-Dieci motivi

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"Adesso salgo, mangio quei fottuti Nuggets e me ne torno a casa sul divano immediatamente" borbottai mentalmente prima di aprire la portiera dell' auto.
"Miao gattina" mi squadrò con un sopracciglio alzato il moro quando entrai in macchina.
"Ciao D'Orso" lo guardai scettica.
"Credevo scherzassi quando hai parlato della botta in testa" sghignazzò.
"Come vedi no" borbottai toccandomi il punto dolente, decisamente a disagio.
"Ti fa male?" domandò per la prima volta con un'espressione di premura sul viso.
"Un po'" storsi il naso.
"Perché hai comprato venti Nuggets?" incrociai le braccia al petto fissandolo.
"È stata l'unica scusa che mi è venuta in mente" ridacchiò "se vuoi possiamo comunque comprarne venti" scoppiò a ridere.
"Tu... non era vero?!" mi guardai attorno in macchina, notando non ci fosse alcun sacchetto.
"Non proprio, ma lo sarà fra poco!" si grattò il capo in difficoltà, poi mi sorrise colpevole mentre ingranava la prima e partiva.
"Oddio santo" mormorai "almeno dimmi che non hai erba nel cruscotto" pregai.
"Niente erba, giuro. Puoi controllare" mi guardò serio.
"Mhm" sospirai decidendo di credergli sulla parola.
"Non rischierei mai al nostro primo appuntamento" mi sfidò.
Appuntamento?! Io ero uscita in quelle condizioni a quello che lui considerava un appuntamento?!
Ero rovinata.
"Questo non è un appuntamento!" borbottai torva.
"Si che lo è!" mi punzecchiò.
"No" replicai con tono solenne.
"Ok allora considerala un'uscita non in amicizia" mi beffeggiò.
"Oh certo, un'uscita nemichevole" inventai al momento, divertendolo.
"Non era quello che intendevo ma ok" trattenne le risate.
"Bene" affermai più soddisfatta.
Lo guardai con la coda dell'occhio mentre guidava concentrato e mi resi conto di aver appena trovato l'unico difetto in lui.
Le sue mani erano grandi e affusolate, notai mentre avvolgeva lo sterzo, ma le sue unghie... dannazione io odiavo le unghie mangiucchiate.
Ridacchiai mentalmente immaginandomi intenta a fargli una manicure.
"Guarda che li compro davvero i venti Nuggets"  esordì di punto in bianco quando arrivammo davanti al Mc Donald's.
"Certo, sarà meglio per te" ridacchiai puntandogli il dito contro.
Credeva di potersi tirare indietro ora?!
Pivello.
Scoppiò a ridere mentre accostava con l'auto davanti al Mc Drive e faceva il suo ordine.
"...e del ghiaccio" proferì concludendo la sua richiesta.
Avanzò con l'auto fino al punto di consegna e mi guardò mentre aspettavamo.
"Perché il ghiaccio se hai chiesto le bevande senza?" domandai curiosa.
"Per il tuo bernoccolo" indicò la mia tempia dolorante.
Portò una mano dietro il mio collo, facendomi irrigidire, e avvicinò il mio viso al suo, scrutandomi più da vicino.
"Non hai mal di testa?" soffiò passando due dita sul punto leggermente livido.
Fortuna che il vero bernoccolo era ben nascosto dai capelli, qualche centimetro più sopra delle tempie.
"Mhm no, per fortuna" sorrisi imbarazzata.
Sobbalzammo entrambi quando il ragazzo in divisa richiamò la nostra attenzione con un sacchetto fra le mani.
Luca lo afferrò al volo, poi me lo passò e partì ancora una volta.
Riconobbi subito lo spiazzale davanti alla spiaggia della volta precedente, in cui accostò tranquillamente.
"Ti piace il mare?" domandò serio mentre cacciava tutto dal sacchetto.
"Si, mi rilassa" parlai tranquilla, osservando le onde calme dal parabrezza.
"Anche a me" si toccò il labbro pensieroso.
Tirò fuori la busta di plastica piena di ghiaccio e mi attirò a se delicatamente, poggiandomela sul punto dolorante.
"Grazie" mormorai sorpresa dal suo gesto così premuroso.
Forse anche Luca D'Orso aveva un cuore.
"Allora, queste ripetizioni?" ridacchiò prima di addentare un Nuggets.
"Perché vuoi rovinare la mia serenità a tutti i costi?" sghignazzai intingendo un pezzo di pollo nella maionese.
"Oh quindi sei serena in macchina con me?" mi punzecchiò.
"È il ghiaccio che mi rende serena, congela i miei neuroni" gli feci una linguaccia.
"Sei proprio un osso duro!" colpì il mio naso col suo indice, infastidendomi.
"E comunque, non lo so. Venerdì ti va bene?" ci pensai su.
"Direi di sì, ma non troppo tardi. Ho da fare dopo" spiegò.
"Immaginavo" sospirai ricordando i suoi affari loschi "facciamo alle tre a casa mia" sentenziai.
"A proposito di fine settimana... c'è la serata al B-Side sabato, ci vieni?" domandò curioso.
"Non lo so" mentii, in realtà Filo mi aveva già fracassato i timpani per quella maledetta festa.
A quanto pare un qualche tronista di Uomini&Donne sarebbe stato lo special guest di quella serata, l'unica cosa che importava a me a dirla tutta era l'alcool e la musica.
Niente a che fare con ragazzi e manzi vari.
"Sei sempre così vaga tu?" mi prese in giro.
"Solo quando si parla di incontri con te" risposi a tono.
"Non vuoi vedermi sabato quindi?" sghignazzò.
"L'ultima volta che ci siamo incontrati di sabato sera è finita male se ben ricordo" mormorai fissandolo dritto negli occhi.
"Non così male, alla fine mi sembra di ricordare che eri nello stesso posto di ora a ingurgitare un CrispyMcBacon" mi prese in giro, poi imitò il grugnito di un maialino.
Rimasi con il mio quarto Nuggets a mezz'aria, esterrefatta dalla sua presa in giro.
"Sei davvero uno stronzo!" lo accusai, poi sistemai meglio la busta di ghiaccio sulla mia testa.
"A pensarci bene non me lo avevi ancora detto stasera" scoppiò a ridere.
"Mhm gnegnegne" gli feci il verso offesa.
"Non capisco perché ti ostini a non concedermi un appuntamento, guarda come siamo carini" mi intimò accendendo la luce della sua auto e avvicinando il mio viso al suo.
Ci indicò nello specchietto retrovisore e sorrise regalandomi qualche smorfia.
Alzai gli occhi al cielo divertita prima di allontanarmi definitivamente da lui e guardarlo dal mio posto.
Finalmente mi decisi a liberarmi del ghiaccio, ormai i miei neuroni erano davvero congelati.
Lo capii dopo aver pensato che, effettivamente, era lui quello davvero carino.
"Io e te non siamo compatibili" pronunciai la prima scusa stupida che mi venne in mente.
"Stronzate!" gracchiò a bocca piena.
"Oh davvero?! Allora dammi dieci buoni motivi per concederti un appuntamento e poi ne riparleremo" lo sfidai.
"Scommettiamo?" accettò la sfida spavaldo.
"Come ti pare, ma che siano motivi validi" lo anticipai, già pronta a sentire stronzate come "sono bello" ripetute almeno 6 volte.
"Ok allora... mhm... uno: perché sono bello" sorrise divertito.
Scoppiai a ridere, consapevole di averlo già previsto ancor prima che lui lo avesse pensato.
"Cosa ridi stupida, guardami!" si indicò fiero.
"La bellezza è soggettiva" alzai un sopracciglio.
"Beh la mia no, è agli occhi di tutti!" mi zittì.
"Due: ho un grande carisma e sono divertente. E non puoi negarlo dato che hai appena riso" mi indicò fiero.
Annuii sconfortata, incitandolo a continuare.
"Tre: ti ho salvata sabato scorso dalle mani di quegli stronzi, avrei potuto lasciarti lì" mi fissò serio.
"Ok" affermai d'accordo con lui.
"Quattro: insieme siamo perfetti" alzò le sopracciglia ripetutamente, cercando di convincermi.
"Questo non è un motivo valido" borbottai.
"Oh quindi la mia bellezza lo era?! Mi trovi bello allora mhm" mi colse in fragrante, poi punzecchiò i miei fianchi ripetutamente.
"Oh sta zitto e va avanti" schiaffeggiai la sua mano invadente.
"Sei sicura? Guarda che li finisco davvero i dieci motivi" mi derise.
Annuii ancora, curiosa di sentire altre idiozie.
"Cinque:" cominciò.
"Ehi il quarto non era valido!" sbottai.
"Si che lo era, ora sta zitta e fammi vincere il mio appuntamento!" borbottò fingendosi infastidito.
"CINQUE" alzò il tono di voce per sovrastarmi e impedirmi di parlare "ti porto a mangiare schifezze al Mc" sorrise furbo.
"Sei così subdolo" mormorai indignata, riducendo gli occhi a due fessure.
"SETTE" urlò ignorandomi.
"Hai saltato il sesto!" lo guardai torva.
"Volevo vedere se eri attenta" finse un'espressione angelica "Sei: dopo il Mc ti porto a vedere il mare" mosse le sue mani per indicarmi il panorama, come una guida turistica.
"Sette:" continuò imperterrito "ti ho preso del ghiaccio per il tuo bernoccolo"  indicò il bozzolo sulla mia testa.
"Otto: non mi offendo quando chiami i miei sprazzi di creatività Gremlins" rise di gusto.
"È quello che sono" incrociai le braccia al petto.
"Nove: ti ho perdonato per la tua gomma spiaccicata sulla mia fronte e per il due in chimica" sorrise furbo.
"Sei a corto di motivi D'Orso?" ridacchiai.
"Oh no, affatto piccola" mi mostrò le sue mani con nove dita alzate, facendomi boccheggiare per il nomignolo appena pronunciato.
"Dieci!" sentenziò.
"OK OK BASTA, non uscirò con te!" sbottai.
"Si che lo farai, perché il decimo motivo è che in realtà questa uscita nemichevole ti sta piacendo" alzò il decimo dito soddisfatto mentre citava il termine da me usato a inizio serata.
"Non puoi saperlo!" mi lamentai sconfitta.
"Hai finito i Nuggets senza accorgetene e, proprio oggi" mi guardò con un'aria da scienziato "ho letto un articolo che diceva che quando la donna è felice ha più fame" spiegò.
"Questa è una stronzata" scoppiai a ridere.
"Sul serio" cercò di convincermi.
"E da quando leggi?!" parlai con le lacrime agli occhi.
"Ok, a dirla tutta ho letto solo titolo dell'articolo, mi è uscito nella home di Instagram" scoppiò a ridere anche lui.
"Che stupido" mi asciugai le lacrime mentre lui continuava a ridere tenendosi la pancia.
Ridemmo assieme di gusto, fin quando i suoi occhi si incatenarono ai miei.
"Allora, ci esci o no con me ora?" domandò dopo qualche minuto, riprendendosi.
"No" troncai secca.
"Non puoi tirarti indietro, hai perso la scommessa!" mi ricordò.
"Allora perché lo chiedi?!" gracchiai.
"Perché voglio sentirmelo dire" mi beffeggiò.
"Esci con me per un APPUNTAMENTO?!" calcò l'ultima parola volutamente.
"Si" sospirai affranta, consapevole di aver appena venduto la mia anima al diavolo.
E mi resi conto di una cosa, inconsciamente io volevo quell'appuntamento.
Lo aveva detto Filippo, io non scommettevo se non ero certa di vincere.
Eppure sapevo che Luca D'Orso avrebbe trovato anche mille stupidi motivi per riuscire ad accaparrarsi un'uscita con me, perciò ero andata incontro a morte sicura volontariamente.
Avevo appena realizzato che quell'appuntamento in realtà non era così disprezzato come pensavo, anzi.
E persi un battito quando mi lasciai catturare nella morsa sfacciatamente sicura di Luca, che mi lasciò un bacio umido sulla guancia, tremendamente vicino all'angolo della bocca.
"Ma solo uno" mormorai più a me che a lui, cercando di intimarmi a non accettare una seconda uscita con lui... che dal suo canto ignorò completamente la mia ultima affermazione.



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BABIEEESSSS!🦇🔥
Super regalo per voi questo capitolo!
Fatemi sapere se vi è piaciuto, se vi sta piacendo la storia e soprattutto cosa ne pensate.🙏
Lasciatemi tanti commenti e tante stellineeee⭐️⭐️⭐️
Al prossimo capitolo, love u❤️

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