-Capitolo 37-

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T/N pov
Sentì la porta aprirsi, perciò mi girai e vidi Hange che si stava avvicinando a me.

<<T/N non è colpa tua >> mi disse lei mettendomi una mano sulla schiena.

<<come no?! Se lui morisse io vivrei con il senso di colpa... Hange tu non capisci >> le dissi io.

<<T/N... >> iniziò lei.

<<VATTENE! VOGLIO STARE DA SOLA CON LUI, VEDI COS'È SUCCESSO L'ULTIMA VOLTA CHE L'HO LASCIATO DA SOLO IN UN MOMENTO CRITICO?! >> le urlai io mentre le lacrime mi rigavano il viso.

Lei si alzó dicendo:
<<Va bene, ho capito >>

Si allontanò verso la porta ma si fermó un attimo.

<<T/N, voglio dirti che stasera se Levi non si sveglia... Lo sai >> mi disse lei uscendo.

Io piansi ancora più forte, in fondo tutto questo è colpa mia e del mio egoismo.

Io glielo avevo detto, io glielo avevo detto che ero insicura e confusa sui miei sentimenti e lui si è confessato.

<<Levi... Se mi senti perfavore... Perfavore perdonami, sono una stupida>> dissi io stringendo i pugni.

<<Sono una mocciosa, come quando eravamo andati al lago insieme, te lo ricordi vero? >> gli chiesi facendo un sorriso malinconico e spostandogli una ciocca di capelli dal viso.

Il sorriso ben presto si trasformò in una smorfia di dolore, per poi ricominciare a piangere.

<<Levi giuro che ti tratterò meglio >> dissi io abbracciando.

<<Però se te ne vai ora... Io senza di te non ce la faccio >> dissi singhiozzando.

<<La verità è che vorrei valere anche solo la metà di quanto vali tu >> dissi io nascondendo la mia faccia nel suo petto.

Successivamente l'alzai, chiudendo gli occhi.

<<TI PREGO TORNA DA ME >> urlai io stringendo la presa dell'abbraccio.

Nella stanza si poteva udire solo il rumore dei miei singhiozzi, e nient'altro.

<<Ngh... Mocciosa levati sei pesante>>  disse sedendosi mentre si toccava la testa con una mano.

<<LEVI! >> urlai io abbracciandolo di nuovo.

Lui rimase un pó perplesso, ma successivamente ricambió l'abbraccio.

<<L-Levi... >> dissi io appoggiando la testa alla sua spalla.

<<Cosa mi sono perso? Cosa ci fai qui? Va tutto bene? Ti senti bene? Ti è successo qualcosa? Sei ferita? >> inizió a chiedere lui, cosa che mi fece stare ancora peggio.

<<Mi dispiace! Mi dispiace, scusa, ti scongiuro perdonami >> urlai io, mentre lui rimase sorpreso dalle mie parole.

<<hey che succede? >> mi chiese asciugandomi le lacrime con i pollici.

Io gli misi le mani sulle guance, e lo baciai, facendolo irrigidire.

Io mi spostai dopo un pó per mancanza di fiato.

<<scusa, volevo vedere se non era in sogno >> dissi sorridendo io.

Non feci in tempo a dire un'altra parola, che lui mi mise una mano dietro la testa e mi bació di nuovo a sua volta.

Ci staccammo qualche secondo dopo, e io appoggiai la mia testa al suo petto.

In quel momento arrivó la squadra di Levi, che si buttó addosso a lui.

Lo salutai velocemente e me ne andai in camera.

Mi buttai sul letto con la faccia nel cuscino.

Cosa cazzo è appena successo?

Io ho... Lui ha... Noi abbiamo...

Come...

PERCHÉ L'HO BACIATO?

Sono impazzita per caso, oddio oddio oddio, ora come lo guardi in faccia? Cosa gli dico? Saremo ancora amici o forse lui mi odia.

Toc Toc devo ricordarti che due persone che si baciano così si chiamano fidanzati?

No non è il mio caso, non so nemmeno se davvero provo dei sentimenti per lui, forse è meglio affidarmi al destino e vedere cosa succede, di sicuro è meglio così.

Sentì bussare alla porta, perciò andai ad aprire e trovai Levi.

<<Già parlato con la tua squadra? Oppure li hai lasciati lì impalati?>> chiesi io.

<<Tch, mi tartassavano con le solite domande, che mocciosi >> rispose lui iniziando a lamentarsi delle cose che avrebbero dovuto fare per farsi perdonare da lui.

<<Vedo che sei tornato come prima >> gli dissi dandogli una gomitata sul braccio.

<<Non sono io quello che è scoppiato a piangere tre secondi fa >> mi disse lui scompigliandomi i capelli.

<<Io mi stavo preoccupando per te>> mi giustificai io puntandogli il dito contro.

<<Tch, sembravi comunque una mocciosa >> rispose lui alzando gli occhi al cielo.

<<Devo prenderlo come un complimento? >> gli chiesi con un sorriso malizioso.

<<Prendilo come ti pare >> mi rispose lui.

<<Senti Levi...>> iniziai io vaga.

<<Hm >> rispose velocemente lui.

<<Ma perché porti sempre quel coso al collo? >> gli chiesi io osservandolo.

<<Vedi, la mia storia la sai già, ma quello che non sai è che fino all'età in cui potevo indossarlo, indossai il vestito di mia madre... >> disse lui sorridendo.

<<Levi ma è una cosa carinissima >> gli dissi io.

<<Però quando fui costretto a lasciare il sottosuolo, presi un pezzo di quel vestito e lo tagliai, per avere un pezzo di lei sempre con me >> concluse lui guardando a sinistra.

<<Anche io non sono riuscita a stare con mia madre per troppo tempo >> confessai io grattandomi la testa.

<<Beh vedo che non siamo così diversi... >> concluse lui.

<<Già.. >> riuscì a dire solo io.

<<Inoltre questa specie di sciarpa ha un significato molto profondo per me, ed è per questo che voglio che sia tu ad averlo >> mi disse togliendoselo.

<<Levi io non posso accettarlo, hai appena detto che ha un significato profondo per te >> cercai di farlo ragionare io, ma lui non mi diede ascolto.

<<Mia madre avrebbe voluto che lo avessi dato a te di sicuro, quindi perfavore conservalo >> mi disse mettendomelo al collo.

Gli sorrisi dolcemente, e lui mi prese la faccia con una mano dandomi un bacio sulla guancia, facendomi arrossire.

<<A domani >> mi disse andandosene.

<<A-a domani! >> riuscì a dire io

Angolo autrice
Non lo negheró, ho pianto scrivendo il capitolo non so perché.

È successo tutto a dicembre ❤︎Levi x reader❤︎Where stories live. Discover now