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Sasuke Uchiha. Già. Questo era il nome del ragazzo più insopportabile della scuola a parere del gruppetto di Naruto. Un ragazzo a prima vista educato e gentile, ma che con le sue risposte taglienti ti faceva rimangiare tutte le buone qualità caratteriali che le persone si facevano. E ovviamente parliamo solo a livello caratteriale, perché di aspetto fisico poteva far invidia anche ad uno dei più famosi modelli. E a livello intellettuale non ci si poteva lamentare, il più bravo dell'intero istituto, non a caso era sempre elogiato dai professori e da molti compagni, mentre altri pensavano solo che fosse un lecchino, che corrompesse i professori o che andasse a letto con loro sfruttando il suo bel visino da angioletto. 

Ma Sasuke era veramente così? Che fosse vero o meno, nessuno se l'era mai chiesto e a nessuno sembrava importare realmente. L'unica cosa certa da fare era giudicare, giudicare e giudicare, anche se non c'era un fondo di verità. Giudicare per puro divertimento o semplicemente per invidia.

Naruto era il migliore amico di Sakura, una delle rare ragazze che non aveva perso la testa per lui, anche se dentro di lei qualcosa si accendeva quando Sasuke le passava accanto. Ma non lo voleva ammettere a sé stessa, figuriamoci al suo migliore amico. 
Sakura non pensava nulla di Sasuke, non lo aveva giudicato né in modo negativo, né in modo positivo. Quello che non le dava pace e che la costringeva a rispondergli a tono era il modo in cui il moro si rivolgeva a Naruto, o in generale a chi non riusciva a tollerare: quel tono di sfida, di superiorità, quel tono dannatamente calmo che aveva lo scopo di farti innervosire. Perché Sasuke era fatto così, aveva una calma unica, non si faceva mai sopraffare dalle sue emozioni. E questa era l'unica cosa che Sakura aveva capito del suo carattere: con quel poco che lo conosceva aveva capito che Sasuke non si sarebbe mai innervosito e che anche se Naruto gli avesse detto i peggiori insulti, lui con molta calma lo avrebbe messo a tacere.

"Cosa ci trovino di affascinante in uno come lui io proprio non riesco a capirlo", la voce di Naruto portò alla realtà la rosa che si era persa nei suoi pensieri.

Sakura: "Non possiamo negare l'evidenza, Naruto. Sasuke è un bel ragazzo ed è normale che le ragazze prendano una cotta per lui".

Kiba: "Sì, hai ragione, Sakura. Ma Sasuke se le porterà a letto e poi stop, fine della storia e le ragazze ci rimarranno male".

Naruto: "Sono loro che si vogliono mettere insieme a quel pallone gonfiato, dai, si vede da come interagisce con gli altri che è un galletto".

Sakura: "Vogliamo ancora dare attenzione a Sasuke o possiamo parlare di altro?"

Naruto: "Sì, hai ragione Sakura" disse il biondo e dopo aver chiacchierato di cosa avessero fatto durante le vacanze, i tre andarono in classe.

I minuti passavano e poco a poco le classi si riempirono. Sasuke sentì, come ogni anno d'altronde, una serie di baccano provenire da persone diverse: ragazze litigare per chi dovesse sedersi vicino a lui, ragazze che lo riempivano di complimenti, ragazze che ci provavano spudoratamente, ragazzi che lo guardavano con invidia, altri con stima, altri ancora che lo guardavano come se avesse la peste.

Ormai era abituato a queste attenzioni, quando era piccolo era il giocattolo, il bambino carino e allo stesso tempo acido, crescendo non è che sia cambiata così tanto la situazione. Era ancora considerato il ragazzo carino e acido, il playboy che fa soffrire le ragazze per il loro amore non ricambiato, il ragazzo presuntuoso che si dà molte arie e anche il ragazzo perfetto.

Ma quante di queste cose erano vere? Tutte? Nessuna? Alcune? In realtà nemmeno lui stesso lo sapeva. Ormai non gli interessava più di tanto sapere chi era o cosa voleva, tanto doveva sempre e solo assecondare i giudizi altrui.

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La campanella che segnava la fine delle lezioni finalmente suonò e non appena Sasuke uscì dalla sua aula venne fermato da Karin: la sua 'fidanzata'.

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Where stories live. Discover now