I tre pranzarono insieme, restando tuttavia nel silenzio. Il moro, quando ebbe finito, si alzò per poi andare nella stanza accanto prendendo in mano vari fogli e scrivendo a macchinetta, per poi cancellare il tutto con scarabocchi. 

Naruto: "Cosa ne pensi?" chiese all'amica.

Sakura: "Cosa dovrei pensare? Che è un gran masochista? Che ama soffrire? Che ha paura di lasciarsi andare?".

Naruto: "Sì, è sufficiente".

La rosa fece un mezzo sorriso e guardò verso il corridoio precedentemente attraversato dal moro. "La verità è che ho paura per lui".

Naruto: "Anche io, si mette dentro situazioni che non può controllare".

Sakura fece un sospiro: "Se solo Karin non avesse detto nulla".

Naruto: "Non lo so, non penso sia stata tutta colpa di Karin. Non fraintendermi, in parte lo è, ma quel pazzo - a quanto ho capito - ambiva al corpo di Sasuke già da tempo".

Sakura: "Certo, questo è ovvio..." sussurrò abbassando lo sguardo, per poi ritrovarsi a guardare l'amico che le sorrideva. "Lo aiuteremo" le disse e questo bastò per farle cambiare espressione.

Sasuke, restato da solo, si mise al lavoro riguardo al caso. C'erano molte cose che non quadravano e aveva la sensazione di aver già conosciuto l'assassino.

Portò la testa indietro e continuava a fare dei scarabocchi sul taccuino mentre pensava.
Venne interrotto dai due ragazzi che si misero accanto a lui.

Sasuke: "Io al centro, mi fate sentire importante" disse ironicamente chiudendo gli occhi.

Naruto: "Oh mamma mia, che sbruffone".

Sasuke: "Stai zitto dobe, sto pensando".

Sakura: "Ti si sta fondendo il cervello".

Al biondo scappò una risata, dando corda all'amica. "Ma come siete gentili oggi!" esclamò in modo sarcastico l'Uchiha.

"Allora" iniziò, anche se stava solo dando voce ai suoi pensieri, come se in questo modo potessero essere più concreti. "Iniziamo dal principio: tredici anni fa ci sono stati due omicidi, per debiti. Quest'anno si sono avvistati due molestatori, uno dei due è il colpevole di tutti e tre gli omicidi. Uno lo escludiamo perché non ha potuto commetterlo, rimane l'altro di cui però non so nulla, se non la sua altezza".

I due amici lo ascoltavano in silenzio, non capacitandosi della calma del moro nel parlarne.

Naruto: "Io so che mandava dei bigliettini, non si potrebbe risalire alla calligrafia?".

Sasuke scosse la testa in modo negativo: "Sono tutti scritti al computer".

Sakura: "Niente impronte digitali?".

Sasuke: "No, è stato molto attento pure su quello. Ama il rischio, ama essere ad un passo dalla polizia, ma non è incosciente. Eppure io lo conosco, ne sono convinto" disse alzandosi dal divano e iniziando a camminare avanti e indietro in attesa di una qualche illuminazione da parte del suo cervello.

Sakura: "Perché sei convinto di conoscerlo?".

Sasuke: "Non lo so. È come se questo modo di parlare, o meglio scrivere, lo conoscessi già".

Naruto: "Chi, delle persone che conosci, può essere sia assassino e stupratore?".

Sasuke: "E chi conosce quel sadico..." sussurrò più a sé stesso che ai due amici. Si scrocchiò le dita e si mise nuovamente a sedere sempre mantenendosi attento sui minimi dettagli. "Il killer sa tutti i posti e la compagnia che frequento, non si lascia sfuggire nulla e ama le sfide".

I tre furono interrotti dal suono del campanello. L'Uchiha si alzò per andare a vedere chi fosse e si ritrovò davanti il suo migliore amico e Jugo. 

Jugo: "Ecco... Ero molto preoccupato per te... È da tanto che non ti sento".

Sasuke guardò di scatto Suigetsu, per timore che avesse detto tutto all'amico, ma l'albino lo rassicurò solo con lo sguardo, facendogli capire che non avrebbe mai parlato senza che prima averglielo detto.

Sasuke: "Anche tu mi sei mancato, ma entrate ragazzi, dentro ci sono Sakura e Naruto".

I più grandi andarono in salotto seguiti dal moro, salutarono l'Haruno e l'Uzumaki e presero posto nel divano libero. 

~~

Sasuke passò il resto del pomeriggio ad alternare momenti di studio e chiacchiere con gli amici, fino a quando salì in camera sua per sistemare i libri negli appositi scaffali. L'albino lo seguì, avendo urgentemente bisogno di parlargli.

Suigetsu: "Quando ti ci devi vedere?" domandò chiudendosi la porta alle spalle.

Sasuke: "Domani e non dire 'vengo con te' perché a quanto pare sa tutto".

Suigetsu: "Sasuke... Ho paura per te...".

Il moro andò di sua spontanea volontà ad abbracciarlo: "Sono qui con te, non mi ucciderà, ne sono sicuro".

Suigetsu: "Ti prego... Fa attenzione..." gli sussurrò stringendolo di più.

Sasuke: "S-sui...".

Suigetsu: "Mh?".

Sasuke: "Mi strozzi.." rispose accennando una risata, l'albino sorrise e allentò la presa guardandolo negli occhi.

Suigetsu: "Ti voglio bene".

Sasuke: "Anche io".

I due ritornarono dagli altri amici e proposero una pizza come cena e nessuno obiettò.

~~

Arrivata la tarda sera, Suigetsu e Jugo tornarono a casa.

Sasuke: "Sakura, vuoi restare a dormire qua?".

La rosa annuì, sarebbe stata la prima volta che avrebbe dormito con Sasuke e il sol pensiero le mandava una scossa al ventre, anche se non sarebbero rimasti da soli. C'erano i coniugi Uchiha e pure il fratello di Sasuke, per non parlare che nella stessa stanza in cui avrebbero dormito c'era pure Naruto.

Naruto: "Guardiamo un film?".

Sakura: "Perché no? Che ne dici, Sasuke?".

Sasuke: "Guardatelo voi, io sono abbastanza stanco, penso che andrò a dormire" mentì, almeno in parte.

Voleva riposare soprattutto perché l'indomani sarebbe andato da Orochimaru ed era sicuro che non ci sarebbe andato per niente piano.

Sì buttò nel letto a peso morto e pensò solo a come fare finire in fretta questa tortura. Doveva trovare l'assassino il più in fretta possibile e avrebbe dovuto captare ogni dettaglio nella casa di Orochimaru, magari trovava qualche dettaglio lì.

Presto chiuse gli occhi e in un battito di ciglia si addormentò, anche se non era per niente rilassato.

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Continua

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Where stories live. Discover now