Epilogo

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-E vissero tutti felici e contenti?- chiese Titty con tono canzonatorio, attirando su di sé le occhiate divertite di Thomas e Veronica.

-Ma smettila! Che siamo dentro una favola?- ribatté Bryan, mandando l'amica a quel paese con il cenno di una mano, distogliendo gli occhi dalle pagine del libro contabile che stava consultando.

-Mi stai dicendo che, dopo tanta fatica, non avete risolto nulla?- gli domandò lei, piegando le labbra carnose in una smorfia.
-Lo sapevo che era tutta colpa tua...-
-Merito mio!-

Bryan sorrise e scosse la testa, facendosi più vicino a lei, di modo che nessun altro dei presenti potesse udire le sue parole.

-Ho imparato una lezione importante-
-Cioè?- lo interruppe Titty e lui sbuffò.
-Se mi fai parlare!- ribatté, riservandole un'occhiataccia. -Ho imparato che... la vita non è come nei film e il "vissero tutti felici e contenti" non esclude alti e bassi, incomprensioni, momenti bui e cose brutte. Che va bene anche ammettere di stare male, di non essere d'accordo su qualcosa...-
-Ammetterlo fa sempre bene-

Bryan le sorrise di nuovo e si scostò un po' da lei, per riprendere a trafficare con il libro contabile.

-Già. E risolvere le cose insieme, seguendo i propri impulsi, lasciando fuori gli altri...-
-Quindi siete tornati a fare fuoco e fiamme sotto le lenzuola?!- lo interruppe ancora Titty e il giovane si sentì ardere per l'imbarazzo. Si morse la lingua e le rivolse uno sguardo di sottecchi.

-Abbiamo... uhm... trovato un nuovo equilibrio anche da quel punto di vista- ammise Bryan e l'altra batté le mani per l'entusiasmo. -Dobbiamo ancora aggiustare tante cose, ma... questa volta credo che siamo sulla strada giusta-
-E niente più divorzio- mormorò Titty e l'amico annuì.

-La strada giusta, per noi, è insieme- la rassicurò e lei gli accarezzò la testa con fare affettuoso, rimproverandolo subito dopo e spezzando quel momento di serietà con una delle sue solite battute, infastidita dalla scelta dell'altro di continuare a tenere i capelli corti e del loro colore naturale.
-Così non potrò più chiamarti fiorellino!- esclamò indignata.
-E menomale...-

Isaac rientrò dal giardino proprio in quel momento, rivolse ai due un sorriso, e si avvicinò a uno degli ultimi arrivi: un albero di limoni alto tanto quanto Bryan. Subito Thomas lasciò perdere la composizione di fiori di cui si stava occupando e corse ad aiutare l'uomo, mentre Bryan e Titty seguivano i movimenti dei due con estrema attenzione. In breve tempo vennero raggiunti anche da Veronica – che fino a un istante prima era rimasta in disparte, facendo finta di non stare origliando la conversazione tra i due – e si misero a fissarli con sguardi compiaciuti.

-Certo che stanno ben attrezzati- disse Titty e Veronica rise.
-Thomas non so. Sicuro... Isaac è un bel vedere- borbottò Bryan, fissando con estremo interesse il fondoschiena del marito.
-Avete finito di guardarci il culo? Queste sono molestie!- protestò Thomas.
-Che?!- domandò Isaac, sbalordito, un po' distratto dallo sforzo fisico che stava compiendo.

-Ma chi ti guarda!- ribatté Titty.
-Io- mormorò Veronica, mentre Bryan ridacchiava e interrompeva la propria contemplazione del corpo del marito, correndo ad aprire la portafinestra che introduceva in giardino. I due sistemarono l'albero e tornarono dentro al negozio.

Quando Isaac passò al fianco di Bryan ne approfittò e gli rubò un bacio fugace. Tuttavia, il giovane rimase un po' insoddisfatto e lo afferrò per un lembo della T-shirt che indossava, impedendogli di allontanarsi troppo da lui, riservandogli un bacio colmo di passione.

-Quanto li invidio!- esclamò Veronica e subito Titty si mise sull'attenti.
-Perché?- le chiese sottovoce. -Thomas... niente?-
-Fa il duro. Non vuole legami...-
-Puoi sempre consolarti con me- propose la giovane, facendole l'occhiolino, e Veronica, di tutta risposta, arrossì, tornando poi al suo lavoro.

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