5. tutti se ne vanno

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CRYSTAL'S POV

"Dai Lunastorta, non fare il guastafeste!" -esclama Sirius mentre porge un bicchiere di liquore babbano al suo amico che, non bevendo da molti anni, è già ubriaco. "Un altro!"

"COME L'HAI CHIAMATO?" -chiedono all'unisono Fred e George per poi scambiarsi un'occhiata carica di ammirazione. "Siete quelli della Mappa?"
"La mappa?" -biascica Remus mentre guarda nella direzione dell'erede dei Black. "AH, la Mappa!"

"Si, davanti a voi avete i geni più amati e mai eguagliati di tutta Hogwarts." -replica il moro fra un sorso e l'altro, lasciando che la modestia trasparisse dalla sua voce.

Mentre Fred, George, Arabella, Remus e Sirius sono intenti a bere tutte le bottiglie presenti a Grimmauld Place, Crystal si limita a guardare la scena con un sorriso divertito in volto, lasciando che tutte le altre preoccupazioni rimanessero in un angolo remoto e nascosto del suo cervello.

I soli ricordi di quella sera la fanno sentire ancora in trappola, la fanno sentire impotente.
I soli ricordi le fanno rivivere tutto.

Ma lei è stanca di rivivere, lei deve andare avanti e ha capito che, l'unico modo per farlo, è eliminare tutto ciò che le rimporta a galla quel trauma e, ovviamente, bere alcol è una di quelle cose.

"Crystal, tieni!" -esclama George per poi passarle una bevanda trasparente e, non appena la bruna sente il suo odore, un conato di vomito vorrebbe prendere il sopravvento.

Non può far vedere i suoi punti deboli ad altra gente.
Non può, neanche con loro.
Non può perché non si fida, neanche di loro.

"No grazie, non mi va."

"Crystal Diana Fawley che rifiuta da bere? Che sono morto e sto vivendo un sogno?" -continua incredulo il gemello e la ragazza, per evitare quel tipo di discorso, si limita a sorridere e sorseggiare la sua cioccolata calda.

"COSA?" -urla Remus dopo aver accidentalmente sputato la bevanda addosso ad Arabella che, ovviamente, ha cominciato a lanciare una scia di imprecazioni di ogni tipo.

"Beh sorpresa, Crystal era un'alcolizzata, ma ora spiegami, perché cazzo hai fatto questo?" -domanda ironicamente la mora per poi alzarsi dal tavolo e dirigersi minacciosamente verso il padrino e, una volta che l'ha raggiunto, fa entrare un collisione la sua mano con il braccio del lupo.

Nel sentire lo schiocco del contatto, la sua mente viaggia nuovamente a quella sera.
L'odore pungente di alcol.
La sua mano che entra in collisione con la sua guancia.
Le sue risate.
Le sue parole.
Le torna tutto in mente e, mentre gli altri continuano a sorridere e a divertirsi, per Crystal la stanza comincia a diventare troppo piccola.
Comincia quasi a soffocarla.
Vorrebbe fare quel tanto desiderato grido d'aiuto, ma non può.
Non deve mostrarsi debole.
Neanche quando quei ricordi ritornano a tormentarla.

"Crystal va tutto bene, hai la tua bacchetta, nessuno ti sta minacciando. Sei circondata da persone che ti vogliono veramente bene e non ti farebbero mai del male. Lui non c'è." -pensa la ragazza fra sé e sé mentre cerca di mascherare, come meglio può, i suoi respiri sconnessi.

"Vado a prendere una boccata d'aria prima di andare a letto, ci vediamo domani." -afferma Crystal, facendo voltare tutti nella sua direzione.
"A domani!" -esclamano i presenti all'unisono.

Senza aggiungere altre parole, la bruna, con il suo cuore pesante e con il respiro corto, si dirige nella sua piccola camera che, fortunatamente per lei, non condivide con nessuno.
Una volta raggiunto il secondo piano e dopo aver svoltato a destra, la ragazza apre lentamente la porta della sua stanza e, dopo averla accostata, va verso il piccolo balcone lì presente.

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