59 - Grazie Anna

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Appena Peter passa davanti a David, il fratello gli dà uno leggero schiaffo dietro al collo. Odia quado scherza su queste cose, e io mi diverto da morire.

"Devo davvero prendere provvedimenti, o mi dici che cosa succede?" mi dice appoggiandosi allo stipite della porta, mettendo le mani in tasca. È talmente sexy che faccio fatica a prenderlo sul serio e smettere di ridere.

"Mi stava raccontando di Elda" gli dico avvicinandomi a lui, che aggrotta subito le sopracciglia.

"Non fare quella faccia, lo sai che non mi sarei arresa facilmente", dico facendo una leggera smorfia.

"Oh lo so bene" commenta prendendomi per i fianchi. "Quindi cosa ha scoperto la mia detective?"

"Ho scoperto che tuo fratello in effetti la conosce, sono stati insieme".

"Ah" rimane sbigottito, "non ne sapevo niente".

"Lo so" lo bacio delicatamente sulle labbra. "Più tardi ti racconto", gli dico prima di scendere al piano di sotto.

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Raggiungiamo gli altri nel salone. La maggior parte degli amici di Lana e Charles se ne sono già andati e altri stanno ora salutando.

Io e David ci avviciniamo ai miei genitori, che sono in compagnia di Peter e Cloe.

"Spero siate stati bene" chiede David. Faccio fatica a riconoscerlo, tutta questa gentilezza inaspettata. La riserva a ben poche persone.

"Benissimo caro, tua madre è un tesoro" risponde mia mamma appoggiando le sue mani sui suoi avambracci. Immagino ne stia approfittando per tastare un po'.

"Sì" risponde lui, con il suo solito scetticismo.

"Ma da quando parla italiano?" mi sussurra Cloe avvicinandosi.

"È stata una sorpresa anche per me", se non per qualche rara occasione, che non mi sento di specificare, non avevo mai avuto il privilegio di sentire David esprimersi in un'altra lingua.

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Una volta che gli ospiti hanno lasciato la villa, chiedo a David se vada anche a lui di tornare a casa. Le rivelazioni di questo Natale sono state più stancanti del previsto.

"Ma certo Anna" dice dandomi un leggero bacio sulla guancia, per poi accompagnarmi con una mano dietro la schiena a salutare.

Lana e Charles sono in cucina dove discutono e ringraziano i ragazzi del catering e il cuoco, che devo dire è davvero bravo. Tanto che anche mia madre si aggiunge ai ringraziamenti. O almeno ci prova, con un inglese più che maccheronico.

"Anna, David" ci raggiungono poi, "grazie davvero per essere venuti" ci abbraccia Lana.

"Grazie a voi, è stato davvero un Natale diverso dal solito per me" dico ricambiando. E con diverso dal solito, intendo davvero sorprendente. "Charles, grazie anche a lei, spero di rivederci presto" dico sinceramente.

"Lo spero anch'io" dice quasi sottovoce, ma con un sorriso dolce.

"Sara", dice a mia madre che era ancora distratta a parlare con il cuoco, che immagino non vedesse l'ora di andarsene a casa. E non faceva i salti di gioia costretto ad ascoltare suggerimenti culinari italiani.

"Lana, grazie di tutto! Vi aspettiamo entrambi a Firenze" sorride gentile, per poi scambiarsi i numeri di telefono.

Salutiamo velocemente anche Peter e Cloe, che sono seduti nel portico dietro la casa.

"Ci vediamo presto" dico.

Vedo Cloe leggermente sovrappensiero, e capisco che Peter ha deciso di confessarsi abbastanza in fretta. E, se devo essere sincera, ne sono contenta. Non ho dubbi che la mia amica comprenderà, anche se ci vorrà del tempo.

Fidati di meWhere stories live. Discover now