Grifondoro senza coraggio (2/2)

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"Di te mi piace che mi spogli
anche quando sono senza vestiti."

— fillieinlove



I Tre Manici di Scopa non erano mai stati un posto poi così accogliente, eppure quando Hermione entrò si concesse di chiudere gli occhi, tirare un respiro sollevato.

«Hermione!»

La voce di Seamus la raggiunse subito e lei voltò il viso verso quella direzione, attenta.

Li trovò tutti allo stesso tavolo, già seduti con le burrobirre in mano c'erano Dean, Seamus, Neville, Ginny e Luna.

Quest'ultima le sorrise sventolando una mano per farle segno di avvicinarsi.

«Abbiamo preso una burrobirra anche per te.» le disse appena arrivò al tavolo.

«Sì infatti, ma dov'eri finita?» chiese invece Neville, alzando il viso su di lei.

Hermione si stava spogliando del suo cappotto, lo appese alla sedia con fare frettoloso, ancora un po' scocciato.

«Io... sono stata un po' più lenta. Ho incontrato... dei ragazzi, per strada, e mi sono messa a parlare.» la buttò lì, le ciocche a scivolarle sul viso abbassato.

Sperò che nessuno le chiedesse altro e ringraziò silenziosamente il cielo quando Seamus cambiò discorso, cimentandosi in supposizioni pronosticate sulla prossima partita di Quiddich che si sarebbe giocata poco prima di Natale, Grifondoro contro Serpeverde.

Ginny lo seguì a ruota e così fecero gli altri... eccetto una.

«Tutto bene?» fu la voce cheta di Luna nel momento in cui Hermione prese posto di fianco a lei.

La giovane Corvonero la guardò con quelle sue iridi pulite, dai colori placidi.

Hermione si concesse di alzare il viso su di lei, le donò un sorriso soffice, seppur un po' tremolo: «Sì Luna, tu come stai invece?»

Il viso di Luna sbocciò radioso: «Sto bene!» fu la voce limpida quanto uno scampanellio candido. «Che fai? Non bevi?» chiese poi, indicandole il boccale ancora intatto con un lieve cenno del mento.

Lo sguardo di Hermione scivolò sulla burrobirra che, fino a quel momento, impensierita com'era non aveva neanche notato.

«Oh... sì, certo.» abbozzò un altro sorriso imbarazzato, poi cinse il manico del boccale con la mano ancora agguantata.

Ringraziò Luna per averne ordinato una anche per lei e poi ne sorseggiò un po', di buon grado ma con flemma fievolissima.

Per quanto si mostrasse interessata alla conversazione dei suoi amici in realtà di ciò che  dicevano riusciva a cogliere ben poco. I suoi pensieri rifuggivano altrove, le ingabbiavano la mente a un'unica cosa, l'unica che quel giorno contava davvero.

Hermione sapeva di dover pazientare ancora un po', che non poteva dare nell'occhio e di doversi attenere al piano che si era prefissata, eppure... più i minuti scorrevano, più l'ansia le contorceva le viscere.

Era in fibrillazione, si sentiva frullare di impazienza: voleva rivedere mamma e papà.

Non è ancora il momento si ripeteva, Non ancora.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Donde viven las historias. Descúbrelo ahora