-Gremlins

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Quella sera ero stremata, reduce da una giornata di scuola disastrosa e da un pomeriggio di prove con mia madre, non riuscivo a far altro che lagnarmi mentalmente mentre giacevo sul mio letto, inerme.
Dannata matematica, avevo un'interminabile sfilza di esercizi da fare ancora per il giorno dopo e il mio corpo sembrava ignorarli totalmente.
"Devo fottutamente alzarmi" borbottai rotolando gli occhi al cielo mentre mi rigiravo sul letto.
Sbuffai guardando lo zaino ai piedi della scrivania, meditando sul da farsi.
"Uffa" sbottai alzandomi finalmente.
Lo afferrai svogliatamente cacciandone il libro di matematica, non lo toccavo dall'ultima volta che avevo avuto lezione.
E cioè quando quell'idiota lo aveva praticamente fatto volare per il corridoio.
Sbuffai ancora ricordandomi di quell'avvenimento.
Per i successivi due giorni non mi aveva, fortunatamente, rivolto parola; si era limitato a qualche sorrisino divertito ogni volta che ci incrociavamo nei corridoi... a dire il vero ancora non mi spiegavo il motivo.
Che diamine avevo di divertente?! Ogni volta mi toccavo i capelli pensando fossero arruffati, mi aggiustavo i vestiti o semplicemente controllavo freneticamente ogni mio minimo dettaglio... eppure era sempre tutto al suo posto.
Perciò era qualcos'altro a farlo spassare, lo avevo capito tardi, ma ci ero arrivata.
Comunque sia, avevo continuato ad ignorarlo come mio solito, evitandolo il più possibile e divincolandomi da ogni suo languido sguardo.
Poggiai il libro di matematica sulla scrivania e mi sedetti scocciata, afferrai il quaderno e una penna e aprii l'ultima pagina pulita, pronta a sbatterci la testa sopra.
"Come diavolo si facevano questi cazzo di esercizi?!" pensai vedendo un esercizio svolto in classe, nella pagina scritto affianco.
Controllai i compiti assegnati e aprii finalmente il libro alla pagina giusta, accasciandomi scoraggiata su una mano.
Eppure qualcosa non mi tornava, da quando scarabocchiavo i libri.
E soprattutto da quando disegnavo mostriciattoli con nomi di parolacce?!
"Fuck" alzai la testa per avvicinarla al libro mentre osservavo uno sgorbio con il suo nome scritto sotto.
"Dick" osservai un mostriciattolo grassottello.
"Ew, davvero orribile" storsi il naso.
Sembrava un catalogo di Gremlins dai nomi impronunciabili e scurrili.
"Bitch" sgranai gli occhi vedendone una femmina, le sembianze richiamavano molto il nome.
Sfogliai le pagine freneticamente per accorgermi di altri sgorbietti e innumerevoli cazzi disegnati, di tutti i tipi aggiungerei.
"Mai visti così tanti cazzi in vita mia" ridacchiai, schiaffeggiandomi mentalmente da sola per la mia stupidità.
Perché ne hai mai visto uno?!
Ringhiai infastidita dalla mia stessa coscienza, sapeva essere davvero indisponente.
Alla fine, aprii il libro alla prima pagina per scovare chi fosse il proprietario di quel libro.
Quando lessi le innumerevoli scritte in stile murales con il nome quasi svenni.
"Capo Plaza" era scritto a caratteri cubitali in prima pagina, accompagnato da "Luca D'orso" e altri disegnini vari.
"CAZZO" urlai scioccata "MERDA" sbottai ancora, chiusi il libro con uno scatto e mi gettai violentemente con la testa contro la scrivania.
"Ouch" lagnai per la botta.
E ora che faccio?!
Avrei dato fuoco a quella Bibbia del male immediatamente, se solo non fosse stato l'unico elemento di scambio per riavere il mio libro, lindo e pinto.
Lo odio.
Lo ha fatto apposta.
Lanciai un urletto stridulo ricco di frustrazione prima di legare i capelli in una coda, rischiando di strapparmeli per la violenza, e mi accinsi a riaprire quel fottuto coso.
Dovevo pur fare quei cazzo di esercizi.
Perciò passai il resto della serata a cercare di decifrare i numeri coperti scarabocchi in nero, a sbuffare perché non ne capivo una ceppa e sopratutto, ultimo ma non per importanza, a pensare a come diamine restituire quel dannato libro e riavere il mio il giorno dopo.
Avrei potuto lasciarglielo sotto il banco ed evitarlo, ma poi non ci sarebbe stato uno scambio...il che non mi conveniva, a meno che non volessi un due in matematica.
E poi non sapevo nemmeno quale diamine era il suo banco.
"Probabilmente uno di quelli in fondo" pensai, Luca non aveva certo l'aria di un secchione... si, era decisamente uno da ultimo banco.
Allora pensai di chiamarlo in classe e farlo uscire fuori, ma lui sarebbe sicuramente venuto senza il mio libro e io non avevo voglia nemmeno di far avvenire lo scambio davanti a tutti, significava dover spiegare tutta la storia davanti a trenta ragazzi e subire gli sguardi di tutti, troppo imbarazzante.
Quindi quando mi sistemai fra le mie coperte dopo due ore, non avevo ancora trovato una soluzione.
Mi coprii fino al naso con le coperte, constatando che probabilmente l'idea migliore sarebbe stata quella di fermarlo in corridoio, davanti a tutti ma con discrezione.
Almeno sarei stata salva dalle sue molestie, nel caso ci avesse provato.
E se non si fosse portato dietro il mio libro?!
"Beh questo sarebbe un problema" constatai.
"Al diavolo" gettai la faccia contro il cuscino, stremata da tutti quei pensieri.

"Raggio di sole, ti vedo tenebrosa oggi" ridacchiò Filo mentre arrivavamo davanti scuola.
"Lo sono" dichiarai secca.
"Lo avevo dedotto dall'outfit total black" mi prese in giro.
"Sta zitto ti prego" rotolai gli occhi cielo mentre accendevo una sigaretta appoggiandomi al muretto.
"Ciao ragazzi" Benny ci abbracciò appena arrivata.
"Quello che ama sbatterti al muro a ore dodici" avvisò Filo, dedicandomi un'occhiata perversa.
"Oddio" la mora accanto a me scoppiò a ridere per l'affermazione del biondo.
"Divertente Fì, davvero" alzai gli occhi cielo.
Lo guardai con la coda dell'occhio, trovandolo anche oggi con un sorrisino divertito stampato in faccia mentre mi fissava.
Si posizionò sul muretto difronte al nostro, con il corpo rivolto interamente verso di me, a braccia conserte.
"Ti sta sfidando" ridacchiò Benedetta.
"Ho finalmente capito perché è così divertito" sbottai.
"E cioè?!" Filippo si incuriosì.
"Perché ha scambiato di proposito i nostri libri di matematica, ecco perché mi è venuto addosso" parlai con lo sguardo rivolto altrove "è così sorridente perché sa che dovrò andare da lui a restituirgli il suo e riprendermi il mio" borbottai infastidita.
"Però, furbo. Hai capito D'Orso" mi punzecchiò il mio migliore amico, divertendo la mora.
"Stronzo" mormorai corrucciata "Non lo sopporto" conclusi.
Benny trattenne una risata mentre la fulminavo con lo sguardo.
"Glielo spaccherei in faccia, magari quel sorrisino del cazzo gli sparisce!" Sbottai scocciata.
"Sapete una cosa?! Ci vado ora a ridarglielo" non aspettai repliche, che non arrivarono dato lo sconcerto dei due, mentre tiravo fuori la merce di scambio e mi lanciavo a passo spedito verso di lui.
Sembrava dovessi picchiare qualcuno, probabilmente sembravo una psicopatica pronta a fare un omicidio.
I suoi amici si bloccarono vedendomi arrivare e si allontanarono di qualche metro mentre lui mi sorrideva sghembo, ancora a braccia conserte.
"Simpatico il tuo scherzetto da terza media, ora mi ridai il mio libro e ti riprendi il tuo catalogo di Gremlins?!" Sbottai con il libro a mezz'aria quando fui finalmente davanti a lui.
Sentii i suoi amici ridere sommessamente, probabilmente Luca non si aspettava parole simili da parte mia a giudicare dalla sua faccia sorpresa.
Infondo chi aveva mai osato sfidarlo così?! Sicuramente nessuno.
Riprese rapidamente lucidità mentre si alzava dal muretto sul quale era appoggiato e cominciava a girarmi attorno come uno squalo.
"Sono sorpreso, ti credevo una secchiona. Invece ci hai messo tre giorni per accorgertene, non ti piace la matematica?" mi lasciò sgomenta mentre ignorava completamente la mia sfida, rispondendomi con aria divertita.
"Mi piace tanto quanto te, ovvero per niente" borbottai alzando un sopracciglio quando si sistemò finalmente davanti a me, mi stava facendo venire il mal di testa con quel suo accerchiarmi.
"Così mi spezzi il cuore bambolina" si asciugò una finta lacrima, portando una mano sul cuore.
"Oh, ne hai uno?!" sorrisi finta, cercando di ignorare il fastidio per quel soprannome.
"Batte solo per te" mi indicò con un sorriso più falso del mio.
Rotolai gli occhi al cielo, sdegnata.
"Se avessi saputo che bastava fregarti il libro di matematica per scambiare finalmente due parole con te, lo avrei fatto qualche anno fa" tornò serio, accendendosi una sigaretta.
Mi aveva adocchiata da tempo?!
Allora perché non si era mai avvicinato? Non ci aveva nemmeno mai provato, non aveva usato con me nemmeno una delle sue tecniche per marcare il territorio.
Rimasi interdetta e confusa dalla sua affermazione, prima di tornare lucida e sistemarmi sui miei piedi, spostando il peso sull'altra gamba.
"Se avessi saputo che avevi queste intenzioni, gli avrei dato fuoco quando mi scervellavo a fare gli esercizi già qualche anno fa" incrociai le braccia al petto, alzando il mento fiera.
Ridacchiò mentre cacciava fuori dallo zaino il mio tanto agognato libro.
"Ora gli dai fuoco?" me lo mostrò divertito, sventolandomelo davanti agli occhi.
"Se solo non mi servisse lo farei" sbottai acida, allungandomi per prenderlo, non riuscendoci.
"Non così in fretta" sorrise.
Diamine.
"Esci con me domani sera" mi sfidò.
"COSA?!" gracchiai stridula, forse fin troppo, strabuzzando gli occhi.
"Rivuoi il tuo libro o no?!" si avvicinò spavaldo.
"Scordatelo" borbottai.
"Esci con me e ti ridarò il tuo libro" mi fronteggiò.
"Sai una cosa?! Credo che farò amicizia con i tuoi sgorbietti" mormorai sul suo viso prima di sorridere falsamente e lasciargli un occhiolino, poi girai i tacchi con il suo libro maledetto tra le mani e tornai verso i miei amici.
Sentii uno sbuffò divertito da parte sua e delle risate rumorose dei suoi amici mentre mi allontanavo, probabilmente non aveva mai ricevuto un rifiuto.
Ed io ero fortunata a non aver ancora ricevuto un suo marchio, non volevo assolutamente nessun vincolo a lui.
Perciò Francesca 1- Luca 0.

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HOLA BABIEEESSSS!
Nuovo capitolo per voi!
Fatemi sapere che ne pensate, lasciatemi tanti commenti e stelline⭐️
E sopratutto fatemi sapere se la storia vi sta piacendo!
A presto.🦇
Love u❤️

Ps. Sorry per gli errori ma non ho riletto😭

STREETWhere stories live. Discover now