Capitolo 44

707 32 13
                                    

"Siamo arrivati?"

"Si, dobbiamo solo prendere un taxi che ci porti in hotel"

"Wow, non sto più nella pelle"

Il viaggio in taxi dura circa quindici minuti.
Pietro sembra un bambino, continua a guardarsi attorno come se si trovasse nel paese delle meraviglie.
Sono felice che sia così contento per merito mio, mi ricorda un po' il progetto di quest'estate: far avverare il sogno di molti bambini, e anche se Pietro non è un bambino è comunque piacevole vedere il suo entusiasmo e la sua gioia.

"Ci siamo"

Scendiamo e prendiamo i nostri bagagli dal bagagliaio.

"E come entriamo?"

In quel momento, alle sue spalle, arriva Roberto.

"Girati e lo scoprirai"

Si gira e non riesce a trattenere un grido di gioia nel vedere il commissario tecnico della nazionale.

Roberto: "Tutto bene?"

Pietro: "Ah...oh...io...aaaaa"

Gioia Azzurra: "Sta benissimo, è solo emozionato. Dagli un po' di tempo, poi vi considererà delle persone normali e non degli esseri soprannaturali"

Roberto: "Beh...se ha reagito così vedendo me che sono solo l'allenatore non oso immaginare come reagirà quando vedrà i ragazzi"

Gioia Azzurra: "Dobbiamo assicurarci che non svenga"

Pietro: "Nono, ci sono, scusatemi" porge la mano al mister e dice: "Piacere, Pietro"

Il mister afferra la mano di Pietro e risponde:"Piacere mio, Roberto Mancini"

Pietro ed io seguiamo Roberto nella hall e ci viene consegnata la chiave di una camera.

Roberto: "Spero non sia un problema condividere la stanza, ma non sono riuscito a farne trovare due di libere con così poco preavviso"

Gioia Azzurra: "Roby non preoccuparti, va benissimo così"

Pietro: "Potete anche farmi dormire nello sgabuzzino, a me andrebbe benissimo comunque"

Roberto lo guarda e scoppia a ridere, allora Pietro mi lancia uno sguardo interrogativo e io scuoto la testa per dirgli di non farci caso.

Roberto: "Azzurra..."

Gioia Azzurra: "Dimmi"

Roberto: "Qualcuno ha iniziato a farmi un sacco di domande su quando saresti arrivata, io sono stato vago...molto vago...ma vedi di andare da lui prima che vada via di tes-"

Non fa nemmeno in tempo a finire la frase che Federico si avvicina di corsa urlando il mio nome, quando mi raggiunge mi prende in braccio e facciamo una specie di giro tondo.

Federico: "Mi mancavi un sacco piccola mia"

Sotto la mascherina compare un sorriso sul mio volto e per qualche istante sembra che nella hall ci fossimo solo Fede ed io, ma vengo riportata alla realtà da Pietro che si schiarisce la voce.

Gioia Azzurra: "Si, giusto. Fede questo è Pietro, Pietro questo è Federico Chiesa, ma penso che tu sappia già chi sia"

Pietro: "Certo che lo so, è stato la rivelazione dell'europeo. Sei fantastico"

Federico: "Ehm...grazie"

Roberto: "Fede li accompagni tu in camera?"

Federico: "Certo, tanto io qui sono di casa"

Roberto: "Perfetto, ci vediamo a cena ragazzi"

Il mister ci lascia davanti alle porte dell'ascensore.

Un'Azzurra tra gli azzurri 2Where stories live. Discover now