Sangue traditore

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Non so se può interessarvi, ma ho scritto sulle note di Moondust - Jaymes Young, in caso vi piacesse leggere accompagnati dalla musica. La lascio qui sopra.

"La luminosità del sole, mi darà abbastanza
per seppellire il mio amore,
nella polvere di luna.
Desidero sentire la tua voce, ma continuo
a fare la scelta di seppellire il mio amore,
nella polvere di luna."

— Moondust, Jaymes Young



꧁🦁🐍꧂


𝓟er la prima volta, dopo oltre un mese, la luce del mattino le ferì le palpebre invece che le iridi.

Le si poggiò sulla pelle in quella gentilezza che sa avere solo l'albedine, con quei suoi raggi tiepidi e il sole ancora timido.

Hermione amava lasciare le tende aperte, così da potersi svegliare baciata dalla luce del giorno, la faceva sentire... coccolata, in un certo senso.

Si rigirò nelle lenzuola, i muscoli ancora intorpiditi dal sonno e le ciglia una trama che le confondeva la vista mentre cercava di aprire un poco gli occhi.

Finalmente dormiva. Finalmente riusciva a dormire, a scivolare in un buio senza sogni. Nonostante sapesse di non poter usufruire per sempre del Distillato Soporifero era consapevole di non poterne fare a meno, almeno per il momento.

Cercò di mettere a fuoco con le palpebre ancora pigre, aperte a mezz'asta. E la prima cosa che vide fu... il suo braccio, quasi a sfiorare il naso.

La pelle nuda era lattea, raggrinzita nella parte in cui l'incisione della cicatrice era perfettamente leggibile... e lo sarebbe sempre stata.

Mezzosangue.

Non poté fare a meno di leggerlo, se lo ritrovò lì, incastrato tra pupille e pelle.

Gli occhi le bruciarono subito ma, fortunatamente, lo scatto della serratura la fece sobbalzare, voltare immediatamente verso la porta.

«Oh ti sei svegliata!» fu il buongiorno gentile di Ginny nel momento in cui varcò la soglia, richiudendosi la porta alle spalle.

Hermione le rivolse un sorriso pigro, facendo ricadere la testa sul cuscino in un dedalo di ciocche crespe.

«Sei tu.» riuscì solo a dire.

«Certo che sono io! È tardi! Padma e Calì sono scese a fare colazione da un pezzo.» la informò, mentre si avvicinava e si sedeva sul bordo del letto dell'amica.

«Io tra una ventina di minuti dovrò essere al campo da Quiddich per la partita contro i Tassorosso.»

A quelle parole Hermione si issò a sedere con una piccola spinta delle braccia ancora infiacchite dal sonno.

Uno sbadiglio le salì lungo la gola e si portò una mano alla bocca, gli occhi ancora chiusi.

La voce di Ginny, quando la raggiunse, sembrava serena, grata: «Sono contenta che tu stia finalmente riposando...»

L'amica le fece una carezza sui capelli che si perse tra le ciocche lunghissime di Hermione.

«Anche se sono ancora un po' arrabbiata del fatto che tu mi abbia lasciata addormentata sul divano.» la rimbeccò Ginny, un piccolo sorriso a stirarle le labbra.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now