Capitolo 29

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Il resto della partita va alla grande e si conclude 5 a 0.
I ragazzi sono stati uno spettacolo oggi, vorrei che le partite future andassero tutte così.
Purtroppo non sono molto concentrata sulla loro vittoria perché mi sento male, vorrei che Federico fosse qui con me, lui riesce sempre a farmi stare meglio.
Prendo il telefono dalla tasca, ho una paura fottuta di chiamarlo, però ho immensamente bisogno di lui.
Inizia a squillare e al terzo squillo risponde.

"Gioia, va tutto bene?"

"No"

"Cosa succede?"

"Non lo so, non mi sento bene"

"Hai male?"

"Sento che qualcosa non va, ma non riesco a capire cosa"

"É andato tutto bene con Matteo? Avete litigato?"

"No, abbiamo fatto pace. Matteo non c'entra nulla"

"É colpa mia vero?"

"No, non hai fatto nulla"

"E invece no, non sono lì con te e ho sbagliato"

"Non importa, tutti commettono degli errori"

"Sono fuori dallo stadio"

"Cosa?"

"Sono qui fuori con Casper"

"E che ci fate qui?"

"Non volevo lasciarti sola"

"Tu non sai minimamente quanto ti amo"

"Spero almeno la metà di quanto ti amo io"

"Vieni dentro"

"Non ho il pass"

"Non ti preoccupare, sistemo tutto io, tu aspettami lì"

"E dove vuoi che vada?"

"Boh, ma mi sembra surreale che tu sia venuto veramente"

Quando apro gli occhi mi ritrovo stesa su una barella, sarebbe stato meglio ritrovarmi stesa su Barella, ma mi accontento.
Mi sono sognata la conversazione con Federico, il mio cervello deve avere parecchi problemi.
Percepisco che mi sto muovendo, allora mi guardo meglio intorno e finalmente capisco di essere su un'ambulanza.
Cerco di dire qualcosa, ma é come se la mia bocca fosse sigillata, dopo poco vedo tutto nero e i miei occhi si chiudono.
Quando li riapro vedo i miei genitori parlate con dei medici e mio fratello seduto affianco al mio letto.
Non appena vede che sono sveglia mi si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte, abbozzo un sorriso, ma faccio fatica perché sono intubata.
Deve essere successo qualcosa di gravissimo perché io sia ridotta in queste condizioni.

"Non sforzarti, altrimenti fai peggio"

Lo guardo con un'espressione interrogativa, sperando mi dica perché sono qui.

"Le tue condizioni sono peggiorate, ma non so altro. Mamma e papà stanno parlando con i dottori da più di un'ora ormai e io sto dando di matto perché vorrei sapere che cazzo succede"

A fatica arrivo alla sua mano e gliela stringo.

"Lo so, sono un idiota, tu stai già male ed io sono qui a romperti le palle quando dovrei solo rassicurarti"

Mi guardo attorno sperando che da qualche parte nella stanza ci sia Federico, ma non lo trovo.

"I ragazzi sono in parcheggio, non potevamo entrare tutti. In sala d'attesa c'è Nicolò se vuoi, inizialmente voleva entrare Matteo, ma poi ci ha ripensato perché ha detto che il legame tra te e Nicolò é speciale"

Come si fa a non voler bene ad una persona che mette sempre gli altri prima di sé?"

Alzo il pollice in cenno di consenso.
Qualche istante dopo vedo Nicolò entrare e mettersi dove fino a poco prima c'era Alex.

"Hey principessa, non farmi più uno scherzo del genere"

Rimane in attesa della mia risposta, ma subito dopo si rende conto che non sono in grado di rispondergli.

"Scusami, non puoi rispondermi. In campo mi sei svenuta addosso, ho cercato di svegliarti scuotendoti e dandoti qualche schiaffo in faccia, ma nulla"

Mi porto una mano sul volto per capire se mi aveva tirato veramente uno schiaffo.

"No tranquilla, non ti ho picchiato, erano degli schiaffi leggeri"

Cerco di nuovo di sorridere, ma non ci riesco e mi faccio pure male.

"Ferma piccola, ti fai male"

Perché nessuno nomina Federico?
Dove cazzo é?

"Sai, voleva venire Teo ed io ero d'accordo, ma lui ha pensato che era meglio se venissi io perché abbiamo un rapporto speciale. Ti mette sempre al primo posto"

Lo so che Matteo é una brava persona, ma io voglio sapere che fine ha fatto Federico.
Ruoto la testa verso i miei genitori, stanno ancora discutendo con una dottoressa vestita completamente di bianco, sembra un angelo, magari sono morta e questa é la sala d'attesa per entrare in paradiso.
Che farmaci mi stanno dando? Sto delirando.
Mi giro di nuovo verso Nicolò.

"Non ho idea di cosa stiano dicendo i tuoi genitori alla dottoressa, ma so che il quadro generale non é buono. Non te lo dico per metterti paura, ma perché la tua famiglia é visibilmente agitata e tu hai bisogno di qualcuno che ti spieghi cosa sta succedendo"

In questo momento pendo totalmente dalle sue labbra.

"Credo che ti vogliamo trasportare nell'ospedale di Venezia..."

Tutto quello che dice dopo sono parole sconnesse e senza senso, qualsiasi cosa mi abbiano dato sta facendo effetto e mi sento molto stordita.

Piangerai
Come pioggia, tu piangerai
E te ne andrai
Come le foglie col vento d'autunno
Ttriste tu te ne andrai
Certa che mai ti perdonerai
Ma si sveglierà
Il tuo cuore in un giorno d'estate rovente
In cui sole sarà
E cambierai
La tristezza dei pianti in sorrisi lucenti
Tu sorriderai
E arriverà
Il sapore del bacio più dolce
E un abbraccio che ti scalderà
Oh, arriverà
Una frase e una luna di quelle
Che poi ti, ti sorprenderà
Oh, arriverà
La mia pelle a curar le tue voglie
La magia delle stelle
Penserai
Che la vita è ingiusta e piangerai
E ripenserai
Alla volta in cui ti ho detto no
Non ti lascerò mai
Poi di colpo il buio intorno a noi
Ma si sveglierà
Il tuo cuore in un giorno d'estate rovente
In cui sole sarà
E cambierai
La tristezza dei pianti in sorrisi lucenti
Tu sorriderai
E arriverà
Il sapore del bacio più dolce
E un abbraccio che ti scalderà
Oh, arriverà
Una frase e una luna di quelle
Che poi ti, ti sorprenderà
Oh, arriverà
La mia pelle a curar le tue voglie
La magia delle stelle
La poesia della neve che cade
E rumore non fa
Oh, la mia pelle a curar le tue voglie
La magia della neve che cade
E rumore non fa

Voglio la sua pelle a curare le mie ferite.
Chiudo gli occhi di nuovo, forse per sempre o forse per un'ora, non lo so.

Un'Azzurra tra gli azzurri 2Where stories live. Discover now