54 - Vi avevo avvertito

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Ci svegliamo verso le dieci del mattino, ma abbiamo preso sonno non molte ore fa.

Quando parlava di "voglia pazza di fare l'amore", lo intendeva nel vero senso della parola. È sempre stato passionale, carnale, ma mai come stanotte. Io non riuscivo a staccare il mio corpo dal suo, e lui...dio, è stato davvero un dio.

"Buongiorno", mi sussurra con voce roca appena si accorge che sono sveglia. Mi sono addormentata sul suo torace, e da lì alzo il viso per guardarlo. Ha un accenno di barba, sulla mascella leggermente rigida, che lo rende ancora più sexy. I suoi occhi mi osservano, percorrendo ogni centimetro del mio corpo.

"Ehi" lo saluto prima di avventarmi sulle sue labbra, che sembrano aspettarmi. I nostri corpi si intrecciano nuovamente, ancora caldi dalla nottata.

"Ti vedo stanca" commenta sfacciato, alzando un sopracciglio.

Facendo una smorfia mi alzo dal letto, infilandomi gli slip e la felpa nera di David, che ha buttato al fondo del letto.

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Mi faccio una doccia veloce, sapendo che abbiamo il volo tra meno di tre ore. Guardo il cellulare e rispondo ad un paio di messaggi di Cloe e Luis. Oggi è il 24 dicembre. Con tutto quello a cui ho dovuto pensare non mi sono resa conto che domani è Natale!

"Tutto bene?", mi chiede David entrando in bagno e notando la mia faccia.

Annuisco mentre mi asciugo, prima di passare una delle creme fantastiche gentilmente offerte dall'hotel. "Non mi ero resa conto che fosse già Natale" commento mentre lui si toglie i boxer per entrare in doccia.

"Per essere una giornalista dovresti essere attenta a tutto" mi prende in giro. Mentre io non posso fare a meno che abbassare lo sguardo osservando il suo corpo. Il suo cazzo di corpo perfetto.

Ovviamente, questo gli dà lo spunto necessario per gonfiare la sua autostima. "Almeno per quanto riguarda me, ti vedo molto attenta" commenta, prima di infilarsi nella doccia. Mi lascia lì a bocca aperta. Ma non è certo una novità.

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"Comunque posso confermare che tutti questi completini intimi che hai messo in valigia sono troppi", dico mentre ci prepariamo.

"Mmm" commenta prendendomi da dietro, per baciarmi delicatamente il collo, "in effetti preferisco quando non c'è stoffa a dividerci" sussurra.

Dopo qualche minuto bussa qualcuno alla porta. È il servizio in camera che ci porta la colazione. Deve averla ordinata David mentre mi facevo la doccia. In effetti ho bisogno di rifornire il mio corpo di energia. Faccio entrare il cameriere, che sistema le cose sul tavolino accanto alla vetrata. Vedo posare un paio di brioches, un uovo sodo, bacon, un cappuccino, come piace a me, e una spremuta d'arancia.

"Grazie" dico, mentre chiudo la porta.

Raggiungo David in camera, "è arrivata la colazione".

"Arrivo" mi dice, mentre sta chiudendo la fibbia della cintura.

Metto due sedie vicino al tavolino.
"Cosa mi hai preso, Miss Neri?" chiede baciandomi la fronte.

Prendo una delle brioches, che sembra essere farcita con confettura. "In che senso? Hai ordinato tu, non io".

Per un attimo David si ferma davanti al tavolino, con lo sguardo pensieroso. "Anna, io non ho ordinato proprio un bel niente" dice.

In quello stesso momento nota una piccola busta bianca, caduta probabilmente al cameriere sul parquet. Si china e la apre. Ne tira fuori un foglio bianco, su cui sembra esserci scritto qualcosa, che però io non vedo dalla posizione in cui mi trovo.

Fidati di meOù les histoires vivent. Découvrez maintenant