-Capitolo 18-

3.5K 159 111
                                    

T/N pov
Ci sarà tempo per ucciderlo... Penso che non farà male a nessuno se lo lascio in vita per un pó...

Lo feci entrare in camera e lo invitai a sdraiarsi sul letto, e lui lo fece volentieri.

Gli misi un panno sulla fronte per cercare anche di fargli abbassare la temperatura visto che scottava più delle lame di una spada quando sono lasciate al sole troppo tempo.

<<Levi... Da quant'è che fai così? >> gli chiesi.

<<Una o due settimane >> rispose lui.

<<Non farlo più >> gli ordinai io.

Lui annuì.

<<Oh T/N... Non so se ti ricordi quando ti avevo detto che ti amavo.. Beh intendevo come persona, cioè ti amo come potrei amare anche Hange o Erwin allo stesso modo >> chiarì lui ad un certo punto.

Perché quando è ubriaco si comporta da sobrio? Mah, è anche più simpatico simceramente, se non fosse che le mie narici sono troppo sensibili.

In ogni caso tirai un sospiro di sollievo, essendo che non vorrei uccidere qualcuno che inconsciamente e stupidamente di è innamorato di me.

<<Vale lo stesso per me >> dissi sorridendogli.

Io mi addormentai seduta su una sedia, mentre lui sdraiato nel letto.

<<Levi! >> Urlai io cercando dove fosse.

Camminai, Camminai per ore senza avere una meta, perché l'unica cosa che mi importava era trovare Levi, che però non voleva farsi vivo.

Era passata una settimana da una spedizione e alla fine ho deciso di non uccidere Levi, ma adesso inzio a preoccuparmi, dove può essere finito?

Alla fine trovai Hange girata di spalle che continuava a dire.

<<No no no no no no>>
Confusa corsi via, per non avere troppi problemi, finché non inciampai su un tronco.

Mi alzai e vidi uno spettacolo, se si può definire così, orrendo.

Levi era steso a terra, pieno di sangue e con la testa mozzata che aveva lo sguardo senza vita pieno di terrore.

Urlai a quella vista e corsi da lui appoggiando la testa sul suo corpo morto, mentre piangevo lacrime amare.

Si avvicinarono due uomini, uno con un cappello in testa, capelli marroni che aveva un sorriso beffardo, mentre l'altro era lo stesso uomo che mi aveva ingaggiata per uccidere Levi.

<<Finalmente ho ucciso questo ratto nano! >> esclamò il primo

<<NO! >> urlai io piangendo e guardandoli con odio.

<<Non hai portato a termine la missione, questo è ciò che è successo. Adesso tocca a te! >> esclamó il secondo puntandomi una pistola alla testa.

Mi svegliai nel cuore della notte di soprassalto, mentre avevo i battiti cardiaci accelerati, la fronte sudata e lo sguardo terrorizzato, mentre le lacrime scendevano senza sosta.

<<Levi!? >> urlai io, così forte da svegliare anche il diretto interessato.

<<Mhm.. Mocciosa? >> disse lui guardandomi confuso.

Io mi fiondai su di lui abbracciandolo.

Lui si irrigidì, guardandomi in modo strano.

<<Cos'è tutto questo affetto? >> mi chiese dopo un pó ricambiando l'abbraccio.

<<Niente... >> dissi io abbracciandolo più forte.

Non so il perché del mio gesto, ma adesso avevo la paura di perderlo per sempre, quindi sento il bisogno di tenermelo stretto finché posso.

Mi immaginavo lo sguardo di quell'uomo guardarmi soddisfatto mentre in gendarmo mi uccideva in modo lungo e doloroso.

Gli raccontai il mio incubo, ovviamente un pó cambiato, mentre ci coccolavamo.

Eravamo entrambi un pó a disagio da quella situazione, ma allo stesso tempo io mi sentivo al sicuro tra le sue braccia.

Passammo tutta la notte tra chiacchiere, pugni, insulti e di nuovo chiacchere.

Insomma, era come se fossimo amici da una vita. Ironia della sorte.

Senza nemmeno accorgercene arrivó la mattina, perciò ci alzammo e andammo a fare colazione.

Ben presto la sala si riempì, perciò mi andai a sedere con il solito gruppetto.

<<Cadetti, caporali e caposquadra, ho bisogno di riferirvi una cosa importante, posso avere la vostra attenzione? >> chiese il sopracciglione.

In pochi restarono in silenzio, mentre la maggior parte continuava a chiacchierare senza farci molto caso.

Spero veramente che non sia quello che penso, sennó sarebbe un problema..

<<Zitti mocciosi>> disse Levi.

Nella sala caló il silenzio più bello che abbia mai sentito e quasi mi veniva da ridere.

Ovviamente c'erano anche quelle ochette che gli sbavavano dietro come dei cani arrapati, cosa che mi fece innervosire non poco.

<<Grazie Levi>> iniziò Erwin.

<<In ogni caso, è scomparsa Nanaba, della squadra Mike, se si hanno sue notizie si è pregati di venire nel mio ufficio nell'orario compreso tra le 14:25 alle 17:40>> disse lui.

Persi due battiti.
Ok, nessuno dovrebbe avermi vista, se quattr'occhi non sospetta di me allora sono al sicuro.

O almeno credo.
Oddio...Se Levi si fosse ricordato ciò che ho fatto?

Cercai di non pensare al peggio e appena finita la colazione corsi nella direzione dell'allenamento, incontrando durante il tragitto una specie oche.

<<Oh mio dio! Tu sei quella che sta sempre appiccicata al caporale! Che troia! >> affermò una biondina.

<<Scusami? Non ho sentito bene >> dissi io fissandola con odio.

<<Beh ha ragione! Cioè non è giusto! Dovrei essere io a stare con lui! Cioè siamo anime gemelle di sicuro! >> affermò un'altra.

<<Allora, l'essere arrapata alla vostra età va bene, ma avrete... Quindici anni? Cioè lo sapete che Levi ha ventinove anni. Vero? >>chiesi io sperando che riuscissero a comprendere quello che avevo detto.

Una mi tiró uno schiaffo e io di rimando le tirai un pugno nello stomaco, facendola cadere a terra.

<<cosa succede!?>> chiese una voce maschile alle mie spalle.

--------
Scusate per il ritardo, ma oggi ho iniziato Naruto e sono al quindicesimo episodio

È successo tutto a dicembre ❤︎Levi x reader❤︎Where stories live. Discover now