A metà dall'inizio della festa l'aria iniziava a farsi pesante e Sasuke non riusciva più a gestirlo. Con una scusa banale si congedò da tutti per uscire a prendere una boccata d'aria.
A vederlo fu l'Uzumaki, che subito lo seguì.

"Hey!".

Il moro si girò e in un attimo si ricordò del foglietto che gli aveva fatto vedere Jiraiya. Naruto ne era a conoscenza? Sapeva di avere un killer alle calcagna?

"Pronto? Terra chiama Sasuke. Ci sei?".

Sasuke: "Che vuoi?".

Naruto: "Semplicemente parlare".

Sasuke: "Sì, parlare... Come minimo vorrai obbligarmi a raccontarti la mia vita".

Naruto: "Sono serio. Sakura è preoccupata per te".

Sasuke: "Mmh, vediamo cosa potrei rispondere... Vorrei essere gentile".

Naruto: "Non mentire, noi sappiamo che ci tieni. Mentire sarebbe inutile".

Sasuke sbuffò: "Senti, io sono venuto qua fuori solo per rilassarmi, non per dare retta a te. Te lo spiegherò un'ultima volta sperando che ti sia un po' più chiaro: stare con me è estenuante, starmi dietro vi farà esaurire! Io non sono facile da gestire, i miei repentini cambi d'umore dell'ultimo periodo fanno stancare me, quindi pensa ad una persona esterna. Oltre questo, non voglio avere un senso di colpa in più per come vi tratto, capisci che passo dall'essere disponibile al rispondere male in meno di due secondi?". Non aspettò una risposta ed entrò nuovamente dentro l'aula magna, notando però qualcosa di insolito: Karin e Sakura parlare. Civilmente.

Qualcosa non quadrava, ma - se da una parte avesse voluto sentire - dall'altra non avrebbe voluto avvicinarsi all'Haruno, gli faceva troppo male ignorarla e già l'aveva fatta soffrire abbastanza.

Si avvicinò al tavolo dove c'erano degli stuzzichini, alcuni suoi coetanei avevano portato dell'alcol di nascosto e, almeno in quel momento, aveva bisogno di mettere uno stop ai suoi pensieri.

Uno, due, tre.

Iniziava a sentire la testa girare.

Un suono, una notifica. Bastò guardare il mittente per bere un altro bicchiere. Poi lesse il messaggio che faceva ben intendere sia le intenzioni e sia l'umore del maniaco.
Il moro chiuse gli occhi, costringendo sé stesso a non far fuoriuscire le lacrime. Non sarebbe stata l'ultima scopata che avrebbe fatto con Orochimaru. Ma in quelle poche ore scolastiche si ripromise di non pensarci e come riuscirci se non continuando a bere?

Cinque, sei, sette.

Non era più abituato, ma la sensazione gli piaceva.

Otto, nove, dieci.

Posò il bicchiere sul tavolo. Non capiva più nulla, avrebbe anche accettato della droga in quelle condizioni.

Si guardò a destra e sinistra, ma inutile dire che tra la musica forte e le luci di vario colore, non stava più capendo da che parte fosse l'uscita.

Karin, avvicinandosi all'Uchiha, capì ben presto che cosa lo avesse spinto a bere così tanto e lo aiutò ad uscire fuori.

Sasuke si sedette per terra, cercando con quel poco autocontrollo rimasto di non scoppiare a piangere.

Karin: "Non avresti dovuto bere così tanto".

Sasuke: "Voglio solo ritornare a vivere la mia vita".

La rossa abbassò lo sguardo, consapevole del fatto che gran parte della colpa era sua. Se non avesse chiesto aiuto a Deidara non ci sarebbe stato nessuno stupro, nessun allontanamento. Aveva compreso il suo errore e avrebbe fatto di tutto pur di aiutare l'Uchiha a riprendere in mano la sua vita.

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora