Capitolo 30

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"Lei dov'é?"

"Smettila di urlare"

"Ditemi dove cazzo é"

"Si dia una calmata oppure saremo costretti a farla uscire"

Quelle voci sono nella mia testa, ma non capisco di chi sono e da dove vengono.
Quando apro gli occhi finalmente vedo l'unica persona di cui avevo realmente bisogno.
Mi sta sorridendo e il suo sorriso è l'ultima cosa che vedo prima di chiudere gli occhi di nuovo.
Non é normale dormire così tanto.
Chissà perché vediamo tutto nero mentre dormiamo, almeno credo che vediamo tutto nero, in realtà non lo so.
Forse il nero é un colore che viene sottovalutato e visto in un'ottica pessimista, invece é proprio un bel colore.
Mentre stavo vendendo qui in treno mi é tornata in mente una citazione: "Adora l'amore. Fanne la tua conquista più bella, la tua sola ambizione. Dopo gli uomini, ci saranno altri uomini. Dopo i libri, ci sono altri libri. Dopo la gloria, ci sono altre glorie. Dopo il denaro, c'è ancora il denaro. Ma dopo l'amore...dopo l'amore, c'è solo il sale delle lacrime"?
E pensare che che alcuni credono di amarsi e allora si sposano.
Poi un giorno scoprono l'amore, senza neanche volerlo, senza rendersene conto.
E gli esplode in faccia.
É come l'idrogeno quando entra in contatto con l'aria: provoca un'esplosione pazzesca, che travolge tutto.
Quando riapro gli occhi lui é ancora lì.
Ecco il mio idrogeno.

"Ciao amore mio"

Allungo una mano verso di lui e lui me la stringe.

"Sono stato un idiota a non venire con te, se fossi venuto magari tu ora non saresti qui"

Inizio a tossire perché il tubo che ho in gola mi dà parecchio fastidio, allora Fede chiama qualcuno, un infermiere penso, che mi toglie questo affare dalla bocca.

"Ora riesco a parlare"

"Come stai?"

"Mi sento uno straccio diciamo"

"Mi dispiace non essere stato lì con te"

"Dov'eri?"

"A casa, stavo aspettando che tu mi chiamassi"

"E io stavo aspettando che mi chiamassi tu"

"Mi dispiace"

"Sai cosa mi é successo?"

"No, i tuoi genitori non hanno voluto dirmi nulla"

"E mio fratello dov'é?"

"É andato a prendere qualcosa da mangiare, gli ho detto che sarei rimasto io con te. I tuoi genitori non erano d'accordo, ma lui li ha convinti"

"E i miei genitori dove sono?"

"Stanno parlando con i medici"

"Ancora?"

"Perché dici ancora?"

"Prima mi sono svegliata un paio di volte e li vedevo sempre di spalle a parlare con una dottoressa"

"Penso che vogliano portarti a casa, ma i medici non sono della stessa opinione perché non sei stabile"

"E quando mai sono stata stabile?"

"Non é il momento di fare ironia. Non so cosa non vada, ma penso sia grave"

"Non voglio tornare a Venezia, voglio venire a Torino con te"

"Gioia...ti prego, fa quello che vogliono i tuoi genitori"

"Perché?"

"Lo fanno per il tuo bene"

"Loro non sanno qual é il mio bene"

"Nemmeno tu"

"Io so qual é il mio bene"

Un'Azzurra tra gli azzurri 2Where stories live. Discover now