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Come un orologio svizzero, alle sei Sasuke era già in piedi e notò gli altri due dormire ancora, probabilmente avevano fatto tardi a causa del film.

Andò dritto in cucina per prepararsi un caffè e non si stupì nel vedere il padre.

Fugaku: "Buongiorno".

Sasuke: "Buongiorno".

Entrambi non erano mai stati logorroici e soprattutto non avevano un legame talmente forte da poter parlare tranquillamente, inoltre c'era anche quel piccolo dettaglio che non riusciva a far stare tranquillo Fugaku.

Fugaku: "Stai attento".

Sasuke: "Chissà se l'aria natalizia lo farà diventare più buono" commentò ironicamente.

La verità era che aveva una paura matta ad andare da Orochimaru, perché stavolta non avrebbe saputo proprio cosa aspettarsi. Impose a sé stesso, per quanto impossibile fosse, di restare calmo e di non pensarci, almeno fino a quando non fosse arrivata l'ora di andare da quel sadico.

~~

Il giovane Uchiha si trovava quasi davanti la casa di Orochimaru e il solo pensiero di quello che potesse fare lo faceva tremare. Arrivò davanti la porta e si sedette in un gradino aspettando l'ora stabilita. Non ce la faceva proprio a suonare il campanello, si sentiva fragile e il fatto che le persone a lui vicino sapessero non lo rassicurava.

Ad un certo punto sentì la porta aprirsi e rivelare la figura di Orochimaru, Sasuke lo guardò terrorizzato, non sapendo proprio come nasconderlo.

Orochimaru: "Entra".

L'Uchiha non seppe ben identificare il tono di voce, non sembrava arrabbiato, ma nemmeno calmo. Deglutì a fatica, come se avesse qualcosa bloccato nella gola che gli impediva di farlo in modo naturale ed entrò chiudendosi la porta alle spalle e seguendo il più grande.

Quest'ultimo lo invitò a sedersi, qui Sasuke poté notare come anche il suo interlocutore non fosse calmo, ma anzi, nervoso quasi quanto lo era lui stesso.

Orochimaru: "Penso che tu sappia il perché sei qui oggi".

Sasuke: "Il tuo amico non ha saputo nascondere ciò che succede, il che mi ha stupito, è riuscito a nascondersi per tredici anni e per una lettera si è fatto sgamare".

Orochimaru: "Già, ha stupito pure me, ma ci penserò dopo a lui. Prima devo capire cosa fare con te".

Sasuke: "Cosa fare con me? Non è colpa mia se l'altro è un coglione! Mio padre non è stupido, ha capito quello che era successo ancor prima che io tornassi a casa".

Orochimaru: "E tu non hai detto nulla riguardo me".

Sasuke: "Ovviamente no, ma ho dovuto confermare dello stupro".

Orochimaru: "Mi sorprende il fatto che tu sia qui e che tuo padre non ci sia, c'è un motivo, no?".

Il più piccolo restò in silenzio con lo sguardo rivolto verso il basso.

Orochimaru: "Sasuke".

L'Uchiha lo guardò: "Non so più che dirti, sai tutto".

Orochimaru: "Tu vuoi risolvere il caso".

Sasuke: "Ma non so niente e da un momento all'altro uno dei miei amici verrà ucciso e davvero non capisco perché, è innocente, non ha fatto nulla".

Orochimaru: "Nemmeno tu hai fatto qualcosa e intanto sei in mezzo ai criminali".

Sasuke: "Ho deciso io di far parte di questo circolo vizioso e...", le lacrime gli rigarono il volto e non ebbe nemmeno il tempo di frenarle. "Tutto ciò non ha senso, Naruto ha già sofferto abbastanza, perché permetti questo. Tu che dovresti pure capirlo" disse ricordandosi le parole del suo vecchio preside sulla famiglia di Orochimaru.

Orochimaru: "Che intendi dire?".

Sasuke: "Anche tu hai perso i genitori".

Orochimaru sgranò gli occhi: "Come lo sai?".

Sasuke: "Non ha importanza il come io lo sappia".

Orochimaru: "Ascolta Sasuke, io non ho il controllo su- sull'assassino" iniziò, stando attento a non dire il nome. "Se avessi saputo che avrebbe voluto mandare quel biglietto non glielo avrei permesso. È una situazione di merda per te tanto quanto lo è per me. Uccidere quell'Uzumaki è inutile, non so il motivo, non me lo ha voluto dire, ma a me non cambia nulla".

Sasuke: "Tu che cosa ci guadagni?".

Orochimaru: "Intanto piacere" rispose ammiccando. "Poi soldi... Ed esperimenti" rispose alzandosi e lo invitò a seguirlo.

Arrivarono nella stanza degli esperimenti, dove c'era ancora quel corpo che Sasuke aveva visto una volta, il più grande si avvicinò e tolse la coperta, rivelando il viso di una persona anziana.
Il corpo era pieno zeppo di tagli, incisioni, cuciture e Sasuke si dovette veramente sforzare di guardare, nonostante fosse già abituato anche a molto peggio.

Orochimaru: "Ecco quello che avrei fatto con i corpi morti, o in alcuni... Anche se fossero ancora vivi".

Sasuke: "Tu sei sadico..." mormorò stando però fermo, come se fosse paralizzato.

Il suono del campanello lo fece sobbalzare e il più grande uscì dalla stanza per andare ad aprire.
Sasuke decise di fare la stessa cosa, non sopportando la vista di quel povero uomo.

Kabuto: "Maestro, so cosa pensi, ma non pensav- oh... C'è anche Sasuke".

Orochimaru: "Sasuke, puoi andare, per ora ho finito, ti dirò io quando ci rivedremo".

Sasuke: "Ma-".

Orochimaru: "Niente se e niente ma! Ho detto vai via prima che ti faccio pentire pure di essere nato!" esclamò con sguardo minaccioso. Aveva decisamente cambiato umore in meno di due secondi.

L'Uchiha decise di andare via e si avviò verso un lago lì vicino a pensare.

'Allora... Ha cambiato umore in meno di due secondi, perché? Chi lo ha fatto arrabbiare? L'unica persona che ha visto dopo di me è stata Kabuto, quindi lo ha fatto arrabbiare lui. Ora perché è arrabbiato con lui? Penso che debba essere arrabbiato con il killer'. In un attimo gli si accese una lampadina in testa. 'A meno che...'.

Riprese in mano la descrizione di Kabuto. Era fin troppo obbediente nei confronti di Orochimaru e la prima volta che Sasuke l'aveva visto non gli aveva dato poi chissà quanta importanza, sapeva solo che era un molestatore e che seguiva il suo maestro dappertutto. Ma Kabuto sembrava essere fin troppo gentile e si sa: l'apparenza inganna.

Sì alzò di corsa e andò dritto a casa del suo migliore amico, dove sapeva ci avrebbe trovato pure Jugo e ora più che mai doveva sapere il nome della persona che lo aveva ricattato tempo fa. Se era chi pensava lui fosse aveva fatto bingo e gli sarebbero servite solo delle prove.
Forse era quasi ad un passo dalla verità e  non si sarebbe arreso nemmeno sotto tortura.

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Continua

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Where stories live. Discover now