A casa

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"La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda... di accendere la luce."

– Albus Percival Wulfric Brian Silente


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𝓗ermione Granger era quella che molti avrebbero definito una persona brillante.

Lei, dal canto suo, si era sempre considerata una persona... perspicace.

Badate bene: non che si credesse di chissà quale intelletto, in cuor suo però sapeva d'essere una ragazza di pensieri sagaci e gesti accorti.

Eppure quella sera, sul binario di quel treno ormai giunto a destinazione, per la prima volta in vita sua si ritrovò a dubitarne.

La cabina in cui la giovane si era da poco cambiata, indossando la fedele divisa di Hogwarts, era immersa solo in un silenzio apparente.

Era apparente sì, perché il frastuono dei pensieri della giovane maga era a dir poco dirompente, doleva contro le tempie come se la testa facesse fatica a contenerlo.

Non si dava pace, ne era fermamente convinta: non era una sciocca, non era mai stata una disavveduta.

Sapeva di avere una mente acuta che la maggior parte delle volte le permetteva di cogliere particolari che ad altri sfuggivano.
Le permetteva di affrontare una situazione a sangue freddo, studiandola da diversi punti di vista. Hermione era quella che risolveva i problemi e trovava le soluzioni perché era la prima ad arrivare al cuore del dilemma.
Era come se i marchingegni della sua mente ruotassero in modo diverso, si incastrassero meglio e in modo più veloce...

Eppure c'era qualcosa... qualcosa che le era sfuggito.

La ragazza lo sentiva, come un tarlo a mangiucchiare gli orli dei pensieri, sporcandoli di un bianco nitido, quasi fastidioso.

Hermione riusciva a capire sempre tutto, ma allora perché... perché non aveva capito ciò che era successo in corridoio, ormai ore prima?

Perché Draco era rimasto imperturbabile, anonimo in un silenzio che non gli apparteneva, che mai gli era appartenuto? Proprio lui, che mai si era ritratto a un'occasione di scherno, di certo non con lei.

Eppure... Hermione pensava di averla colta sul suo viso, soltanto per un attimo... una contenzione netta, decisa, e lì era stata certa di aver capito: Draco si stava trattenendo.

Era stata quella l'intuizione che l'aveva destata, le aveva stritolato le ossa quella consapevolezza ferrea, malcelata sul viso di lui:

Draco si era trattenuto dal prendersi gioco di lei. Ne era assolutamente convinta.

La cosa che la giovane maga non capiva era perché lo avesse fatto.

Hermione era seduta nel silenzio della sua cabina, le spalle un grumo di nervi tesi; tamburellava con le dita sul ginocchio, impaziente, e la mente che viaggiava quasi quanto l'espresso sotto i suoi piedi nemmeno quando questo rallentò sembrò volerne imitare il cambiamento. Continuò a sfrecciare tra spiegazioni illogiche e giustificazioni inutili...

La giovane maga sussultò bruscamente nel momento in cui sentì bussare alla sua cabina.

«A-avanti.»

A quell'invito, capelli bianchi fecero capolino dall'anta semiaperta della cabina.

Hermione, per un motivo a lei ignoto, si ritrovò a trattenere il respiro.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now