31 - Vattene

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Ma che cazzo è successo..., penso mentre David esce dal bar.

Senza prendere il giubbotto, mi precipito fuori, dove lo fermo. È vestito elegante come al solito, ha la camicia leggermente sporca del sangue di Giulio.

"Che cazzo fai?" gli urlo addosso. Dev'essere impazzito. I suoi occhi sono più scuri del solito, sembrano accecati.

"Io? Perché tu?" mi guarda con sufficienza, "sposto tutti i miei impegni, faccio un cazzo di volo di undici ore per stare con te, e ti trovo nel bar con quel coglione?" urla. "Per di più, il tuo ex".

Sto tremando dal freddo, non lo capisco. L'unica cosa che il mio corpo sembra essere in grado di fare è piangere, scoppiare.

"Vuoi sapere la verità?" gli urlo in faccia. "La cazzo di verità?" continuo. "La verità è che gli stavo dicendo quanto cazzo fossi innamorata di te, di quanto fossi felice di aver trovato finalmente un uomo come te. Anche se sono a pezzi. Sì, sono a pezzi David. Non dormo da tre giorni per quelle cavolo di minacce delle tu ex psicopatiche.." sono un fiume in piena, non riesco a fermarmi.

"Anna, non immaginavo..." cerca di dire.

"Certo, non immagini. Anche perché appena ho provato a chiamarti non mi hai risposto, è più di un giorno che sto andando fuori di testa perché non mi rispondi! Altro che venire in Italia per tradirti!".

Lui cerca di avvicinarsi mentre io lo allontano con entrambe le braccia. "Ho paura David, ho paura per me, ma ho più paura per te. Cosa vuole da noi? Con quelle lettere...". Continuo a urlare, come se tutto lo stress dell'ultimo mese venisse fuori ora di botto. " E poi cazzo, vieni nel bar di mia madre, senza sapere come stanno le cose a spaccare tutto, ad accusarmi di cose che non esistono. Dio, David!".

Il suo sguardo cambia, inizio a riconoscere i suoi occhi, ma sono troppo arrabbiata. Lentamente si toglie la giacca e me la poggia sulle spalle.

"Non la voglio la tua cazzo di giacca!"

"Invece te la metti" mi dice serio, mentre me la mette con la forza. Improvvisamente sento di nuovo il sangue scorrermi nelle vene. E non so se questo è un bene per lui.

"David davvero, non ce la faccio più".

"Anna io ci sto provando"

"No, tu non ragioni. Dovresti conoscermi, dovresti sapere quanto cazzo sono innamorata di te", lo accuso.

"Lo so, lo vedo".

"Allora non ti fidi di me? Certo che non ti fidi, come cavolo facevi a sapere che quello è il mio ex?", ragiono ad alta voce, "non riesci a fidarti, devi controllarmi! Come puoi chiedermi di fidarmi di te, se tu non ti fidi di me?". Non mi risponde. Di colpo si gira e tira un calcio al bidone della spazzatura che cade facendo un frastuono allucinante.

"Non posso stare con te se non ti fidi di me", dico alla fine mentre lui si avvicina al mio volto. Una lacrima mi segna il volto.

"Merda" dice lui. È incazzato, da morire. Ma con se stesso, pe aver combinato l'ennesima cazzata.

Attirati dalle urla, inizia a uscire della gente dal bar che viene nella mia direzione.

"Vattene" gli dico, non voglio che altri assistano alla nostra discussione

"Non vado da nessuna parte!" si impone lui, come al solito.

"Cazzo David vattene!" dico. Non ho più voglia di discutere con lui, sono stanca, stanca di tutto quello che sto sopportando.

"Non lo vuoi davvero, sennò ti lascerei andare" mi dice avvicinandosi, sempre più pericolosamente alle mie labbra.

"Vo-oglio che tu te ne va-da" dico singhiozzando, ma sostenendo il suo sguardo.

Fidati di meWhere stories live. Discover now