-Capitolo 24-

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T/N pov

Aveva il respiro affannoso, e mi stringeva forte i polsi.

<<uh? >> esclamai io

<<Un momento che ti prende? >> chiesi io titubante, data l'imbarazzante situazione

<<Lasciami, mi fai male >> dissi cercando di sfuggire alla sua presa, ovviamente invano.

<<Stai dando spago al mio scherzo, fin troppo gentile, da te non me l'aspettavo >> azzardai io in modo scherzoso.

<<su dai adesso lasciami >> dissi sorridendogli.

Aggrottai le sopracciglia, lui non aveva la minima intenzione di lasciarmi andare o anche solo di proferire una singola parola

<<Ei che ti prende? >> chiesi fissandolo leggermente spaventata.

Strinse la presa sui miei polsi.

<<Adesso smettila! >> urlai dimenandomi, aiutandomi con le gambe.

<<Non puoi fare una cosa del genere ad una ragazza! >> urlai io mentre continuavo a muovermi come una pazza.

<<Lasciami!! Smettila!! >> urlai io avendo ancora una piccola speranza.

<<TI HO DETTO.. DI SMETTERLA! >> urlai io con la voce che mi si spezzava.

Girai la testa verso sinistra, chiusi gli occhi e iniziai a piangere.

<<N-no..>> dissi mentre le lacrime mi rigavano il viso.

Lui si alzó subito notando la mia reazione, indietreggiando.

Mi alzai e me ne corsi in camera, chiudendomi a chiave.

Questo è quello che nel sottosuolo avrebbero definito uno stupro se fosse andato avanti.

Flashback
Avevo dodici anni, e stavo vagando un pó per le strade, in cerca di qualcosa da mangiare, essendo che non toccavo cibo da giorni.

Le strade erano quasi deserte, ma forse era meglio così, ci sarebbe stata meno gente nel mio cammino.

Incontrai un uomo sulla trentina, dai capelli marroni e gli occhi verdi, che mi guardava dall'alto in basso.

<<Ciao bimba, come ti chiami? >> mi chiese l'uomo con fare gentile.

<<Mi chiamo T/N T/C signore! >> dissi fiera, quasi per farmi grande.

<<E dimmi, cosa ci fai tutta sola soletta? >>

<<Compro il pane! >> esultai io mostrandogli i soldi.

<<Ma quelli sono pochi, se vuoi posso dartene di più >> esclamó.

Qualcosa nei suoi occhi però, mi diceva che quell'uomo dall'aspetto tanto gentile non era un santo, perciò avrei dovuto evitarlo educatamente.

<<No signore, mi bastano! Grazie comunque >> esclamai allontanandomi.

Lui mi prese per un polso e mi scaraventó a terra.

<<La mamma non ti ha insegnato che è maleducazione rifiutare? Adesso per punizione ci divertiremo un pó >> disse togliendosi la cintura.

<<NO! QUALCUNO MI AIUMHPH! >> neanche il tempo di finire la frase che mi ritrovai la lurida mano di quell'uomo a tapparmi la bocca.

È successo tutto a dicembre ❤︎Levi x reader❤︎Where stories live. Discover now