Di te mi ero già dimenticato (1/2)

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And so my heart became a void — Ursine Vulpine, Annaca. Come sempre lasciata qui sopra se volete ascoltarla prima/durante la lettura.


"Tra tutti i problemi che mi porto sulle spalle, il più fastidioso è sicuramente la testa."

— p_episcopo, Twitter



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𝓘l sole sdrucciolava addosso a Draco, gli scivolava sui capelli colorandoli di sfumature che ricordavano colate d'oro e luce di stelle.

I ciuffi troppo lunghi gli si erano impigliati tra le ciglia mentre teneva il mento abbassato, gli occhi puntati sul terriccio ai suoi piedi.

Aspettava Hermione: la schiena dritta appoggiata contro il muretto di pietra e la borsa caracollata in spalla.

Si trovava al confine del campo da Quiddich, nella stessa direzione della casa del guardiacaccia e della Foresta Proibita ed era ancora indeciso sul da farsi.

Era ancora in tempo per andare via.

Era ancora in tempo e quel bisogno gli grattava le pareti del cranio, un prurito che non riusciva a ignorare.

Vai via. Vai via. Vai via.

Perché avrebbe dovuto restare? Perché avrebbe dovuto fare qualcosa... per lei? Con lei?

Draco indurì la mandibola, in quel taglio di pelle netto un muscolo gli pulsò sulla guancia, teso. Si passò la lingua intorno al contorno dei denti in una indecisione frustrante.

Abbassò il mento e chiuse gli occhi, la testa che inconsciamente si scuoteva piano.

I capelli gli ricaddero in avanti come una pioggia di neve al sole, gli coprirono il viso costernato.

Vai via. Vai via.

Era tutto tempo perso, con Hermione Granger era sempre e solo stato tempo perso: battaglie di una guerra mai persa e vinta da nessuno– quella guerra che era sempre stata solo loro, una intimità in cui erano gli unici a sapersi strappare e ricucire.

Era come saper già dove colpire, dove fare più male, offrire un fianco scoperto a qualcuno che ti offre il proprio.

Draco ed Hermione si erano accarezzati di lividi per tutta la vita e ora si portavano sotto pelle soli violacei e torbidi, raggi come traiettorie l'uno dell'altro in cui chiunque si sarebbe perso ma loro no– loro no.

Vai via. Vai via.

Draco strinse le dita e, in quel gesto, l'anello di famiglia catturò un raggio di sole... e ci brillò dentro.

La M rifletté la luce e, per un secondo, sembrò piombargli sulla mano il peso di cento pugni.

Le pupille di Draco si incastrarono negli intarsi dell'argento e, per un attimo, fu come tenere l'anima appesa a un cappio: scomoda, pronta a soffocare.

Vai via. Via. Via. Via. Non le devi niente. Tu a lei non devi niente.

Il cuore gli crepitò e l'anello pesava e pesava e pesava.

Perché a volte è così, semplicemente così... pensi di avere una scelta ma infondo non ce l'hai. Il fatto che ci siano più opzioni non significa che tu le abbia a disposizione e questo lui lo sapeva bene.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now