𝑺𝒐𝒓𝒓𝒊𝒔𝒐 𝒔𝒑𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒆𝒐♡︎

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La lezione si era conclusa e con essa anche lo stato di trans in cui ero entrata durante il suo corso,scendemmo tutti dalla torre dopo aver salutato cordialmente la professoressa, mentre percorrevo i corridoi insieme a quelli che sarebbero stati i miei compagni di corso per quell'anno, noto il moretto avvicinarsi a me.

Remus:Ehi

Esordisce con questo semplice ma amichevole saluto.

Io d'altro canto rispondo con un flebile "ehi" quasi inudibile, poiché ancora avvolta in un aura di malinconia.

Egli nonostante il mio saluto poco udibile e anche poco euforico continua con il suo discorso.

Remus:Non vorrei sembrare invadente ma avrei una domanda da porti...

Caltha:dimmi pure

Remus:Come mai eri lì da sola?

Ecco qui una domanda a cui sembra semplice dar risposta all'apparenza ma poi tanto semplice non è.

Vorrei dire la verità ma mi rendo conto che in questo caso raccontare il tutto vorrebbe solo dire creare compassione nei miei confronti e non è quel che voglio, non posso nemmeno mentire anche perché non so farlo.

La menzogna ti fa cadere in un circolo vizioso costituito da bugie, su bugie che non hanno mai fine anche se magari dette con delle buone intenzioni, sono la strada più sbagliata da scegliere.

Così nonostante sono combattuta ma anche contrariata decido di raccontare la verità ma rimanendo nel generale senza scendere mai nel particolare.

Caltha:Beh, diciamo che sono uscita da un lungo periodo non molto bello della mia vita, e dopo un evento avvenuto questa sera la mia mente ha elaborato dei ricordi che non volevo fossero portati a galla.

Remus:Ah, mi dispiace.

Nonostante Remus avesse pronunciato due semplici ed usuali parole io percepivo quanto esse fossero pronunciate con il cuore e non per pura cortesia.

Caltha:Non dispiacerti, sono abituata ormai.

Feci un sospiro, abbastanza rumoroso, e continuammo a camminare ognuno alla calcagna dell'altro.
Ad un tratto però ero arrivata alla fatidica scala che portava alla ormai mia sala comune.

Caltha:Allora ciao.

Remus:Davvero pensi che io ti faccia attraversare questi corridoi bui da sola!?

Dice con tono tra il sorpreso ed il divertito. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me, soprattutto mai uno sconosciuto aveva mai fatto un qualcosa del genere per me.

Io resto in silenzio non sapendo cosa rispondere. Remus invece prende l'iniziativa e inizia a camminare  incitandomi a seguirlo.
Io lo seguo.

Restiamo entrambi in silenzio, un silenzio piacevole e sereno.

Arriviamo davanti alla sala comune e ci salutiamo con una semplice ed impacciata stretta di mano.

Entrata in camera, chiudo la porta appoggiandoci il capo sopra e sorridendo spontaneamente, sento il cuore esplodere di gioia per la prima volta dopo tempo.

Non provavo questa sensazione dal primo giorno di scuola al primo anno a Beauxbatons. Ormai anche i più piccoli gesti mi fanno star bene, mi fanno sentire al sicuro e bene.

Me:eeehiii, come state? mi rendo conto che il capitolo non è molto. lungi ma rimedierò. NOTTE O ANCHE GIORNOO❤️

𝑬𝒈𝒐 𝒔𝒖𝒎 𝒒𝒖𝒊 𝒔𝒖𝒎| 𝑹𝒆𝒎𝒖𝒔 𝑳𝒖𝒑𝒊𝒏Where stories live. Discover now