19. primo amore

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TW: abuso psicologico

ARABELLA'S POV

La neve, che prima popolava i territori di Hogwarts, è stata ora rimpiazzata dal clima pazzo di Marzo, caratterizzato principalmente da pioggia e vento, una combo perfetta per l'umore di Arabella.

È ormai passata una settimana dalla festa nella Stanza delle Necessità e la mora si è letteralmente gettata nello studio una volta che si è resa conto della prossimità degli esami, quelli che le condizioneranno la vita, che le serviranno per la sua carriera futura.

In questi ultimi mesi Arabella aveva completamente trascurato la scuola, ma come biasimarla?

Aveva troppi problemi fra la testa.
Ancora ne ha, ma ha semplicemente imparato a conviverci.
O almeno ci sta provando.

Oliver ancora la evita, Alexis non si è risvegliata e Remus sta bene, ma ora una persona che la preoccupa è sua sorella che non ha lasciato la sua stanza per tutta la settimana, dichiarandosi malata.

Arabella, avendo un indole investigativa, ha immediatamente cominciato a fare domande qua e là, persino ad Angelina Johnson, chiedendole in modo specifico cosa stesse succedendo a Crystal, ma, ovviamente, la ragazza si era limitata a fare delle battute di pessimo gusto e soltanto grazie ( o per colpa) di George non le ha letteralmente strappato una ciocca di capelli.

"Fred cosa diavolo passa per la testa di Crystal?" - domanda la bruna, ma, in risposta, il ragazzo le fa spallucce. "Almeno si è presentata a pranzo, cena, colazione o qualsiasi cazzo di pasto?"

"I-io non l'ho vista, ma in serata passo a vedere cos'ha."

"Ancora non sei andato a trovarla?" -chiede lei a denti stretti mentre le punta un dito contro il petto.
"No." -replica con un tono quasi nervoso che fa solamente scaldare il sangue nelle vene della ragazza. "Poi è tua sorella e potevi fermarti al posto di passare a scopare Oliver e poi uscire per paura che qualcuno ti vedesse. Beh, notizia flash, lo sanno tutti."

"Senti.."

"Arabella non alzare la voce.." -afferma George che cerca di riportare la pace nella biblioteca.

"George stai zitto." -esclama la ragazza che gli lancia un'occhiata fulminante. "Fred smettila di crederti Merlino perché non lo sei e, da quello che posso vedere, non sei neanche abbastanza intelligente dato che non hai notato che io e Oliver non ci parliamo da mesi." -fa una pausa per poi alzarsi e dirigersi nella direzione del ragazzo che, ovviamente, non ha il coraggio di alzarsi dalla sedia. "E poi sei tu che scopi con la ragazza nella sua camera, quindi, magari, fra una sveltita e l'altra potresti passare a vedere come sta la tua migliore amica; oppure hai troppa paura di guardarla in faccia perché non sai gestire quello che provi per lei?"

Al terminare della frase, il ragazzo davanti a lei non riesce a formulare una risposta concreta e sensata, ma, in fondo, come avrebbe potuto dato che la mora ha espresso esattamente le sue preoccupazioni?

"Ricordati che non sono stupida." -dice mentre prende la borsa dal tavolo. "E poi tu sei patetico."

Senza una parola in più, Arabella esce dalla Biblioteca e si incammina verso il seminterrato del Castello, con il sangue che le bolle fra le vene.

"Oliver?" -lo richiama una volta che scorge la sua figura di fronte alla porta della sua camera.

"Arabella." -replica lui freddamente, senza alcun tipo di emozione, anche se, ascoltandolo a fondo, si percepisce quasi una punta di dolore.

"Cosa ci fai qui?" -chiede lei mentre la speranza prende il sopravvento del suo corpo.

Forse è finalmente disposto a parlare, a chiarire.

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