel sorso d'acqua per poi rispondere.
«Credo di andare lì venti minuti dopo»
«Sei proprio cattivo»

* * *

Vidi il suo sorriso non appena entrai nella caffetteria e quello mi diede un po' di speranza. Non appena mi misi seduto lo vidi raggiungermi con un frappè in mano, che posò sotto il mio naso.
«Ti stavo aspettando e ti ho fatto il frappè. Stavo iniziando a preoccuparmi che mi avessi dato buca»
«mi dispiace, stavo facendo una cosa»

Errato, sbagliato come la mia esistenza ma di certo non potevo dirgli che mi stavo disperando con Jimin tutti i venti minuti prima.

«Allora Taehyung, quanti anni hai?». Alla domanda presi un sorso dalla bevanda per togliere il nodo che avevo alla gola.
«Ventitré, tu?»
«Oddio,sei più grande di me! Io ne ho ventuno»

Non ci potevo credere e non ci volevo credere. Quell'aria da daddy che emanava, faceva tutto lo sbruffone la prima volta che mi ha parlato e poi vengo a sapere che è più piccolo di me.

«Allora devi chiamarmi Hyung, ingrato!» esclamai con troppo entusiasmo, pentendomene subito dopo. Ritornai a bere per l'ansia.
«No, ti chiamerò Taehyung» sorrise per poi, dopo che avevo posato il frappè, prenderne un sorso anche lui.

Lo guardai stranito, al ché lui alzò le spalle e mi fece un occhiolino.
«Bacio indiretto» poi si alzò e andò verso il bancone, dove c'era la rossa che fece a cambio con lui.

Senza accorgermene erano già le due e trentacinque - beh ero arrivato lì ai venti circa - e l'unica cosa che mi torturò l'anima era che sarei potuto andare prima da lui, così avremo avuto più tempo per parlare, conoscerci e instaurare un rapporto d'amicizia per poi tramutarsi in altro e - basta Taehyung sei ridicolo.

Finii il frappè, sorridendo al fatto di quel "bacio indiretto" per poi ritrovarmi in cassa faccia a faccia col corvino.
«Offre la casa»
«Un corno, tieni» gli posai i tre euro sul piattino di ceramica e lui si rifiutò di prenderli, ma io sono più cocciuto di lui e dopo averlo salutato con un ampio sorriso girai i tacchi e uscii dalla caffetteria.

Tornai in stanza con un sorrisino che neanche le urla isteriche di Jimin mi fecero effetto.
O almeno, non fin quando mi saltò addosso stremato.
«Che hai Jiminie?» chiesi premuroso mentre lo buttavo sul divano.
«Ho visto una storia di Yoongi Hyung con una ragazza. Lo odio» mise il broncio e lo trovai adorabile stretto nella coperta di lana.

«Ma si, cosa vuoi che sia?infondo siete stati a tre appuntamenti»
«E in tutti e tre siamo finiti a letto. Sai che significa tae? Esattamente quello che pensavo»
Corsi da lui non appena sentì la sua voce incrinarsi, e gli permisi di stringermi come un peluche e di piangere sul mio petto.

«Ogni cazzo di ragazzo che trovo vuole solo il mio culo. Non è giusto Tae, non si fa così!» e rimanemmo così. Abbracciati in divano con il sottofondo della TV che portava il cartone dei puffi.

***
Odio economia e non ci capisco niente quindi beccatevi sto capitolo
✌️🙄

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