XXXVIII

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La mia vita non aveva alcun senso. Mia madre aveva esaudito il desiderio di mio padre di creare un frutto misto e lei glielo aveva dato, mi aveva dato via come un oggetto senza valore. Si era fatta fregare dal suo amore e dalle promesse, aveva tentato di prendere con la forza lo stato promesso e aveva perso tutto, me e il suo amato. Era tornata da Balthazar a mani vuote e non aveva avuto più nulla per cui combattere.

Bucky alzò il pugno e Grace urlò. Non lo fermai, nessuno lo fece, ma anziché colpire Catelyn diede un pugno al muro e calciò una sedia, quasi colpendo di rimando Callum.

«Tu lo sapevi e hai comunque permesso che la trattassero come un animale al macello! È un essere umano, era solo una bambina!» urlò, puntandole un dito contro.

La donna scoppiò a piangere e io ero fin troppo stanca per assistere a quei piagnistei. Allontanai Bucky di qualche passo e cercai di calmarlo. Era troppo arrabbiato e lo capivo, anche io lo ero.

«Ha fatto degli esperimenti con altri ragazzini, i suoi colleghi del Concilio ne mandavano ogni mese. Voleva creare altri Ibridi come te, ma non c'è mai riuscito. Non si possono creare in laboratorio, però William...»

Il mago saltò all'erta. «Chi altro lo sa? Di Emily e di tutta la storia.»

«Tutti loro. Nemmeno Patience voleva partecipare, ci stavamo organizzando per scappare insieme ai nostri figli, però Donovan non glielo ha permesso. Ha costretto Waymond e Ibbie a partecipare a questo orrore. Noi siamo scappate per pura fortuna» piagnucolò. Grace si alzò tremolando e abbracciò la madre. «Vogliamo solo andarcene via. Non posso sopportare un altro massacro.»

Alex guardò alla finestra, sperando di vedere qualcuno. «E i miei fratelli?»

Grace negò. «Percy e Sebastian hanno spalleggiato papà. Anche Beatrice, mi spiace tanto Alex...»

Mio fratello amava davvero sua moglie ed era stato così fin dall'adolescenza. Seppure si ritenesse un duro, un vero uomo, Beatrice era stata l'unica donna a fare breccia nel suo cuore e anni prima ero stata davvero gelosa di quel loro rapporto. Erano cambiati entrambi, sviluppando nuovi ideali e punti di riferimento. I Graves le avevano fatto il lavaggio del cervello, insieme a suo padre, Leone.

Alex non volle darcelo a vedere, ma trattenne le lacrime e mi sentii davvero a disagio. Catelyn, prima che potessi accorgermene, mi prese la mano e cercò di farmi un sorriso.

«Potremmo scappare tutti insieme, andiamocene via» propose.

Soffiai. «Non posso. Ha fatto calare un Velo per tenermi qui, il massimo che posso fare è scappare nei boschi, ma, ehi, non è una grande idea. Dovete scappare da sole» la liquidai. Andai in camera mia, presi una delle mie giacche più sobrie e gliela passai. «Callum, Tommy e Alex verranno con voi.»

Mio fratello emise una risatina nervosa. «Non scommetterci. Quel pazzo è mio padre, è anche compito mio fermarlo. Distruggerà ogni cosa per egoismo. Non voglio vivere in una realtà simile. So che siamo cresciuti pensando e dicendo che gli Ibridi sono solo dei mostri, che sono da distruggere e... cose così. Ma quelle sono solo parole, ce le hanno insegnato per tenerli isolati e sfruttarli, uomini piccoli, come nostro padre. Uomini che non comprendono il tuo vero potenziale e pensano di usarti a piacimento. Sei più forte di loro.»

Catelyn pianse, cercò di convincere Alex a venire con sé e fuggire, eppure rifiutò tutte le volte. Aveva Grace a cui badare e io avevo bisogno di aiuto.

L'uomo accanto a me emise uno sbuffo. Credetti che stesse per dire una battuta a giudicare dalla sua espressione tirata e sollazzata, tuttavia era ancora incentrato sulla verità di Catelyn e non era disposto a ignorarla.

The falloutWhere stories live. Discover now