ᴘᴀʀᴛᴇ ᴛᴇʀᴢᴀ || 13 • 𝑪𝒂𝒎𝒃𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒖𝒎𝒐𝒓𝒆

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Il rosa tenue delle ninfee galleggiava sull'acqua, fredda ma cristallina, che caratterizzava la sponda est del lago miraggio.
Il sole oltrepassava la superficie con leggerezza, andando a generare riflessi meravigliosi lungo le squame dei pesci che vagavano sul letto del lago, alla ricerca di nutrimento.

Farfalle grandi e piccole si poggiavano con delicatezza immane sulla pervinca fiorita poco più lontano, mentre un lieve profumo si espandeva lentamente, rasserenando gli spiriti di coloro che avevano realizzato l'impossibile.

«Che posto meraviglioso per una pausa!» esclamò Petra, allungando le braccia verso l'alto. «Inoltre questo sole è proprio una toccasana!»

Furlan la affiancò, portando una mano sul muso di uno dei due cavalli a capo della carrozza.

«Partire all'alba è stata la scelta migliore, non possiamo permetterci di attirare l'attenzione».

«... non ero mai stato nei dintorni di Borgo Salmastro», mormorò improvvisamente Gunther, passandosi una mano sulla nuca.

«Sul serio?» chiese il biondo, incrociando le braccia.

«Beh, vedi di goderti il posto finché puoi», intervenì Oruo con tono altezzoso. «Non possiamo permetterci di rimanere qui a lungo».

La ragazza non sembrò apprezzare per nulla quell'atteggiamento oltremodo ridicolo.

«Che razza di caricatura sarebbe questa?», domandò.

«Nessuna, è il mio solito carattere», borbottò lui, gli occhi chiusi.

«Ma fammi il piacere», lo ammonì Petra, dandogli una gomitata. «Alle volte sei proprio ridicolo».

«Mph! Senti chi parla!»

Una figura spiccava dietro al gruppo, silenziosa e scura; li osservava da lontano, impassibile.
Era Levi, che ovviamente approfittava del momento per tenere d'occhio l'unica persona - a quanto pare - degna della sua più completa attenzione. In particolare, mirando con estrema perizia il suo volto, tentava di carpire anche solo uno dei pensieri che gli giravano in testa.
Guardava Eren con pressante insistenza; un severo controllo di cui l'altro non si sarebbe liberato tanto facilmente.

Mentre Petra ed Oruo bisticciavano amabilmente, sotto le piccole risate dei presenti, lo vide allontanarsi con passo leggero, ma non riuscì a seguirlo: non prima di subire le attenzioni di uno dei due puledri, il quale gli si era avvicinato improvvisamente alla ricerca di affetto, o forse dei suoi capelli.

🌤

Dopo le peripezie vissute fino ad allora sembrava strano potersi rilassare a quel modo. Stendersi sull'erba, ammirare il cielo... chi mai si ricordava quella sensazione che riaffiorava soltanto quando la schiena era poggiata sulla terra? Probabilmente nessuno di loro; lo stress accumulato fino ad allora aveva portato tutti ad avere un carattere assai suscettibile, Furlan era quello che se ne rendeva più conto. Lui e Levi avevano discusso a riguardo, ed insieme avevano optato per una magnifica pausa in uno dei luoghi più incantevoli di tutto l'altopiano della Luna.
Il vento soffiava leggero ed il sole carezzava loro la pelle, accompagnandoli nella pace e la tranquillità che solo il sonno può donare.

Erd sedeva accanto a Gunther e a Furlan, quest'ultimo gli stava raccontando dei suoi viaggi più belli, i luoghi interessanti che aveva visitato assieme a quella che descriveva come una delle creature più belle mai esistite.
Oruo, braccia aperte e respiro leggero, era crollato ancor prima che arrivasse la scena saliente del suo racconto e neppure le grandi risate dei suoi amici furono in grado di destarlo.

«Ho sentito molte storie nella mia vita, ma questa...», ridacchiò quello con lo chignon.

«Lo so, mi reputo un discreto narratore», il viso di Furlan prese colore, chiaro segnale della sua immensa gioia nel poter parlare liberamente, senza che Levi - puntualmente - interrompesse la sua parlantina.

𝔗𝔥𝔢 𝔅𝔯𝔞𝔫𝔡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora