- Patibolo

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"E quindi gli hai promesso l'intimo rosso, caspita quel ragazzo sa come convincerti" ridacchiò Benedetta mentre giravamo per i negozi in centro.
"Non me lo ricordare" sbuffai.
"Ma almeno ti ha detto quando uscirete?" domandò pensierosa.
"No! Il che mi preoccupa" mi disperai "ho bisogno di preparami psicologicamente" borbottai.
"Credo che il suo asso nella manica sia proprio quello di destabilizzarti" mormorò la mora, riflettendoci.
"Sei davvero di conforto!" mi disperai, poi la trascinai in un negozietto in cui eravamo solite comprare.
"Hai almeno una minima di idea di cosa indossare quando ci uscirai?" mi derise ancora mentre spostava a destra e sinistra gli abiti che non le piacevano, scartandoli.
"Questo è carino" le indicai pensierosa " e comunque no, ma visto l'intimo previsto da lui uscirò in tuta, in modo che la sua immaginazione  venga smorzata drasticamente" sorrisi vittoriosa.
"Non mi sembra il caso sorella, se deve patire almeno che patisca fino in fondo. Devi sbalordirlo" borbottò mentre afferrava un top azzurro.
"Perché dovrei farlo?" sbuffai mentre le strappavo di mano quel coso dal colore orribile e le proponevo un vestitino beige, che accettò soddisfatta.
"Perché così penderà dalle tue labbra, devi invertire la situazione se vuoi vincere" spiegò seria.
"Stai dicendo che devo sottometterlo?" scoppiai a ridere.
"Sto solo dicendo che devi fargli perdere la sensazione di potere, ha praticamente il controllo su di te" si incamminò frenetica verso il camerino mentre continuava a farfugliare teorie.
"Insomma, fallo cadere letteralmente ai tuoi piedi e vedrai che non sarà più così spavaldo!" urlò dietro la tenda.
"Mi stai praticamente incitando a farlo innamorare di me?!" sputai fuori scioccata.
"Se vuoi vederla così beh... si!" affermò sicura.
"Ma io non voglio" sbottai.
"Questo lo dici ora" borbottò uscendo finalmente da quel buco e mostrandomi come le calzava l'abito.
"Credi che cadrò ai suoi piedi?" scoppiai a ridere.
"Credo che siate già cotti uno dell'altra" sorrise sorniona e sfregiante.
"Assolutamente no, lui vuole solo scoparmi" parlai stizzita.
"Oh quindi tu sei cotta invece?" mi punzecchiò.
"COSA?! NO!" gracchiai.
"Io credo che ti piaccia tutto questo in realtà" continuò con le sue teorie.
"Ok è carino, ma è fastidioso e invadente" sbuffai.
"E questo non ti dispiace" mi puntò il dito contro.
Rimasi in silenzio seduta su uno sgabello mentre riflettevo sulle sue parole.
"Comunque lui non vuole solo scoparti!" la mora sbucò finalmente fuori dal camerino, rincarando la dose sulla sua teoria.
Alzai gli occhi al cielo già sfinita da quel battibecco.
"Devi smetterla di guardare quei video d'amore su tik tok, ormai vedi la mia vita sentimentale come se fosse un film" borbottai guardandola torva.
"Prova questi" Benny mi ignorò completamente mentre mi gettava fra le mani un vestitino.
Bianco in raso, super scollato ma elegante e morbido nelle linee, mi resi conto che probabilmente mi ero appena innamorata... di un abito.
"Questo lo voglio all'uscita con Luca" urlò la mia migliore amica appena mi mostrai ai suoi occhi.
"Non se ne parla" ridacchiai, mi stava troppo da dio per indossarlo a quell'appuntamento.
"Idiota" mormorò lei, annoiata dalla mia testardaggine.

La sera dopo ero intenta a spostare il peso da un piede all'altro sui miei tacchi mentre cercavo di scaldarmi davanti all'entrata del bar.
La fila per entrare in discoteca era lunghissima, a quanto pare lo special guest di quella serata doveva essere davvero molto acclamato, motivo per il quale ce ne stavamo a bere al locale difronte in attesa di vedere la folla sparire.
"Potresti sederti per favore?! Mi stai facendo venire i tic con tutto questo saltellare" gracchiò Filippo mentre sorseggiava il suo cocktail seduto sulla sedia in ferro del tavolino sul quale ci eravamo appoggiati.
"Ho freddo, queste sedie sono gelate" sbuffai indicandone una vuota.
"Non capisco perché sei venuta senza un giubbino" ridacchiò Benny guardandomi divertita.
"Per la centesima volta, l'ho dimenticato sulla sedia della cucina" alzai gli occhi al cielo.
"Dove hai la testa stellina?" la mora mi punzecchiò astutamente.
"Lo so io dove" la testa ossigena indicò cautamente l'entrata del locale.
Sgranai gli occhi senza però accennare a muovermi.
"Sappiamo che vuoi voltarti" mi derise.
"Assolutamente no" incrociai le braccia al petto.
"E quella con lui chi è?!" urlò Filippo.
"È INUTILE NON MI GIRO" affermai sicura di me.
"Ti stanno scendendo le goccioline di sudore per lo sforzo" mi beffeggiarono.
"Divertente" gracchiai roteando gli occhi al cielo.
"No sul serio chi è quella?!" domandò seria Benedetta.
"Non ci casco" bofonchiai mentre sorseggiavo di spalle il mio cocktail, nemmeno sotto tortura avrei dato loro la soddisfazione di voltarmi.
"Cavolo sei davvero tosta, ok era un bluff" sospirò Filo sorridendomi leggermente.
Annuii soddisfatta mentre accendevo una sigaretta per tamponare il forte sapore di alcool nella mia gola.
Sobbalzai quando il mio telefono trillò nella pochette viola che avevo scelto per quella sera, lo tirai fuori destreggiandomi fra la sigaretta e la mia bevanda stando attenta a non fare uno dei miei casini.

STREETWhere stories live. Discover now