L'amore di Narcissa

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Attenzione. Il capitolo presenta elementi di molestia sessuale e violenza verbale.

Ho scritto ancora sulle note di Calor – Arca in caso vi piacesse leggere accompagnati dalla musica.



"Di sicuro non avrai pensato che avrei mantenuto quello sporco nome da babbano di mio padre, non è vero? No. Mi sono creato un nuovo nome. Un nome che un giorno i maghi avrebbero temuto di pronunciare una volta diventato il più grande mago del mondo!"

— Lord Voldemort




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𝓘l freddo della notte fu la prima cosa che le frustò la pelle, per un attimo si sentì cieca, attorniata dal rumore del nulla.

Poi un braccio le avvolse la schiena, cercò di tirarla. Hermione capì di essere a terra.

«Hermione, stai bene?»

Ron. La voce di Ron.

E il gomito... le doleva di un male cane. Sentiva la pelle tirare, la carne pulsare. Cercò di toccarselo, di portare una mano alla spalla... qualcuno la bloccò.

«No.»

E intorno... non vedeva niente. Per quanto sbattesse le palpebre la vista le risultava addensata, sfocata.

Sentì le dita all'altezza della fronte, qualcuno che le puliva gli occhi da... sangue. Era sangue.

Nel momento in cui lo capì, nel momento in cui ne sentì l'odore... i suoi sensi si tesero di netto.

Percepì qualcuno inginocchiarsi davanti a lei, le mani ancora sul sul viso, tra i suoi capelli mentre tentava di ripulirla.

«Va tutto bene Hermione, tutto bene.» fu la voce contrita di Ron, il suo respiro quello che sentiva sulla pelle.

Cercò di muoversi e le sue gambe risposero male, raschiarono sull'erba ma non trovò la forza di sollevarsi. Ron, di contro, la tenne a terra afferrandola riguardosamente per la vita e respingendola di nuovo giù.

«Non alzarti ancora, aspetta–»

«R-Ron, io–» ansimò, stordita da morire.

«Hermione ti sei...» sentì l'amico deglutire, «Lui... lui ti aveva afferrata per tirarti indietro e ti sei... ti sei strappata

A quelle parole la carne le tremò, il dolore all'avambraccio la invase in un'onda violenta, come se per sentirlo avesse dovuto prima realizzarlo.

Sentì un'altra persona chinarsi accanto a lei, questione di secondi e qualcuno le aveva afferrato un braccio, ma quando parlò non lo fece rivolgendosi a lei.

«Li abbiamo persi.» disse Harry, «Posso andare avanti da solo, e– »

«No.» lo interruppe Ron, ancor prima che potesse finire, «Nessuno andrà da solo da nessuna parte, questa volta. Rimettiamo in piedi Hermione e andiamo insieme.»

Anche Hermione tentò di parlare, adesso che Ron le aveva tolto tutto il sangue dal viso riuscì a vedere bene. «S-sì Ron ha ra-ragione.» tentò, i denti che le battevano per i brividi che la invadevano come scosse elettriche.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now