Quando anche la purezza è sporca

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N.B: Sorpresa! 🤗... Sarà un capitolo brevissimo, ma che aveva bisogno del suo "spazio personale". È fondamentale, cruciale oserei dire. Il motivo lo capirete in seguito... o forse no :)



"Coglierò per te
l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
È un ritratto di te a trent'anni,
un po' smemorata, come tu sarai allora."

— Attilio Bertolucci




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𝓛a occhieggiava con un nervosismo asfissiante mentre lei se ne stava lì, silenziosa, stretta al suo polso. 

L'Hedera Helix si distingueva delicata, attorcigliata al polso esile di Hermione, il verde scuro a risaltare sul pallore della pelle.

La ragazza non aveva la benché minima idea di cosa aspettarsi: aveva il timore che da un momento all'altro, per colpa del tocco di Draco, apparissero boccioli spenti e scuri di una qualche pianta velenosa o che il suo polso venisse crivellato da spine che sarebbero spuntate come aghi.

Di sicuro non sarebbe stato niente di piacevole, e soprattutto... come diamine lo avrebbe spiegato a Neville?

Lo avrebbe deluso moltissimo se gli avesse detto che l'incantesimo non aveva funzionato, ma forse sarebbe stato ancora peggio dirgli che era stato Draco Malfoy a rovinarlo...

Improvvisamente sentì quel frammento di natura attorcigliato al suo polso pesare un quintale, come fosse peso della sua colpa: se solo fosse stata più attenta, se solo fosse uscita prima dall'aula, forse avrebbe trovato lei stessa l'Hedera a terra, e non Draco...

Fu come se lo sbaglio le stesse stritolando il polso, stesse mettendo radici dolorose nella pelle e, ancor prima che potesse accorgersene... il rumore dello strappo le graffiò le orecchie.

Adesso l'intreccio d'edera non era più al polso, ma stretto tra le dita in una presa spigolosa, ferrea. Hermione rimase immobile per alcuni secondi, come fosse estranea al gesto che aveva appena compiuto e dovesse realizzarlo a pieno. Poi, con lentezza estenuante e mano ancora indecisa... poggiò l'Hedera accanto al piatto ancora vuoto.

Sottecchi si guardò intorno e un leggero sospiro le gonfiò il petto di sollievo nel momento in cui si accorse che nessuno sembrava averla appena notata: la Sala Grande era ancora semivuota. Hermione era arrivata prima, quella sera, per assicurarsi di non portare ritardo all'appuntamento nell'ufficio della preside, nonostante la voglia di andarci fosse rasente lo zero assoluto.

«Maledetto Malfoy.» sbruffò tra i denti, insofferente.

A quel suono, a quelle parole, forse a quel nome... accadde.

Un movimento impercettibile attirò il suo sguardo, proprio lì, sulla tovaglia.

Hermione fece saettare lo sguardo alla sua destra, proprio vicino al piatto... e il respiro le si attorcigliò in gola come vortice di consapevolezza, le mulinò dentro con forza, sferzò la gabbia toracica... le invase il cuore facendolo tremare di un presagio che già sapeva si sarebbe realizzato.

L'Hedera Helix... si trasformò.

Fu questione di secondi e le foglie si attorcigliarono su se stesse, si enfiarono, gonfiandosi e mutando in boccioli pieni e turgidi, come quelli delle più belle primavere... Rimasero così per qualche istante, immobili in una bellezza talmente fragile che solo sfiorarli sarebbe apparso come il più grave dei peccati.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now