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Appena ricevetti un messaggio da Jimin, in cui mi comunicava che sarebbe rimasto da yoongi e che hyuna era uscita con dei suoi amici e sarebbe tornata verso la notte, lo comunicai subito a Jungkook.

«uhm, fa come se fossi a casa tua anche se lo fai com-appunto» il corvino si era disteso sul divano con un lamento.
«quindi devi farmi un ritratto ora, giusto?» annuii, andando in camera mia a prendere gli oggetti.

Il cavalletto, la tela, tempere, pennelli, alcuni fazzoletti e una brocca d'acqua.
Mi feci aiutare da jungkook, per poi posizionare tutto in salotto, ma prima spostammo il divano e il mobile in cui era posizionata la TV per avere più spazio.

Mentre mi misi una bandana in testa per non farmi cadere i capelli davanti agli occhi jungkook andò in bagno.
Sospirai, sapevo di avere doti artistiche meravigliose ma nemmeno il miglior pittore del mondo sarebbe mai riuscito a dipingere la bellezza di jungkook in un tela.

Sentii la porta del bagno scattare e la mia bocca si aprì guardando il corvino intento a levarsi la giacca, buttarla a terra e fare lo stesso con la maglia. I miei occhi rimasero fissi sul suo petto scolpito, i pettorali pompati e la tartaruga che si intravedeva. Lo mangiai letteralmente con gli occhi e lui se ne accorse.
Poi portò le sue grandi mani alla base dei pantaloni, spingendoli in giù, e solo ora ripresi a ragionare.

«fermati cosa stai facendo!?» urlai imbarazzato mentre correvo verso di lui tirando su la maglia da terra e poggiarla contro il suo corpo.
Lo stavo toccando. Stavo toccando il corpo di jeon jungkook e vedevo le stelle.

«hai detto che devo farti da modello, le statue nei quadri sono sempre tutte nude» parlò con nonchalance mentre stava di nuovo per levarsi i pantaloni. Per quanto fossi tentato, non avrei visto Jungkook nudo. Per ora.
No taehyung, smettila.

«devo solo farti il ritratto del volto, jungkook. E non serve assolutamente che tu ti spogli» parlai calmo, solo perché stavo fissando il soffitto.
«e perché dovrei? Non ti piace ciò che vedi taehyung?»
«certo che mi piac- no vestiti» il corvino ghignò e io mi portai al viso le mani, per nasconderlo.
Maledetto.

Dopo vari minuti finalmente jungkook si fu rimesso la maglia, andando a sedersi sul piccolo sgabello che gli avevo dato.
«é scomodo» brontolò alzandosi e rimettendo il divano nella sua posizione per poi sedersi.
«così va meglio»
«Come vuoi koo, basta che stai fermo» sia io che lui alzammo lo sguardo nello stesso momento, lui che sorrideva, io un po' meno.
«scusa»
«no, mi piace koo. Suona meraviglioso detto da te» fece una piccola pausa per poi riprendere «ora dipingi questa meraviglia» mi mandò un bacio volante e si stese, allungando una gamba sul divano lasciando l'altra morbida posando il piede a terra.
Un suo braccio era dietro la sua testa mentre l'altro steso sul bracciolo del divano. E mi guardava. Mi guardava così intensamente mentre passava la sua lingua sulle labbra e mi sarebbe venuta la voglia di lanciare la mia tela, mandare a fanculo il progetto e baciare jungkook su quel dannato divano e peccare.

Ma mi ricomposi. Non dovevo farmi scoprire e i miei pensieri mi facevano paura da soli.

Iniziai con la matita leggera a tracciare i lineamenti degli occhi e del naso, per poi passare a fare i lineamenti del viso fino ad arrivare al collo. Poi iniziai a disegnare quella dannata bocca.
Ma mi bloccai quando vidi il corpo di jungkook che si alzava,veniva verso di me, si metteva dietro di me e poggiava il suo busto sulla mia schiena.
Il suo respiro batteva sul mio collo e inconsapevolmente piegai di lato la testa e un lamento uscì dalla mia bocca quando le sue labbra mi lasciarono un bacio umido sul collo.

«j-jungkook devo finire il quadro»
«fanculo il quadro, siamo qui da ore e non mi sono mosso. Facciamo qualcosa tae» sussurrò al mio orecchio con voce roca e seducente e ci volle tutto il mio autocontrollo per staccarmi da lui e fare qualche passo in avanti. Poi mi girai.

«vieni qua taehyung, devo dirti una cosa» scossi la testa rimanendo fermo.
«taehyung»
«puoi dirmela pure da lì jungkook, ti sento»
«va bene, allora mi avvicino io».
Non feci neanche in tempo a scappare che con due falcate mi ritrovai attaccato al suo corpo, con le sue braccia che mi cingevano i fianchi e la sua faccia pericolosamente vicina alla mia.

«mi piaci da impazzire taehyung, da impazzire»
Rimasi di sasso, estraniandomi da quel mondo e fissando un punto vuoto.
Impossibile, non l'aveva detto veramente. Non sul serio.
E così risi, sotto il suo sguardo indagatore.
«va bene, questa era bella. Ora possiamo finire il quadro»
«ti preferivo quando eri nervoso e imbarazzato» mise il labbruccio, che io fissai.

Finché lui si sporse e annullò quei pochi centimetri che ci separavano. Le sue labbra finirono sulle mie, e non ci fu sensazione più bella di questa. Le muovevamo in sincronia, e ci stavano così bene insieme che sembravano due pezzi di puzzle che si completavano.

Mi morse il labbro e feci uscire un gemito vergognoso dalla mia bocca, e con quel gesto la sua lingua entrò in contatto con la mia, mentre una delle sue mani finì sulla mia natica sinistra.
Andai a stringere i suoi capelli in automatico, chiedendo sempre di più.

Ci staccammo, a corto di fiato, e non smettemmo un secondo di fissarci negli occhi.
«é da quando ti ho visto per la prima volta che desideravo farlo» parlò lui mentre prendeva fiato.
«anche io Jungkook, anche io».

E ricominciammo a baciarci, come se le nostre vite dipendessero da quello. Come se ne avessimo bisogno, ed era un po' così.
Mi sentivo così bene, così libero e così amato.

Sentii le sue braccia sollevarmi e sussultai, ma non smisi un secondo di assaporare quelle rosee labbra.
La mia schiena andò a sbattere contro il muro, provocandomi un gemito che il corvino accolse nella sua bocca.
«Sei fottutamente eccitante, kim taehyung».

***

è scattato il bacio,
singore e signori
👀

ᴡᴀʀᴍ ᴍɪʟᴋ Where stories live. Discover now