VENTITRÉ

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-Saul potrebbe...- sussurrò Hauke e lasciò cadere la frase senza concluderla.

Abel abbassò le palpebre sugli occhi e trasse un respiro profondo.

Saul potrebbe.

-Come te?- domandò con tono sprezzante e riaprì gli occhi, fissandoli in quelli dell'altro.

-Io eseguo soltanto gli ordini- ribatté Hauke.

Abel sorrise triste e scosse la testa.

-Questo l'hai intuito subito- si intromise Magda e lui si strinse nelle spalle.

-Questa è una di quelle cose che fanno parte della mia... cultura- disse con un sospiro. -Al di là di Saul, so benissimo come ragiona il Clan. Sono cresciuto con il Clan. Saul non potrebbe permettersi neanche di tirarsi indietro, perché avrebbe tutti gli altri, o comunque una buona parte degli altri, contro. Per fortuna degli altri, Saul ragiona nel loro stesso modo bacato...-

-Stai esagerando- sibilò Hauke.

-Sto dicendo le cose come stanno. Se Saul ha un problema, lo rimuove dalla radice. Troppo sbatti cercare di risolvere le cose in modo civile...-

-In modo civile come hai fatto tu con la polizia?-

Abel si morse un labbro. -Avrei potuto consegnarti a loro- sussurrò e notò l'altro irrigidirsi.

-Pensi che davvero Saul potrebbe decidere di... estirpare il problema?- domandò Magda.

Abel annuì. -Il punto è che il problema è troppo grande e lui non riuscirà di certo a concepirlo. Cercherà di risolvere tutto velocemente. Farà di Reik il centro del problema, l'unica fonte del problema-

-Quindi dobbiamo attivare un piano di protezione per lui-

-Mi sembra un'esagerazione- borbottò Hauke.

-Aspettate- li interruppe Reik. -State dicendo che Lorenz potrebbe decidere di farmi fuori? È della mia vita che state parlando come se fosse una partita a scacchi?!-

Abel gli accarezzò un braccio e gli si accoccolò contro.

-Hai combinato un gran casino...-

-Hauke, stai rompendo il cazzo con questi casini. Lo sappiamo da noi, mica siamo stupidi- lo interruppe. -È come una partita a scacchi- continuò Abel, rivolgendosi al poliziotto. -Non avresti potuto fare esempio più calzante. Solo che io ho una visione dall'alto della scacchiera-

-Come no-

-Ha ragione, Abel, invece- si intromise Magda. -Perché lui può prevedere le decisioni del Clan, ed è immischiato in tutti gli altri aspetti della faccenda-

-Vero. Ma rassegnamoci al fatto che questo è un concetto troppo grande per essere compreso da Hauke-

-Io sarei qui, tesorino-

-Oh, ma tu guarda! E io che pensavo tu fossi solo un armadio di abbellimento per la stanza- ribatté Abel, sarcastico.

Hauke aggrottò la fronte e fece guizzare i muscoli della braccia sotto pelle. Sorrise a metà, sollevando le labbra solo di mezzo lato, suscitando in Abel una contrazione al basso ventre. Era sicuramente ingiusto essere attratto fisicamente a un tale stronzo, esserne innamorato quando era consapevole di provare altrettanto per un altro uomo. Se si fosse soffermato a indagare gli aspetti di quella situazione era quasi certo che avrebbe subito ripreso a urlare. C'era di che impazzire.

Da qualsiasi punto di vista guardava alle pieghe inaspettate che la sua vita aveva assunto, maggiore era la sensazione di essere in trappola, di non avere nessuna via di fuga. Non c'era assolutamente nulla di cui gioire, neppure della scoperta di un nuovo sentimento d'amore.

ARABESQUE Where stories live. Discover now