17. Il compleanno di Alice

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Nei giorni seguenti Tommaso non si fece vivo, e non lo rividi per tutta la settimana, come Gennari.
L'atmosfera natalizia si sentiva ormai ovunque: le strade erano illuminate da belle luci colorate, dalle finestre si scorgevano gli alberi di Natale nelle case e c'era gran fermento, per comprare cibo per festeggiare con il tradizionale Cenone e regali da portare ad amici e parenti.

Un giorno Giada, durante la ricreazione, si fece avanti e trascinò me e Angelica lontano dal resto del gruppo. «Allora ragazze,» disse, «qui ci dobbiamo organizzare per il diciassette dicembre. Non possiamo permettere che Alice passi il giorno del suo sedicesimo compleanno da sola, urge fare qualcosa!»
«Hai ragione, e manca poco.» presi parte alla conversazione.
«Cosa consigliate?» chiese Angelica con la sua voce dolce e musicale.
«Lei ha già in mente una festa da fare durante il fine settimana, riceverete l'invito in modo stravagante, sapete meglio di me com'è fatta, quindi io direi di fare una cosa tranquilla tra amiche. Che dite?» proposi.
«Beh si, nulla di troppo complicato. Idea!» esclamò Giada e i suoi occhi verdi si illuminarono, «Andiamo a Napoli a fare shopping in centro, che dite? Sarà divertente! Così la nostra romana comincia a conoscere meglio la zona!»
Non ero mai stata a Napoli, era però tanto tempo che ci volevo andare. «Bella idea!» risposi quindi entusiasta. Io però non avevo molti soldi da parte e preferivo tenerli per il regalo di Alice e quello che avrei voluto fare ai Delgei per l'accoglienza a Natale, per ciò non mi sarei dilungata in spese inutili, guardando invece la città.
«Io direi che ci andiamo con i mezzi, così da non scomodare i genitori. Possiamo prendere un treno regionale e poi usare la metro.» riprese Giada pensosa, «La devi vedere Ilary, la metro di Napoli è davvero bella! Le stazioni sono tutte decorate in modi diversi e stravaganti, poi vedrai con i tuoi occhi.» aggiunse poi rivolta a me, accesa da nuovo entusiasmo.
Tra lei e Alice non sapevo proprio chi fosse peggio.
«Non dobbiamo farle sapere nulla giusto?» la voce leggera di Angelica interruppe le fantasie della sua migliore amica.
«Certo che no!» fu pronta a rispondere quest'ultima.
«Ma come facciamo a farla venire allora?» ero confusa.
«Le compriamo il biglietto noi e le diciamo di fare una passeggiata dopo scuola, poi, passando per caso vicino alla stazione che si trova poco fuori dal paese le chiediamo se vuole andare da qualche parte e la mettiamo sopra al treno, con la forza se necessario. Infine, arriviamo a Napoli, dove possiamo pranzare e fare ciò che ci pare. Ovviamente avvisiamo i suoi genitori, che altrimenti potrebbero preoccuparsi.»
«Cavolo Giada, hai pensato a tutto!» Angelica era meravigliata.
«Modestamente...» fece una pausa in cui sorrise soddisfatta, «Ilary, tu devi parlare con la festeggiata, devi capire se può fare una passeggiata con noi e se è libera tutto il giorno. Io mi preoccuperò di parlare con i suoi genitori. Angy, tu puoi pensare ai biglietti!»
«Perfetto!» dicemmo io e Angelica all'unisono.
«Toccatevi il naso se no non vi sposate!» Giada ci fece l'occhiolino e al suono della campanella tornammo in classe.

༄༄༄

«Ali? Ali!» All'uscita da scuola chiamai la mia migliore amica, dovevo assolutamente chiedere i suoi programmi per il giorno di cui tanto si era parlato per dare poi il via al resto dell'organizzazione.
«ILY! Amica mia!»
«Senti, ti volevo chiedere se avevi programmi per il diciassette.»
«No, niente di niente!» rispose frustrata, «Starò tutto il giorno a casa ad annoiarmi! Forse però mia madre cucinerà qualcosa di buono, almeno lo spero.» calciò un sassolino si suoi piedi per evidenziare la sua tristezza.
«Beh, se non hai niente da fare... che ne diresti di fare una passeggiata con me, Giada e Angelica? Magari pranziamo insieme, che ne so...» proposi innocentemente.
«Sai cosa ne penso? Che mi salvereste la vita!» quasi urlò per l'entusiasmo, gli occhi illuminati da una luce di gioia.
«Allora ci vediamo il giorno del tuo compleanno all'uscita da scuola! Portati i soldi, mi raccomando!» le feci l'occhiolino e ci salutammo.

La festeggiata può tutto il giorno! Possiamo dare il via alla fase due! Giada, tocca a te!

Così avvertii le altre due dell'esito della mia chiacchierata sul gruppo che avevamo appositamente creato.
Staccai lo sguardo dallo schermo e mi diressi verso casa.

I Gemelli - Volume 1 - La Quiete Prima della Tempesta Where stories live. Discover now