9. Il ritorno

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Ci eravamo allontanati dal corso del fiume e stavamo passeggiando tranquillamente su un sentiero nel bosco. L'aria pungente autunnale era piacevole sul viso e il venticello fresco mi scompigliava i capelli. Tutto intorno a noi era pace, si sentiva lo scroscio dell'acqua del fiume in cui caddi lontano dietro gli alberi ed alcuni uccelli che si attardavano ancora un po' a cinguettare du un ramo quasi spoglio. Mi riempivi i polmoni dell'aria fresca e pura, calmandomi e sentendomi in pace ad ogni respiro. Aguzzando la visa riuscivo a notare, sotto le foglie e i tronchi d'albero marci, i cappucci di alcuni timidi funghi autunnali. Mi è sempre piaciuto passeggiare nel bosco, e adoravo i colori dell'autunno che si manifestavano nella natura.
Alex accanto a me era silenzioso, forse non si aspettava una notizia del genere, non pensava che io avessi passato questo.
«Senti... non voglio che ora che sai quello che mi è successo mi tratti in un modo diverso...» cominciai a dire. «Ti devi comportare normalmente, come hai sempre fatto in queste settimane, perché è così che io riesco ad uscire da questa situazione, a non pensarci. Se ora mi tratterai più delicatamente, o comunque in un altro modo, sentirò la differenza e mi farà più male che bene. Quindi tranquillo, sii te stesso con me, non... voglio che ora si pensi che sono speciale o che cos'altro. Va bene?» lo osservavo con un sorriso dolce sulla bocca, cercando di fargli passare l'aria turbata che aveva.
Si girò a guardarmi negli occhi e mi sorrise. «Va bene allora, Principessa!» disse dopo una pausa con un ghigno divertito.
Feci una faccia scandalizzata «Non chiamarmi così!»
«Lo sai che non smetterò mai...» la sua voce era cantilenante e aveva inclinato la testa da un lato, con gli occhi luminosi e divertiti.
Scoppiammo entrambi a ridere a caso, senza un apparente perché, e io alzai gli occhi al cielo. Per fortuna Alex aveva capito, se mi avesse trattata in modo diverso la cosa mi avrebbe pesato ancor di più e in questo momento più che mai avevo bisogno di distrarmi. E lui lo faceva a perfezione.
Probabilmente ridevamo perché entrambi avevamo bisogno di un po' di leggerezza per eliminare dalla mente il momento appena passato, per alleggerirci di questo peso.
«Ho capito che sono bello però forse è meglio se guardi dove vai non credi?»
«Uh...» non mi ero accorta che mi ero incantata a guardarlo, persa nelle mie fantasie, e la voce di Alex mi riportò alla realtà di soprassalto. «Certo che autostima.» aggiunsi facendo un mezzo sorriso. «Comunque...» dissi guardandolo negli occhi. «I tuoi occhi sono diversi da come ce li avevi la prima volta, sono meno spaventosi. Le pagliuzze rosse sono totalmente sparite adesso.» inclinai la testa da un lato.
«Vero?» rispose lui con tono spavaldo.
«Si, però ora non ti vantare.»
«Va bene, faccio come vuole la principessa.» il suo tono era misto tra annoiato e giocoso e io di tutta risposta sbuffai.
Ci eravamo di nuovo accostati al fiume e mi accorsi che la riva dove eravamo era diventata a strapiombo come l'altra ed erano allo stesso livello, a tre metri dall'acqua. Ad un tratto il sentiero si divideva in due: una parte continuava dritta sulla sponda del fiume e l'altra percorreva un ponticello di mattoni dall'aria solida che portava dall'altro lato del torrente.
«Ecco,» disse Alex indicando quest'ultima via «percorrendo questo sentiero si arriva a casa mia. Noi però ora percorreremo quest'altra strada.» e indicò l'altro sentiero.
«Quanto manca ancora?» chiesi.
«Oh tranquilla manca poco, tra cinque minuti arriviamo in paese. Dieci per arrivare in piazza.»
«Oh, finalmente, è tanto tempo che camminiamo.»
«Che cos'è, la Principessa è già stanca?» disse con tono di scherno.
«Non sei tu quello che è caduto nel fiume!» ribattei.
«A proposito, penso che tu non mi abbia ancora ringraziato per il salvataggio.» disse ammiccando.
«Bah, ce la facevo anche da sola.»
«Si, si, certo.»
«E va bene... grazie Alex per avermi salvato la vita, te ne sarò per sempre grata.»
«Meglio.» disse facendo un cenno d'assenso con la testa e con stampato in faccia un sorriso compiaciuto.

Pochi minuti dopo eravamo in paese e arrivati vicino alla piazza Alex si fermò. «Vai avanti tu, io... non mi sento pronto ad incontrarli.»
«Paura Delgei?»
«Lo sai che non è per quel motivo, sono ancora troppo instabile.» disse come per scusarsi.
«Troppo instabile? In che senso?» aggiunsi poi dopo una pausa di silenzio. «Vabbè lascio stare, non ti voglio vedere in una qualche prigione strana. Allora ci salutiamo qui. Ci vediamo a scuola lunedì Alex!»
«Allora ci vediamo!» mi fece un segno sulla mano sorridendo e se ne andò verso casa.
Per qualche motivo a me ancora ignoto mi dava fastidio che se ne fosse andato, non stavo male con lui.

Mi diressi verso la piazza non appena sbucai dalla stradina Alice mi venne addosso facendomi quasi cadere. «ODDIO ILA, TUTTO BENE???»
«Si, si, sto bene, però non urlarmi nell'orecchio ok?»
Tutti gli altri ragazzi erano accorsi e Giada si fece avanti, porgendoli il mio zaino.
«Tieni Ilary, per fortuna lo avevi lasciato vicino ad un albero e non è caduto in acqua con te.» disse con un grande sorriso.
«Grazie tante!» le sorrisi prendendolo.
«Ma come hai fatto ad uscire dall'acqua?» chiese curiosa Angelica con la sua voce leggera.
«Diciamo che... sono stata aiutata.» risposi incerta.
«Da Delgei giusto? Quello là sta sempre in mezzo.»
«Cavolo Tom, la smetti di insultare mio fratello?!» Alice si era girata di scatto e aveva sputato quelle parole con molta acidità, mentre i suoi occhi verdi osservavano il ragazzo con freddezza glaciale.
«Pff...» Tommaso sbuffò incurante delle parole e allo sguardo di Alice.
Mi ero completamente dimenticata che Tommaso e Alex non avevano un buon rapporto, più che altro con le altre domande che volevo fare ad Alex  mi ero dimenticata di questo fatto. Decisi però di chiederlo appunto a lui e non aprii bocca su questo argomento con tutti i ragazzi attorno a me.
«Vabbè romana, dicci un po' che è successo allora!» Gabriele mi diede una pacca sulla spalla e tutti gli sguardi si puntarono nuovamente su di me.
«Oh, beh... a quanto pare Alessandro è un buon nuotatore, e mi ha aiutata a tornare sulla terra. Poi mi ha riaccompagnata in paese, tutto qui.» feci spallucce. Ovviamente non avrei raccontato a tutti quei ragazzi i nostri discorsi o cosa mi era successo nel bosco, sarebbe stato imbarazzante.
«Hai parlato con Alessandro? È tanto tempo che non ci parlo... come sta?» Marco era stato in silenzio per tutto il tempo e ora si era fatto avanti, curioso di sapere qualcosa sul suo ex migliore amico.
«Sta bene, ha solo bisogno di un po' di tempo per tornare nella società, tutto qui. Comunque... non pensate che si sia fatto un po' tardo? E poi devo passare da casa per cambiarmi. Nel caso ci vediamo stasera ok?»
«Ok Ila, riposati! Ne hai bisogno!» disse Antonio.
Ci salutammo e io mi allontanai per andare a casa.
«Ilary aspetta!» la voce di Alice mi chiamò. «Alex ti ha detto qualcosa? Sai, io sono preoccupata per lui...»
«Avevate un legame molto profondo prima che succedesse quello che è successo non è vero?»
«Già... e poi voglio sapere che è successo a mio fratello! Anche la curiosità ha bisogno di avere la sua parte. E soprattutto... tu stai bene?» sembrava sinceramente preoccupata. Alice era la ragazza con cui avevo legato di più nel gruppo e ci trovavamo bene insieme.
«Si, seriamente, sto bene. Alex non mi ha detto gran che, per lo più abbiamo parlato del più e del meno, nulla di che.» dissi solo una parte della verità. Non volevo tradire Alex e non volevo che per colpa mia si sapesse che Alex aveva trasgredito la "legge".
«Oh. Beh, almeno ti parla, è un grande passo avanti. Ciao Ilary, ora ti lascio andare a casa a riposare. Ci vediamo a scuola!» e si diresse verso casa, con i boccoli neri che rimbalzavano sulle spalle.
«Ciao Ali!» salutai e anche io mi diressi verso casa mia.

Arrivata a casa andai direttamente al mio letto, dove mi buttai esausta. A quanto pare cadere in un fiume stanca parecchio.

Spazio autrice

Questo era più un capitolo di passaggio, non c'è nulla di particolare e potrebbe risultare noioso, ma a volte c'è bisogno anche di capitoli così.

E nulla, spero come al solito che la storia vi stia piacendo e vi saluto dicendovi che ci vediamo nel prossimo capitolo 😘

I Gemelli - Volume 1 - La Quiete Prima della Tempesta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora