8.

140 9 7
                                    

Sasuke tornò dopo la mezzanotte e sperò con tutto sé stesso che nessuno fosse sveglio. Non avrebbe saputo mentire, era ancora troppo scosso.

Per sua fortuna tutti dormivano. Decise di farsi una doccia ghiacciata, come se l'acqua potesse far scivolare via tutti i tocchi non voluti.

Si mise il pigiama e andò a dormire. O per meglio dire, ci provò fallendo.

Il giorno dopo uscì di casa molto presto. Era poco più tardi delle sei quando si trovava a camminare per le strade desolate di Konoha.

Si fermò in un parco e iniziò a camminare all'interno di esso. Il soffio del vento, il verde e la luce dei primi raggi dell'alba che batteva sulla sua pelle diafana. Tutte cose che lo facevano rilassare, che gli trasmettevano calma.

Si stupì quando vide un ragazzino tutto solo: aveva i capelli castani e gli occhi neri. Sasuke gli si avvicinò, "Che ci fai qua? È molto presto e sei da solo, potrebbe essere pericoloso".

"Anche tu sei qua da solo!" sbuffò il ragazzino. "Comunque io sono Konohamaru e tu?".

"Sasuke. Come mai sei qua?".

Konohamaru: "Ho litigato con i miei genitori, ora li farò dannare per bene!" esclamò.

Sasuke si inginocchiò davanti a lui, "È pericoloso stare qui, te l'ho detto. Ti accompagno a casa".

Konohamaru: "E tu allora perché sei qui?".

Sasuke: "Non è la stessa cosa, tu sei un bambino e basterebbe la minima forza per portarti via".

Konohamaru: "Intendi dire che ci sono rapitori?".

Sasuke: "Malintenzionati".

Konohamaru: "Va bene, ma fatto sta che non voglio tornare a casa!" esclamò incrociando le braccia al petto.

Sasuke: "Sono sicuro che i tuoi genitori ti stiano cercando, dai andiamo prima che denuncino la tua scomparsa alla polizia".

Konohamaru: "Uffa... Va bene" si fece concincere e dopo che Sasuke si alzò gli prese la mano e iniziarono a incamminarsi.

Konohamaru: "E comunque non mi hai detto perché tu eri là".

Sasuke: "Avevo bisogno di schiarirmi le idee".

Konohamaru: "E perché?".

Il più grande sospirò. Se c'era una cosa che non sopportava dei bambini erano le domande personali, ma non poteva di certo prendersela con un bambino.

Sasuke: "Ieri non è stata una giornata felice".

Konohamaru: "E come mai? La vita da adulti non è bella?".

Il moro sorrise malinconico, "Dipende da come la affronti. Non è facile, ma non per questo non deve essere bella. Capita di avere giornate no o di incontrare persone che ti fanno cambiare l'umore" gli spiegò.

Una volta arrivati a casa del più piccolo, Sasuke suonò il campanello e ad aprire fu una persona che di sicuro non si aspettava di vedere.

Hiruzen: "Oh, Sasuke. Grazie al cielo hai riportato Konohamaru sano e salvo".

Sasuke: "L'avevo visto tutto solo e non mi sembrava il caso di lasciarlo lì... preside".

Hiruzen si mise a ridere "Chiamami pure con il mio nome. Ormai sono in pensione".

Konohamaru: "Mamma e papà dove sono, nonno?".

Hiruzen: "Ti stanno cercando. Ora entra che li chiamiamo. E tu, Sasuke, vuoi entrare?".

Konohamaru: "Sì, ti prego!".

Sasuke: "Non c'è bisogno che si scomodi".

Konohamaru: "Dai! Ti prego!" disse aggrappandosi alla gamba del maggiore.

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora