4. Incontri e conoscenze

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Durante la ricreazione Giada mi portò in piazza dove era un gruppo di ragazzi. Alcuni di loro li avevo già visti in classe. «Ciao ragazzi!» disse. «Questa è Ilary, è nuova ed è molto simpatica.» aveva un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
Se lo dice lei...
«Ciao, ti ho vista in classe. Mi presento, mi chiamo Alice.» una ragazza minuta con i capelli lunghi, mossi e nerissimi e gli occhi verde smeraldo mi porse la mano.
«E io sono Marco.» disse un ragazzo alto con i capelli biondo cenere e gli occhi nocciola. Avevo visto anche lui in classe.
Si presentò poi la migliore amica di Giada, il suo nome era Angelica, una ragazza timida con i capelli liscissimi castani chiari con le punte bionde e gli occhi grigi.
«Tommaso.» si presentò distaccatamente un altro ragazzo muscoloso, con i capelli e gli occhi marrone scuro, quasi nero.
«Ciao Ilary. Io sono Gabriele lui e il mio migliore amico Antonio. Siamo molto contenti di fare la tua conoscenza.» Gabriele era biondissimo con gli occhi azzurri e dava l'aria del ragazzo con cui non ti annoi mai, come del resto Antonio, che aveva i capelli castani e gli occhi verdi con pagliuzze color cioccolato. Entrambi erano di statura media e abbastanza magri.
Però... erano tutti molto socievoli.
«Senti Ilary... non vorrei provocarti reazioni spiacevoli ma se non ti dispiace ci potresti dirci come mai sei qui a Lumini?» chiese Alice gentilmente sorridendomi.
E te pareva.
Mi irrigidii pensando alla risposta e rimasi in silenzio, contraendo la mascella. «S-scusate... preferisco non parlarne...» dissi infine.
«O-Oddio scusa non volevo provocarti questa reazione, mi dispiace tanto.» disse Alice sinceramente dispiaciuta.
«Tranquilla, era una domanda legittima.» la rassicurai con un sorriso. «Beh, che ne dite di parlarmi un po' di voi? Della scuola, della famiglia, boh di qualunque cosa.» Velocemente cercai di cambiare argomento.
«Beh ora che lo hai chiesto... c'è qualcosa di strano in questa cittadina, più che altro nella mia famiglia...» cominciò Alice. «Due anni fa mio fratello Francesco e una sua amica, Elena, hanno preso come una strana malattia, che durò tre giorni. Nessuno volle dire nulla su questo argomento a me e a mio fratello Alessandro. I miei genitori sembravano più felici che preoccupati e in quel periodo il prof di fisica, Giorgio Gennari, veniva a casa spesso. Dopo i tre giorni a Francesco non sembrava essere successo nulla, era normale, ma evitava me e mio fratello e ci diceva di stargli alla larga perché pericoloso. Cominciò a fare "ripetizioni" dopo scuola con Gennari insieme a Elena e alla fine della scuola partirono entrambi per un luogo a me ignoto. Ogni tanto torna a casa e sembra normale, ora non ci evita più, però ha sempre cicatrici e scottature lungo tutto il corpo. Ma non finisce qui, e ora arriva la parte davvero strana.» si incupì, «All'inizio di ottobre, qualche settimana fa, mio fratello Alessandro prese anche lui la "malattia" e, come con Francesco, non mi permisero di vederlo durante. La sua malattia durò però quattro giorni. A questo punto i miei genitori si preoccuparono, ma leggevo una luce fiera nei loro occhi. Rimasero molte ore a parlare con il prof di fisica nello studio di mio padre e non mi permisero di sapere nulla. Quando finalmente Alex uscì dalla sua camera mi spaventai a morte. I suoi occhi verde smeraldo come i miei erano diventati nerissimi con pagliuzze rosse, i suoi vestiti erano bruciacchiati e fumanti come se avesse preso fuoco e l'espressione era molto truce. Mi guardò un attimo e poi se ne andò stringendo i pugni e contraendo la mascella. Da allora non mi parla mai, sta sempre in disparte, anche dai nostri genitori, evita tutti, e ha iniziato anche lui a fare "ripetizioni" con il prof di fisica. Alex è sempre stato una testa calda, si incazzava per tutto e quando un giorno gli chiesi che gli fosse successo mi disse semplicemente: "Stai alla larga che se perdo il controllo rischi di non vedere un domani." Se invece chiedo ai miei genitori mi dicono sempre: "Lo saprai a tempo debito." Mi sento l'unica esclusa da questa cosa... comunque mio fratello Alessandro è quello lì.» disse indicando un ragazzo che se ne stava in disparte, lo stesso che avevo visto in classe prima. «Se fossi in te non ci andrei a parlare.» continuò Alice, «Pensa, ha respinto persino il suo migliore amico, Marco.» Marco abbassò la testa.
"Ok... mi troverò benissimo con il mio futuro compagno di banco a quanto pare!" Pensai.

La campanella suonò, Giada sbuffò e fummo costretti a tornare in classe. «Ma che cavolo!!!! non mi va!!!» disse svogliata buttando indietro la testa con frustrazione.
Lungo il corridoio ci salutammo e ognuno tornò alla propria classe: Gabriele e Antonio in 3A, Angelica e Tommaso in 3C e gli altri in 3B, la mia classe. Vidi anche Alessandro entrare in classe, con le mani nelle tasche dei jeans blu scuro.
Seduta al mio banco non facevo che pensare a quello che mi aveva raccontato Alice. C'era qualcosa che sicuramente non andava, qualcosa di strano stava succedendo. Ero rimasta soprattutto colpita dal fatto che il colore degli occhi del fratello di Alice fosse cambiato così drasticamente, non è che gli occhi di una persona passano da verde smeraldo a nero-rosso in un giorno, così. E poi il cambiamento del comportamento di entrambi i fratelli dopo la "malattia"... molto strano...
«Daimay?» la voce della prof di matematica mi fece tornare alla realtà.
«Uh... si?» dissi come svegliata da un sogno.
«A cosa state pensando di così interessante da non prestare attenzione alla lezione?»
«N-nulla, scusi prof.»
«Bene... mi raccomando non torni nel mondo dei sogni e ascolti invece ciò che dico. Stavo dicendo...» e riprese a spiegare.
«Ahia Ila, sei stata beccata!» sussurrò vicino a me Giada facendomi l'occhiolino.

Alla fine delle lezioni uscimmo tutti da scuola e, salutati gli altri, ritornai a casa.
Lì i miei zii mi accolsero e mi fecero posto per pranzo. «Come è andato il primo giorno di scuola cara?» chiese mia zia.
«Molto bene devo dire, i ragazzi sono molto simpatici e mi hanno accolta molto bene.» dissi semplicemente.
Dopo pranzo uscii a fare una passeggiata per esplorare la cittadina che mi avrebbe accolta per almeno altri due anni, o così pensavo.

Camminando incontrai il gruppetto di ragazzi che Giada mi aveva presentato e subito mi salutarono.
«Hei romanaccia! Unisciti alla gang!» disse Gabriele.
«Ahahaha con piacere!»
«Oi comunque non ci siamo ancora scambiati i numeri eh.» disse Antonio dandomi una pacca sulla spalla.
«Oddio hai ragione! Ce ne siamo completamente dimenticati. Dobbiamo rimediare subito!»
Ci scambiammo i numeri e subito mi unirono ad una chat con tutti loro e alla chat di classe. Certo non mi aspettavo veramente un'accoglienza del genere. Già in un gruppetto di amici... però.

Verso le 16 tornai a casa e mi misi a fare i compiti.

Dopo cena mi buttai sul letto e, pensando a che giornata piacevolmente insolita avevo passato e pensando ai misteri che circondavano questa scuola, mi addormentai.



Spazio autrice

Scusate se i capitoli precedenti sono un po' lenti, ma servivano per fare iniziare comunque questa storia no?
Vi ringrazio veramente che stiate leggendo la mia storia e mi impegnerò al massimo per intrattenervi al meglio ;)

Ora però cominciano i misteri... chissà cosa è successo ai fratelli di Alice? e perché Alessandro ha gli occhi tanto cambiati?
Continuate a leggere I Gemelli per scoprirlo ;)

I Gemelli - Volume 1 - La Quiete Prima della Tempesta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora