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«Mentre io ero nel bel mezzo del mio appuntamento tu hai fatto conquiste. Bravo taehyung, sono fiero di te!»
Jimin mi baciò la guancia più e più volte. Era felice per me ma era anche felice per Yoongi.

Alla fine si erano messi d'accordo di uscire di nuovo, in un ristorante per cena, e io non potevo che essere più che felice per lui.

D'altra parte avevo il cuore che batteva per un altro motivo. E quel motivo era Jungkook.
Che diavolo stava a significare quello? Mi voleva conoscere?
Non lo so. Sta di fatto che col cazzo che gli avrei scritto o solo chiamato.
Era troppo per me e per il mio cuore.

Ora che ci penso l'ultima mia relazione risale a tre anni fa, con un ragazzo di due anni più piccolo di nome Kevin.

«Come mi vesto per domani?Non voglio esagerare»
Jimin mi distrasse dai miei pensieri, lanciando sul mio letto quasi tutto il suo armadio.
Scrutai tutti i capi e finalmente ne trovai uno che sarebbe andato bene.
Camicia oro e jeans neri con una giacca del medesimo colore.
«Né troppo né troppo poco. La camicia oro ti darà quel tocco di classe» feci l'occhiolino e poi tornai al bigliettino.

«Scrivigli Taehyung, fallo»
Jimin mi saltò letteralmente addosso, strappando il numero dalle mie mani.
«Se non lo fai tu lo faccio io» mise una faccia perversa e questo mi portò a prendermi di nuovo il bigliettino e salvare il numero in rubrica.

«Taehyung è passata un'ora»
«Tu hai fatto passare tre giorni prima di scrivere a Yoongi»
«Sono due cose completamente diverse, dammi il telefono» e senza neanche aspettare una mia risposta mi rubò il telefono dalle mani e aprì il contatto di Jungkook iniziando a scrivere.

Inutile dire che avevo paura, ma non osai neanche una volta andare a vedere cosa stesse facendo. Neanche quando mi rimise il telefono fra le mani, con la chat aperta.
Bloccai solamente lo schermo e mi alzai dal letto, andando in cucina a farmi un tè.

Il suono di una notifica mi fece sussultare e il mio piede iniziò a picchiettare il pavimento dal nervoso.
Jimin era uscito circa mezz'ora fa con alcuni dei suoi amici e non sarebbe tornato entro le otto, io ero da solo a casa senza nessun messaggio che doveva arrivare tranne quello da Jungkook.

Lasciai passare diversi minuti prima di afferrare il telefono e leggere il messaggio in anteprima senza entrare nella sua chat.

"Ciao Taehyung, ci sarò, puoi contarci :)"

In che senso ci sarà? In cosa devo contare e cosa cavolo gli ha scritto Jimin?

Presi tutto il coraggio del mondo ed entrai nella chat, respirando rumorosamente.

Ciao Jungkook,
sono taehyung,
il ragazzo del bar.
Ti andrebbe di vederci
domani
alle quattro?

14:45

Certo Taehyung,
ci sarò, puoi
contarci :)

17:20

Sbuffai e cacciai un urlo frustrato, buttandomi a peso morto sul divano.
Jimin era stato troppo avventato e non doveva farlo, che fastidio. Lo avrei picchiato appena avrebbe messo piede in casa, poco ma sicuro.

Fissai ancora una volta la chat, e presi un infarto quando notai il "sta scrivendo" sotto il suo nome. Uscii dall'applicazione e aspettai qualche minuto prima di leggere il messaggio.

E tanto per
essere sinceri,
anche io non
smettevo di guardarti
oggi ;)

17:46

Non ti stavo
guardando.

17:48

Credi a quello
che vuoi, Taehyung,
se ti fa dormire bene
la notte ❤️

17:48
Visualizzato

L'ennesimo urlo uscii dalle mie labbra, poi spensi il telefono e lo misi sul tavolo mentre io mi lanciai con forza sul divano e posai la faccia sul cuscino. Mi voltai a pancia in su quando non riuscii più a respirare, e fissai il soffitto.

Jimin tornò esattamente alle otto e trentadue. Lo sapevo perché era dalle sei che fissavo l'orologio appeso alla parete vicino alla porta.
«Tutto bene Tae?» fu la prima cosa che mi chiese non appena vide com'ero messo.
«Domani qualcuno ha organizzato un appuntamento per me e Jungkook. Ne sai qualcosa?» dopo aver detto quelle parole alzai la testa e lo guardai dritto negli occhi, cercando di fargli almeno un minimo di paura.

«Non mi dispiace, se è per questo. Pensi che non me ne sia accorto di come lo guardavi la prima volta che l'hai visto? Andiamo!».
Gli arrivò un cuscino in faccia, ma non si scompose e me lo rilanciò.
«Se domani succede qualcosa ti rompo il tuo organo sessuale così non farai più nulla» lo minacciai mentre si dirigeva verso il bagno.

***

Per le persone che leggono questa "storia" :
1)grazie mille per perdere del tempo per guardare questi capitoli ;
2)ho deciso che il sabato e la domenica non pubblico e nemmeno il giovedì perché torno a casa che sono le tre passate e sono stanca morta
:) 💜

ᴡᴀʀᴍ ᴍɪʟᴋ Where stories live. Discover now