DICIOTTO

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-Ti rendi conto?!- esclamò Abel con voce stridula e si staccò da Florian, correndo a recuperare il cappotto del vampiro. Lo indossò, seppur gli veniva grande, e ci si strinse alla stregua del ripieno di un involtino.

Tremava da capo a piedi e pareva che nulla potesse placare il gelo che gli attanagliava il petto.

-Non è colpa sua- disse Magda in un sospiro stanco.

-Guarda che io sono cresciuto con loro e non mi sembra proprio di essere un coglione come Ada. Neppure Rudi lo è...-

-Hai paura pure di Rudi- lo interruppe Magda.

-Felice di sapere che hai letto di nuovo tra i miei pensieri- disse sarcastico e la lamia scrollò le spalle. -Rudi è pericoloso, per questo mi fa paura. La paura che lui mi suscita non ha nulla a che vedere con le idee malate del resto della mia famiglia-

-Compresa Gesche?-

-È difficile da spiegare e io sono stanco. Ho freddo e fame. Voglio un cazzo di caffè. Gesche è diversa, ma rimane una mente plagiata. Se agisse sempre d'istinto non so quanto le sue scelte sarebbero diverse da quelle di Saul. Ma per fortuna usa il cervello, sa distinguere quello che è giusto da quello che è sbagliato. Non sempre ci riesce-

-Sì, l'ho notato anch'io. È difficile remare contro la propria cultura. Soprattutto quando è così antica e legata al popolo di cui si fa parte-

Abel sbuffò. -Eravamo qui per cercare un mannaro a zonzo e invece troviamo me! Un raro esemplare di homo sapiens crioconservato nel ghiaccio!- disse con l'intenzione di spezzare la tensione.

Ovviamente, fallì i suoi intenti.

-Quindi è vero- disse Magda.

-Cosa?- Abel sospirò ormai rassegnato a non poter porre fine a quella discussione, prima che toccasse corde troppo sensibili per lui.

-Rudi-

Ecco, pensò con sgomento. -Dipende da quello che ti è arrivato alle orecchie o nella testa...-

-È il Tod del Clan-

Abel si morse un labbro, socchiuse gli occhi, fissando la propria attenzione sulla neve vicina ai propri piedi. La luce lunare filtrava abbastanza tra le fronde degli alberi da rendere iridescenti i cristalli di ghiaccio, come tanti piccoli diamanti in mezzo a un candido bianco. -Già-

-È orribile che Saul abbia fatto di suo figlio la Morte in persona-

Abel tornò a stringersi nelle spalle. -È una carica importante all'interno del Clan. Non si diventa Tod perché il capoclan l'ha deciso. Rudi ha dovuto combattere con gli altri aspiranti al titolo per ottenerlo. Scontri all'ultimo sangue...-

-Sono certa che sia stato vostro padre a volerlo-

Abel si strinse ancora una volta nelle spalle. -Ripeto: è uno dei titoli più importanti, secondo solo a quello di capoclan. È ovvio che Saul spingesse affinché il suo unico, vero, meraviglioso figlio maschio diventasse Tod-

-E Ada...-

-Sarà moglie del suo braccio destro. Non ha lasciato spazio a nessun altro. Solo al branco-

-Non è una scelta molto saggia...-

-Sono scelte sue- ribatté Abel, mettendola a tacere.

Si sentiva davvero stanco.
Sicuramente era colpa del troppo freddo.

-Roberto e Florian ti seguiranno ovunque- disse Magda.

Abel sbuffò. -Siamo a un punto morto con questa storia. Abbiamo appunto solo i morti e ci sono invece troppe cazzate politiche a distrarci-

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