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Confusione

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Confusione. Questa è l'unica parola che riesce ad esprimere tutto ciò che c'è sia dentro di me sia all'infuori.
Parole scritte a caso su un foglio, note attaccate allo specchio, che più le osservo più attribuisco loro un significato diverso ogni volta.

"trovalo" l'ho fatto.
"ti ha dato un soprannome: Kook" lo amo, voglio risentirlo di nuovo detto da te.
"il suo cibo preferito era il kimchi"
"Jungkook rimani con me" per sempre piccolo.
"Jungkook dammi le coccole" solo chiedimelo di nuovo e ti accoglierò a braccia aperte.
"Ti prego domani voglio vederti ancora qui."
"Non scappare da me" non lo farò più. Quando litigheremo rimarrò sempre con te e risolveremo con la calma.

"Ti amo"
"Ho solo buoni ricordi con te, tu non mi hai mai deluso amore." l'ho fatto. Ti ho fatto stare male, solo che non lo hai mai ammesso a causa del tuo dolce cuore.
"Mi ami anche tu vero?"
Si, ti amo anch'io. Ma non ho mai avuto abbastanza tempo per dirtelo più volte.
Raramente mi aprivo con i miei sentimenti e ti dicevo quella famosa parola.
Quella famosa parola che tu desideravi sentire più volte e ogni volta che la pronunciavo scoppiavi a piangere abrracciandomi con tutte le tue forze.

"Jungkook è pronto il pranzo, vieni?" chiede mia mamma mostrandosi all'interno della stanza.
"Arrivo". Rispondo alzandomi dal letto mentre lei mi sorride annuendo e uscendo.

La ringrazio mentalmente per avermi distolto dai miei pensieri su Jimin. Sin da quando sono tornato, mi sono rinchiuso in camera col telefono accanto, aspettando un semplice messaggio con un "ciao" o forse una chiamata.
Spero solo che io non l'abbia confuso e spaventato con tutto quello che ho fatto, detto.

"Eccoti Jungkook finalmente sei qui." dice mio padre. Sono tutti presenti anhhe i miei migliori amici. Mi siedo nel mio posto iniziando a mangiare lentamente cercando di distogliere e liberare dalla mia mente i pensieri che vengono uno dopo l'altro.
"Hai altri programmi adesso?" chiede mia mamma.
"No per il momento rimarrò qui...per molto tempo"
"Come mai?" chiede Taehyung curioso.
"Così" rispondo con un alzata di spalle. Loro non potranno mai capire, nemmeno aiutarmi.
Il pranzo continua tranquillamente tra qualche battuta di Jin, che alleggerisce l'aria di tensione e silenzio creata, tra i racconti di Taehyung e le risate di Hobi.
Senza di loro mi sentirei abbastanza vuoto.
Finito il pranzo, i ragazzi vengono a stare con me in stanza parlando del più e del meno tra di loro, solo che io continuo a guardare il telefono.

"Tu che ne pensi?" dice Hoseok rivolto a me.
"Di cosa stavate parlando esattamente?"
"Del fatto che.....Jungkook non ti fidi di noi? Cosa succede?" continua a chiedere.
"Sono solo st-" ed ecco il momento che ho aspettato sin da ieri. Sobbalzo da dove sono seduto andando verso il telefono e notando un numero sconosciuto e sorridendo con la speranza che sia lui.

"Pronto?"
"E-hy sono Jimin. Ricordi, il ragazzo a cui hai dato il numero. Ti ricordi vero?"
Sorrido ancor di più.
"Si certo che mi ricordo Hyung."
"Aspetta. Come fai a s-sapere che sono un tuo Hyung?"
Bravo Jungkook.
"Hmm me l'ho hanno detto i tuoi amici."
Lo sento ridacchiare e sospiro lentamente, alzandoo sguardo verso i miei amici che si osservano straniti.
"Quindi perché mi hai chiamato?" chiedo.
"Oh vero. Volevo chiamarti, sperando di non averti disturbato, perché credevo che mandandoti un messaggio non lo avresti visto. Sei un idol in fin de conti. Ehm niente, quindi questo è il mio numero se ti interessa parlarti o-"
Lo interrompo ridacchiando e sperando che quella chiamata non finisca mai.

"Tranquillo Hyung, grazie per avermi chiamato."
"Ok quindi ci sentiamo."
"Si ci sentiamo"
Chiudo la chiamata amaramente con una sensazione più forte di prima al mio petto.

"Ragazzi, sono felice" urlo buttandomi sul letto ridendo come un pazzo.
Ti prego destino, non portarmi via questa felicità.

the past life (JIKOOK) Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu