T/N's pov
Lui si addormentò dopo poco tempo, menomale che è stanco, almeno mi sento più al sicuro.
<<Io... >> disse mettendosi a pancia in su, perciò mi girai.
Stava dormendo, ma aspetta, parla nel sonno?
Oh questo sarà divertente.
<<No, perfavore>> inizió a dire rigirandosi.
<<smettila! Lasciami stare!>> continuó.
Ma che sta succedendo?
<<Isabel? Furlan?>> chiese.
<<No, non lasciatemi!>> continuó a parlare da solo.
Sta sognando a quanto pare, ma cosa sta sognando?
Si sveglió nuovamente di soprassalto, e poi si mise come la prima volta, le mani tra i capelli, e io feci finta di dormire.
<<Cazzo... >> sussurró, e potrei giurare di sentirlo singhiozzare.
<<T/N?>> chiese degnandosi di chiamarmi col mio nome.
<<Sei qui, grazie al cielo>> disse sospirando.
<<So che stai dormendo ma preferisco specificare, che ho... >> inizió.
<<Un disperato bisogno di qualcuno che stia vicino a me, e mi vai bene pure tu>> disse mettendomi una mano sul fianco.
Poi la portó sul mio stomaco e si mise dietro di me, stringendomi a lui.
<<Sono così patetico>> sussurró, e poi non disse più nulla per altri cinque o sei minuti.
Sta dormendo forse.
Guardai con la coda dell'occhio, e sì, stava dormendo, chissà cosa stava sognando di così terribile.
Poi non gli faceva schifo toccarmi fino a dieci minuti fa?
Lasciai perdere tutto, e mi addormentai anche io, spero solo si ricordi cos'è successo.
Il giorno dopo era seduto ai piedi del letto, con indosso l'uniforme nazista.
<<Oi>> disse guardandomi.
<<Giorno.... >> dissi con la voce impastata dal sonno, e i capelli che non volevano collaborare.
<<Dio, sei inguardabile in queste condizioni, torna a casa>> disse sbuffando.
<<Che delicato>> sussurrai andando verso la porta.
<<ti ho sentito>> mi fece notare
<<Bene!>> risposi uscendo sbattendo la porta.
<<Che antipatico!>> esclamai.
<<ti ho sentito di nuovo>> affermó, mi fa impazzire questo pezzo di merda!
Peró devo a questo pezzo di merda il fatto che mi sta dando soldi.
Forse dovrei uscire con i miei amici, la solitudine mi manderà alla testa prima o poi.
Andai a casa e telefonai a Mikasa, Armin e Eren, e ci organizzammo per incontrarci vicino al parco.
<<Hey ragazzi!>> esclamai correndo verso di loro in ritardo come al solito.
<<T/N, sei in ritardo di cinque minuti e trentasette secondi>> disse Mikasa incrociando le braccia.
<<nuovo record!>> esclamai sorridendo.
<<Sei incredibile>> disse Eren ricambiando il sorriso.
Andammo a fare una passeggiata, finché ad Eren non venne un'idea.
<<Oh ragazzi! Avete presente la notizia del nazista?>> chiese il castano.
<<conoscendoti so dove vuoi arrivare, ma spero di essermi sbagliato>> disse Armin.
<<Andiamo a vedere se lo troviamo nel bosco!>> esclamò con un sorriso a trentadue denti.
<<Eren, non fare lo stupido come al solito, tua mamma non vuole>> disse la corvina.
<<Dai, ma secondo voi c'è davvero? Che cazzata>> sussurró l'ultima parte.
<<Ma no Eren, facciamo qualcos'altro, sono sicura che non c'è, perderemo solo tempo e poi non ci orientiamo bene>> dissi.
<<Per una volta concordo con lei>> affermó Armin.
<<Ha parlato Miss sembra che ho preso la scossa e Mister mi scambiano per femmina>> disse per provocarmi.
Eren sapevo che io alle provocazioni non resistevo.
<<ah sì?! Andiamo! Ti faccio vedere io chi ha paura!>> esclamai
Mikasa sbuffó, e con un Armin titubante, andammo nel bosco.
Dai quante probabilità ci sono che ci sia Levi, e più importante che si faccia vedere.
Sentì la ricarica di un fucile, dietro di noi, non è un buon segno.
<<Chi siete>> chiese una voce fin troppo familiare.
Beh, almeno da ieri ha imparato a parlare norvegese agli estranei, e non tedesco!
<<Aspetta, ragazzina?>> chiese lui.
Cazzo!
<<Leevi! Ciao!>> dissi girandomi imbarazzata.
<<Lo conosci? Possiamo girarci? Perché sai, ho un fucile puntato alla nuca da un pazzo!>> esclamò Eren.
<<Sono dei tuoi amici? Li conosci almeno? Che ci fai qui? Perché non sei da sola? Sono venuti ad aiutarti? Mi hai davvero denunciato?!>> chiese urlando all'ultima domanda.
<<calma calma! Vedi... >> dissi cercando di trovare una spiegazione.
<<Aspetta, denunciato?>> chiese Eren girandosi facendo girare anche Armin e Eren.
<<Il nazista!>> esclamarono terrorizzati all'unisono.
<<Allora, posso spiegare, a tutti e quattro>> dissi forzando una risata.
<<Se non mi togli quel fucile dalla faccia giuro che ti prendo a pugni>> disse Mikasa.
<<amerei vederti provare, ma non ne ho voglia, sparisci, hai portato i tuoi amici delle elementari?>> chiese guardando Armin.
<<Ti ammazzo!>> esclamò Mikasa tirando fuori un pugnale.
Lui sospiró, era davvero più scocciato del solito.
Lui le diede cinquanta corone norvegesi (quasi sei dollari) e lei rimase stupita.
<<comprati qualcosa di carino, ma stai zitta perfavore, mi stai scocciando>> disse senza guardarla.
<<allora, tornando a noi due, devo fucilarli?>> chiese.
<<No!>> esclamai.
<<T/N, spiegaci subito cosa sta succedendo>> disse il biondo titubante.
<<Va bene va bene, vi dirò tutto, ma non dovete dire nulla, avete capito?>> chiesi e loro annuirono.
Angolo atroce
EEEEH SI AGGIUNGE GENTE! Ma fatevelo dire, vi conoscete da un giorno e mezzo e già vi siete fatti sgamare.
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Amami Prima Che Mi Trovino ❤︎Levi x reader❤︎
FanfictionNorvegia, anno 1945 La seconda guerra mondiale è finita ormai da qualche mese, tutti i territori sotto il controllo la Germania nazista sono stati liberati, e finalmente si possono fare sogni tranquilli. O forse no?